Stando ai più recenti dati statistici, solo il 29% degli italiani beve acqua del rubinetto, principalmente a causa di pregiudizi legati alla salubrità della stessa, che viene considerata potenzialmente pericolosa per la salute e ricca di sostanze nocive.
D’altro canto, non tutte le famiglie possono permettersi di investire in sistemi di depurazione innovativi ed efficienti; per questa ragione lo stato ha messo a disposizione il Bonus Acqua Potabile 2023, consentendoti di ricevere delle agevolazioni sull’acquisto di impianti idrici.
In questo articolo ti spieghiamo come funziona il Bonus Acqua Potabile e come richiederlo.
Cosa prevede il Bonus Acqua Potabile 2023
Con la Legge di Bilancio 2021 sono state introdotte una serie di manovre fiscali per consentire agli italiani di intervenire sulle utenze domestiche, a fronte di una serie di sconti oppure rimborsi sugli importi da pagare; fra questi rientra il Bonus Acqua Potabile, che è stato prorogato per tutto il 2023.
In sostanza, è previsto un credito di imposta del 50% per le spese sostenute dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2023 per migliorare l’impianto idrico, installando sistemi di:
- Filtraggio;
- Mineralizzazione;
- Raffreddamento e/o addizione anidride carbonica alimentare.
Lo scopo dell’agevolazione è quella di incentivare le persone a bere l’acqua del rubinetto, evitando di acquistare numerose bottiglie di plastica, che risultano oltremodo inquinanti per l’ambiente e contribuiscono a peggiorare l’equilibrio ecologico del nostro pianeta.
Requisiti per accedere al Bonus
Come già anticipato, il Bonus Acqua Potabile 2023 può essere sfruttato da tutti coloro che hanno investito in un qualsiasi impianto di depurazione dell’acqua di cui sopra nel corso del 2021, 2022 e 2023.
La normativa parla di credito di imposta, dunque, non si tratta di uno sconto in fattura applicato nel momento stesso in cui stai effettuando l’ordine presso un’impresa che si occupa di impianti idrici, poiché è un rimborso applicato durante la dichiarazione dei redditi.
Pertanto, si tratta di una spesa che andrà anticipata per intero da chi desidera usufruire dell’agevolazione, facendo attenzione a rientrare fra i requisiti indicati dallo Stato.
Non solo, devi sapere che esistono dei limiti massimi di spesa che vengono coperti e sono i seguenti:
- 1.000€ per ciascun immobile e per le persone fisiche;
- 5.000€ per ogni immobile destinato ad attività commerciali o istituzionali, per esercenti attività d’impresa, arti e professioni e per attività non commerciali (comprese quelle religiose e del settore terziario).
Detto ciò, chiunque tra i soggetti appena elencati può effettuare domanda presso l’Agenzia delle Entrate, senza dover presentare l’attestazione ISEE oppure una determinata fascia di reddito.
Come richiedere il Bonus Acqua Potabile 2023
Hai deciso di installare un impianto di depurazione a casa tua, ma non sai come poter richiedere il Bonus Acqua Potabile 2023?
Il primo passo è quello di conservare tutta la documentazione di vendita nel momento in cui ricevi il macchinario, in quanto fra i dati richiesti è presente la fattura rilasciata dall’impresa o il documento commerciale, su cui deve essere riportato anche codice fiscale di chi deve presentare la domanda.
Per quanto riguarda i pagamenti, per i privati e tutti i soggetti che non esercitano attività in regime di contabilità ordinaria è richiesto un versamento bancario, postale o di qualsiasi altro circuito elettronico tracciabile, che sia diverso dai contanti.
A questo punto è necessario effettuare la relativa comunicazione all’Agenzia delle Entrate, entrando nella tua area personale attraverso il codice SPID, CIE o CNS; il servizio si trova all’interno della pagina Servizi, categoria Agevolazioni, alla voce Credito di imposta per il miglioramento dell’acqua potabile.
Prima di inviare la documentazione, assicurati che sia conforme alle specifiche tecniche indicate sul sito; a tal proposito, è la stessa Agenzia delle Entrate a fornire l’apposito software adibito al controllo della validità dei file, per evitare che questi vengano automaticamente scartati.
Dichiarazione dei redditi: dove inserire Bonus Acqua Potabile
Come già spiegato nei paragrafi precedenti, il Bonus Acqua Potabile prevede un credito d’imposta pari al 50% che può essere ottenuto attraverso il modello F24 in caso di imprese, oppure durante la dichiarazione dei redditi a partire dall’anno successivo in cui hai effettuato la spesa.
Se per compilare il Modello 730 generalmente ti rechi in un ufficio CAF, è sufficiente consegnare all’addetto il documento commerciale che attesta la spesa sostenuta insieme alla comunicazione da parte dell’Agenzia delle Entrate, come conferma di accettazione della domanda.
In caso di compilazione autonoma del Modello 730 precompilato, la voce che riguarda il Bonus Acqua Potabile 2023 andrà inserita alla Sezione XIII – Altri Crediti, Riga G15, riportando il codice n. 10.
Alla voce Importo, invece, dovrai inserire il totale del rimborso che ti spetta, applicando la percentuale sulla spesa sostenuta. In questo caso, ricorda che secondo il Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, per il 2022 la percentuale è scesa al 17,9005%, a causa dell’elevato numero di richieste.
Attenzione: se hai richiesto il Bonus Acqua Potabile 2023 per impianti di depurazione su più immobili, dovrai dedicare una riga a ciascuno.
I vantaggi del Bonus Acqua Potabile 2023
Molte persone ritengono erroneamente che l’acqua del rubinetto sia imbevibile, ricca di agenti patogeni e sostanze cancerogene; in realtà, si tratta di situazioni rare, circoscritte a contesti in cui l’acqua viene prelevata direttamente da acquitrini oppure laghi.
Questo perché vengono effettuati dei rigidi controlli in ciascun Comune italiano, per filtrare e rimuovere particelle nocive; il problema è dato dall’utilizzo di impianti obsoleti che non vengono sostituiti da molti anni, così come da vecchie tubature in cui circola l’acqua per raggiungere le nostre case.
Gli impianti di depurazione, quindi, hanno il preciso scopo di garantirti maggior sicurezza quando bevi dal rubinetto.
Allo stesso tempo, ti consentono di risparmiare notevolmente sull’acquisto delle bottigliette usa e getta, che si stima incidano nel carico di una famiglia con una spesa annua di circa 180€, mentre l’acqua del rubinetto in media costa solamente € 0,00236 al litro.
Infine, da non trascurare anche il vantaggio dal punto di vista ambientale, considerando che secondo un recente studio Ismea Mercati, l’Italia ha raddoppiato il consumo delle bottigliette di plastica solo negli ultimi 10 anni. Un dato allarmante se si pensa anche alla CO2 emessa per la loro produzione e smaltimento!