Quello relativo al Fondo Sanitario Integrativo è un tema che in Italia passa spesso in sordina. Infatti, non tutti sono a conoscenza della sua esistenza e della sua funzione. Per questo, vogliamo parlarti di uno strumento molto utile, specie in un periodo in cui l’accesso a molti servizi previsti dal Servizio Sanitario Nazionale è sempre più complicato. In particolare, vogliamo soffermarci su una categoria specifica di possibili fruitori di questo servizio, ossia sui pensionati. Prima, però, cerchiamo di chiarire cos’è e come funziona il Fondo Sanitario Integrativo Per Pensionati.

Cos’è un Fondo Sanitario Integrativo

Innanzitutto, è bene precisare che è corretto parlare non di Fondo Sanitario Integrativo, ma di Fondi Sanitari Integrativi. Ne esistono, infatti, di diverse tipologie, come chiariremo meglio in seguito.

Volendo, però, darne una definizione generica, possiamo definire un Fondo Sanitario Integrativo è uno strumento di welfare che va ad integrare (o, in alcuni casi, persino a sostituire) le prestazioni socio-sanitarie garantite dal Servizio Sanitario Nazionale.

In questo modo, esso si propone di offrire una copertura parziale o totale delle spese mediche sostenute.

Istituiti con Decreto Legislativo n. 502/92, si tratta, in pratica, di Enti, Associazioni, Compagnie Assicurative o Società di Mutuo Soccorso che, tra i loro servizi, prevedono anche quello di assistenza sanitaria integrativa.

Quindi, un Fondo Sanitario Integrativo nasce con l’obiettivo di integrare, aggiungere o sostituire servizi, attività e prestazioni già previsti dal SSN.

Fondo Sanitario Integrativo Per Pensionati: Come Funziona

Vedremo in seguito che la platea degli utenti a cui è consentita l’adesione ad un Fondo Sanitario Integrativo Per Pensionati  è molto ampia. Quello che al momento ci interessa sapere è come si aderisce.

Si tratta di un passaggio non complesso, ma che alcune volte richiede particolari attenzioni.

Infatti, l’adesione ad un Fondo Integrativo avviene, per lo più, su iniziativa del cittadino che vuole aderirvi. In questo caso, tutto ciò che bisogna fare è scegliere l’organizzazione o istituzione che garantisce il servizio e iscriversi. Per poter beneficiare dei servizi offerti è tuttavia richiesto il versamento di un contributo.

Sia le modalità di adesione che di contribuzione variano, ovviamente, in base al tipo di ente, associazione o assicurazione a cui ci si intende iscrivere.

L’aspetto più difficile riguarda la scelta del Fondo a cui iscriversi. Il consiglio che sentiamo di dare è quello di valutare attentamente diversi aspetti, come ad esempio:

  • tipologia di prestazioni previste;
  • quote di rimborso per le spese sostenute o da sostenere;
  • lista delle strutture e medici convenzionati.

C’è, però, un altro aspetto da chiarire. In molti casi, infatti, non è necessario iscriversi, in quanto l’iscrizione è già prevista dal proprio CCNL. In questi casi è  l’azienda che, iscrive i dipendenti ad un Fondo di riferimento, facendosi alle volte carico essa stessa dei costi di contribuzione.

Quest’ultimo aspetto, tuttavia, è abbastanza controverso. Le ragioni sono da individuarsi nel fatto che in Italia molti lavoratori non sanno di essere iscritti ad un Fondo Sanitario Integrativo. Questo rappresenta, ovviamente, un fatto grave, dal momento che limita al lavoratore l’accesso a tutta una serie di benefici.

Come sapere se si è iscritti ad un Fondo Sanitario Integrativo

Un lavoratore, per accertarsi che il suo contratto di lavoro includa anche l’iscrizione ad un Fondo Sanitario, ha a disposizione diversi strumenti:

  • verificare direttamente sul proprio contratto di lavoro, chiedendo nel caso il supporto di un professionista, quale un impiegato del CAF o Patronato, all’ addetto Ufficio del Personale della propria azienda, a un sindacato oppure all’Ufficio del Lavoro;
  • controllare la propria busta paga, nello specifico alla voce Contributi per Fondo Sanitario;
  • rivolgersi alla segreteria territorialmente competente del proprio Albo Professionale, qualora il lavoratore in questione sia iscritto per professione a questo.

Come si può notare, si tratta di soluzioni semplici, totalmente gratuite e, soprattutto, legittime.

Non essere a conoscenza dell’iscrizione al Fondo, infatti, preclude la possibilità di ricorrere a servizi e prestazioni aggiuntive totalmente o parzialmente coperte finanziariamente dal Fondo stesso. Informarsi di questo aspetto, quindi, è sempre una priorità che raccomandiamo.

Tipologie di Fondo Sanitario Integrativo

Qualche paragrafo prima abbiamo fatto cenno all’esistenza di diverse tipologie di Fondo Sanitario Integrativo. In Italia quelle riconosciute sono in totale 3, a cui si aggiunge, in realtà, anche una quarta, come vedremo.

  • Fondi sanitari negoziali o contrattuali: come si evince dal nome, sono Fondi rivolti esclusivamente a lavoratori interessati da uno specifico contratto collettivo nazionale. Nella maggior parte dei casi sono gestiti da Associazioni senza scopo di lucro o Fondazioni;
  • Fondi sanitari aperti o polizze collettive: a questi si può accedere liberamente sia in maniera individuale che collettiva;
  • Casse e società di mutuo soccorso con esclusivo fine assistenziale: le più “longeve” sotto il profilo storico, anche in questo caso possono prevedere adesioni sia collettive che individuali;
  • Fondi sanitari doc: è la quarta tipologia cui si accennava. Sebbene sia ancora poco diffusa nel nostro Paese, essa prevede la possibilità di adesione da parte di tutti i cittadini, senza distinzione di condizioni individuali, sociali ed economiche. L’unico limite è rappresentato dal fatto che questa tipologia di Fondo offre solo prestazioni non offerte dal SSN.

Chi Può Aderire al Fondo Sanitario Integrativo

L’adesione ad un Fondo Sanitario è aperta ad una categoria abbastanza ampia di cittadini. Nello specifico, possono aderire:

  • i lavoratori dipendenti;
  • i quadri;
  • i dirigenti;
  • i liberi professionisti.

A questi possono aggiungersi poi:

  • i familiari a carico;
  • i pensionati, pensionandi o pensionati transitori.

Per quanto riguarda quest’ultima categoria, l’adesione solitamente è fattibile solo a condizione che i pensionati siano già iscritti ad uno specifico Fondo. In alcuni casi, si richiede che l’iscrizione riguardi l’intero nucleo familiare, come risultante dallo stato di famiglia e il pagamento di una franchigia in casi specifici.

Ogni organizzazione prevede delle regole e delle modalità specifiche di iscrizione. Anche in questo caso, quindi, prima di riconfermare l’iscrizione al Fondo è sempre consigliato leggere attentamente tutte le condizioni proposte. Nulla, infine, vieta di annullare l’adesione ad un Fondo per iscriversi ad un altro.

I Vantaggi del Fondo Integrativo

Aderire ad un Fondo Sanitario Integrativo non è obbligatorio, ma può essere una scelta molto vantaggiosa.

Sebbene molti servizi siano a carico del Sistema Sanitario Nazionale, i continui tagli e l’allungamento delle liste di attesa per l’accesso alle prestazioni, costringono molti cittadini a rinunciare alle cure o a rivolgersi a strutture private.

Usufruire di un’assistenza sanitaria integrativa rappresenta quindi una soluzione ideale sotto molti punti di vista. Ad esempio, consente di scegliere a quale struttura rivolgersi (anche privata) e ridurre così i tempi di attesa. Il Fondo, infatti, come abbiamo ripetuto spesso nel corso dell’articolo, copre in tutto o in parte le spese sostenute o da sostenere.

A tal proposito: queste spese sono detraibili fiscalmente?

Detraibilità e Deducibilità Fondo Integrativo

Un’adesione al Fondo consente di detrarre fiscalmente le spese sostenute?

In questo caso, le spese detraibili sono solo quelle non rimborsate o sostenute dal Fondo e in misura pari al 19% per la parte eccedente la somma di 129,11 euro.

Al contrario, quelle sostenute e rimborsate attraverso il Fondo non sono detraibili.

Si possono, invece, dedurre i contributi versati al Fondo fino ad un importo massimo di 3.000 euro, tenendo conto anche dei contributi di assistenza sanitaria versati.

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