La NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) è l’indennità di disoccupazione riconosciuta ai lavoratori dipendenti che perdono involontariamente il lavoro. Una delle domande più frequenti tra chi si trova a fronteggiare un licenziamento o la fine di un contratto a termine è: dopo quanti mesi di lavoro si ha diritto alla Naspi?

In questo articolo vedremo quali sono i requisiti minimi per accedere alla NASpI, quanto bisogna aver lavorato, come si calcola la durata e cosa succede nei casi in cui si perde il lavoro dopo pochi mesi o durante il primo anno.

Cos’è la NASpI

La NASpI è un sostegno economico erogato dall’INPS ai lavoratori dipendenti che hanno perso il lavoro non per loro volontà. È stata introdotta nel 2015 in sostituzione della precedente indennità di disoccupazione e ha l’obiettivo di fornire un reddito temporaneo durante la ricerca di una nuova occupazione.

È destinata a chi è in possesso di specifici requisiti contributivi e amministrativi, e viene calcolata in base alla retribuzione media percepita nei periodi precedenti alla perdita del lavoro.

Naspi: requisiti per ottenerla

Per ottenere la NASpI non basta essere disoccupati. È necessario soddisfare tre condizioni fondamentali:

  1. Essere in stato di disoccupazione involontaria

  2. Aver maturato almeno 13 settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti

  3. Aver svolto almeno 30 giornate di lavoro effettivo nei 12 mesi precedenti la cessazione del rapporto

1. Disoccupazione involontaria

La NASpI è concessa solo in caso di perdita involontaria del lavoro. Ciò significa che non spetta:

  • In caso di dimissioni volontarie (salvo casi particolari, come giusta causa o maternità)

  • In caso di risoluzione consensuale, tranne in specifiche condizioni previste dalla legge

Rientrano tra i casi ammessi:

  • Licenziamento individuale o collettivo

  • Scadenza naturale di un contratto a termine

  • Licenziamento disciplinare

  • Dimissioni per giusta causa

2. Tredici settimane di contribuzione negli ultimi 4 anni

Questo requisito si riferisce alla presenza di almeno 13 settimane di contributi versati in qualsiasi periodo degli ultimi 4 anni prima della disoccupazione. Non è necessario che siano continuative.

Vengono considerate valide:

  • Settimane lavorate con contratto subordinato

  • Periodi di maternità obbligatoria, malattia o infortunio, se coperti da contribuzione

  • Alcuni periodi di lavoro all’estero in ambito UE, se certificati

3. Trenta giornate di lavoro effettivo nell’ultimo anno

Oltre alla contribuzione, è richiesto di aver svolto almeno 30 giornate di lavoro effettivo nei 12 mesi precedenti alla data di cessazione del rapporto.

Per lavoro effettivo si intendono giorni realmente lavorati, quindi non bastano le giornate figurative o di assenza retribuita.

Naspi dopo quanti mesi di lavoro è possibile richiederla

Non esiste un numero fisso di mesi, ma il parametro di riferimento sono le 13 settimane contributive. Considerando che un mese lavorativo equivale in media a 4 settimane, 13 settimane corrispondono a circa 3 mesi di lavoro pieno.

Tuttavia, va valutato il tipo di contratto e il monte ore lavorato:

  • Chi lavora full-time può raggiungere il requisito anche in 3 mesi

  • Chi lavora part-time o con contratti discontinui può impiegare più tempo

  • Se si hanno periodi lavorativi frammentati nei 4 anni precedenti, questi possono essere cumulati

Disoccupazione dopo 6 mesi di lavoro: è sufficiente?

In molti si chiedono se sei mesi di lavoro bastano per accedere alla NASpI. La risposta è: dipende.

Se nei sei mesi si sono accumulate:

  • Almeno 13 settimane contributive

  • Almeno 30 giorni effettivi di lavoro negli ultimi 12 mesi

Allora è possibile presentare domanda per l’indennità. In questo caso, sei mesi sono più che sufficienti per rispettare entrambi i requisiti richiesti.

Cosa succede se si è licenziati entro il primo mese di lavoro

Una delle domande più frequenti riguarda il caso in cui il contratto termini poco dopo l’assunzione. In particolare, ci si chiede se sia possibile ottenere la disoccupazione dopo un solo mese di lavoro.

Nel dettaglio:

  • Un solo mese lavorato non è sufficiente per maturare 13 settimane di contribuzione

  • Potrebbero mancare anche le 30 giornate effettive richieste

  • In questo caso, la NASpI non spetta, a meno che non si possano sommare precedenti periodi contributivi validi nei 4 anni precedenti

Quindi, in caso di licenziamento nel primo mese, il rischio concreto è quello di non avere diritto all’indennità, a meno che non si sia già lavorato in passato e si disponga di contribuzione residua.

Calcolo della durata della NASpI

Una volta ottenuta, la NASpI viene corrisposta mensilmente e ha una durata pari alla metà delle settimane di contribuzione maturate nei 4 anni precedenti la disoccupazione.

Esempio pratico:

  • Se un lavoratore ha versato 52 settimane di contributi negli ultimi 4 anni, ha diritto a 26 settimane di NASpI

  • Se ha versato 104 settimane, la durata sarà di 52 settimane

La durata massima dell’indennità è di 24 mesi, anche per chi ha lavorato più a lungo.

Importo della NASpI

L’importo dell’indennità viene calcolato sulla base della retribuzione media imponibile degli ultimi 4 anni, nei limiti stabiliti dalla legge. È previsto un massimale mensile aggiornato annualmente e una riduzione progressiva dopo il quarto mese:

  • Per i primi 3 mesi, si riceve l’intero importo

  • Dal quarto mese in poi, l’importo si riduce del 3% ogni mese

Il pagamento avviene mensilmente, previa verifica dei requisiti da parte dell’INPS.

Come richiedere la NASpI

La domanda deve essere presentata entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro, attraverso i canali previsti:

  • Portale dell’INPS, accedendo con credenziali personali

  • Patronato autorizzato

  • Contact center INPS

È necessario allegare i dati anagrafici, le informazioni sul rapporto di lavoro cessato e dichiarare lo stato di disoccupazione.

Conclusione

La NASpI è un supporto economico importante per chi perde il lavoro, ma non è automatica. È necessario aver maturato almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 4 anni e aver lavorato almeno 30 giorni nell’anno precedente. In linea generale, dopo 3 mesi di lavoro pieno è possibile soddisfare i requisiti, ma ogni situazione va valutata singolarmente.

Chi perde il lavoro dopo 6 mesi ha buone possibilità di accesso alla NASpI, mentre chi viene licenziato entro il primo mese rischia di non aver diritto all’indennità, salvo cumulo con precedenti esperienze lavorative.

Conoscere bene i requisiti minimi per la disoccupazione consente di muoversi con consapevolezza e di fare le giuste scelte in un momento delicato come la fine di un rapporto di lavoro.

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