Nel pubblico impiego, i dipendenti possono trovarsi nella condizione di voler o dover svolgere un’attività lavorativa diversa da quella per cui sono stati assunti. In questi casi, la richiesta di aspettativa non retribuita per altro lavoro rappresenta uno strumento previsto dalla normativa per tutelare sia le esigenze personali che quelle organizzative delle amministrazioni pubbliche.
Ma quando è possibile ottenere l’aspettativa? In quali casi può essere concessa per svolgere un altro lavoro nel pubblico o nel privato? Quali sono i vincoli e le condizioni da rispettare? In questo articolo analizziamo la disciplina dell’aspettativa per altro lavoro nel pubblico impiego, offrendo una panoramica chiara e aggiornata sul tema.
Cos’è l’aspettativa non retribuita nel pubblico impiego
L’aspettativa non retribuita è un periodo durante il quale il dipendente pubblico è sospeso dal servizio senza percepire stipendio, mantenendo però il rapporto di lavoro con l’amministrazione di appartenenza. Durante questo periodo, non si maturano ferie, tredicesima, né contribuzione previdenziale, salvo specifiche eccezioni.
Nel caso dell’aspettativa per svolgere altro lavoro, la finalità è consentire al dipendente di intraprendere un’attività diversa, senza dover rinunciare definitivamente al proprio posto nella pubblica amministrazione.
Aspettativa non retribuita per altro lavoro pubblico impiego: Normativa di riferimento
La disciplina dell’aspettativa nel pubblico impiego è contenuta principalmente in:
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Decreto legislativo n. 165 del 2001 (Testo Unico sul pubblico impiego)
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Contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) applicabili ai vari comparti
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Disposizioni specifiche per particolari categorie di lavoratori pubblici (es. scuola, sanità, enti locali)
Il principio generale è che il dipendente pubblico non può svolgere altri lavori o incarichi retribuiti senza autorizzazione, in base all’articolo 53 del D.lgs. 165/2001. Tuttavia, la legge prevede eccezioni e deroghe, tra cui la possibilità di richiedere un’aspettativa per altro impiego.
Aspettativa per altro lavoro nel pubblico impiego: casi ammessi
Trasferimento temporaneo ad altro ente pubblico
Il dipendente può chiedere un’aspettativa non retribuita per assumere un incarico in altra amministrazione pubblica, a condizione che si tratti di un impiego a tempo determinato e con caratteristiche compatibili con il ruolo originario.
Questa possibilità è finalizzata a favorire la mobilità e la valorizzazione delle competenze tra enti diversi.
Aspettativa per incarichi elettivi o sindacali
Chi è eletto in un’amministrazione pubblica o ha un incarico sindacale può richiedere l’aspettativa non retribuita per l’intera durata del mandato. In questi casi, il diritto è espressamente riconosciuto dalla legge, senza che l’amministrazione possa opporsi.
Aspettativa per motivi personali o familiari
Anche se non è legata direttamente allo svolgimento di un altro lavoro, l’aspettativa per motivi personali può essere utilizzata per avviare un’attività lavorativa autonoma o imprenditoriale, previa autorizzazione dell’amministrazione. Questa soluzione è soggetta a valutazione discrezionale e può essere concessa per un periodo massimo previsto dal contratto di comparto.
Aspettativa non retribuita per altro lavoro pubblico impiego: Aspettativa per altro lavoro nel settore privato
Il caso più delicato riguarda i dipendenti pubblici che chiedono aspettativa per svolgere un’attività nel settore privato. La normativa impone precisi limiti, al fine di:
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Evitare conflitti di interesse
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Garantire la compatibilità con la funzione pubblica
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Salvaguardare l’imparzialità e l’integrità dell’amministrazione
Quando è possibile
L’aspettativa per altro lavoro privato può essere concessa se:
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Il lavoro da svolgere non è in conflitto con il ruolo ricoperto nel pubblico
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L’attività è temporanea e motivata
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L’amministrazione valuta positivamente la richiesta in base all’interesse pubblico
Ogni richiesta è esaminata singolarmente e può essere respinta, in tutto o in parte, se si ritiene che l’attività privata pregiudichi il corretto svolgimento della funzione pubblica o la reputazione dell’ente.
Casi vietati
Non è possibile ottenere l’aspettativa per lavorare nel settore privato se:
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Si ricoprono ruoli dirigenziali o di alta responsabilità nella pubblica amministrazione
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L’attività da svolgere è in contrasto con i principi di imparzialità
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Non viene presentata un’autorizzazione o un progetto dettagliato
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Si è già fruito di aspettativa per attività simili in tempi recenti
Durata dell’aspettativa per altro lavoro
La durata dell’aspettativa per altro lavoro nel pubblico impiego non è fissa, ma varia in base alla motivazione e alla disciplina del comparto di riferimento. In generale:
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Può essere concessa per un massimo di 12 mesi, prorogabili in casi eccezionali
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È soggetta a verifica periodica da parte dell’amministrazione
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Il rientro in servizio è possibile alla scadenza naturale o su richiesta anticipata
Il dipendente deve comunicare tempestivamente eventuali modifiche della propria attività durante l’aspettativa.
Come richiedere l’aspettativa per altro lavoro
Il procedimento varia leggermente tra le diverse amministrazioni, ma generalmente segue questi passaggi:
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Presentazione della domanda scritta al dirigente o responsabile del personale
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Indicazione motivata della richiesta e descrizione dell’attività lavorativa
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Allegazione di eventuali documenti (contratto, progetto, proposta)
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Valutazione dell’amministrazione in merito a compatibilità e opportunità
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Emissione del provvedimento di concessione o diniego
Nel caso in cui l’amministrazione non risponda entro un termine stabilito, la richiesta non si considera automaticamente accettata. È sempre necessario un atto esplicito.
Effetti dell’aspettativa sul rapporto di lavoro
Durante l’aspettativa per altro lavoro:
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Il rapporto di lavoro con l’ente pubblico resta sospeso
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Non maturano ferie, permessi, anzianità di servizio
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Non si ha diritto a retribuzione né a contributi previdenziali
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Non si può partecipare a progressioni economiche o selezioni interne
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Al termine, si ha diritto a rientrare nel proprio ruolo, salvo diversa disposizione
Eventuali violazioni dei termini dell’aspettativa o l’avvio di attività non autorizzate possono comportare sanzioni disciplinari, inclusa la decadenza dal rapporto di lavoro.
Conclusione
L’aspettativa non retribuita per altro lavoro nel pubblico impiego è uno strumento utile ma soggetto a regole precise. Può essere richiesta per attività lavorative in altri enti pubblici o, in certi casi, anche nel settore privato, purché non ci siano conflitti d’interesse o incompatibilità con la funzione pubblica.
Chi desidera richiedere un’aspettativa per altro lavoro deve valutare attentamente la normativa, consultare il contratto collettivo di riferimento, presentare una richiesta chiara e motivata, ed essere consapevole dei vincoli che questa scelta comporta.
Conoscere i propri diritti e doveri in materia di aspettativa consente al dipendente pubblico di gestire in modo responsabile e trasparente il proprio percorso lavorativo, conciliando esigenze personali e responsabilità verso l’amministrazione di appartenenza.
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