Il tema del licenziamento durante un infortunio sul lavoro è spesso oggetto di dubbi e incomprensioni. Quando un lavoratore subisce un infortunio e si assenta dal lavoro, si attivano una serie di tutele a suo favore. Tra queste, una delle più importanti è il cosiddetto periodo di comporto durante il quale vige, in molti casi, il divieto di licenziamento. In questo articolo vedremo in modo chiaro cosa dice la normativa italiana in materia di divieto di licenziamento in infortunio, quali sono i diritti del lavoratore, le eccezioni previste dalla legge e cosa può o non può fare il datore di lavoro durante l’assenza per infortunio.

Cosa si intende per infortunio sul lavoro

L’infortunio sul lavoro è un evento traumatico che avviene durante l’attività lavorativa o in itinere (ossia durante il tragitto casa-lavoro) e che comporta una lesione fisica o psichica con conseguente assenza dal lavoro per almeno un giorno (oltre quello dell’evento).

L’infortunio viene riconosciuto e tutelato dall’INAIL, che provvede a erogare l’indennità economica durante il periodo di assenza. In parallelo, il datore di lavoro ha l’obbligo di rispettare la sospensione del rapporto di lavoro, fatta salva la durata massima prevista dal contratto collettivo o dalla legge.

Cosa prevede la legge in caso di licenziamento e infortunio

La legge italiana non consente al datore di lavoro di licenziare un dipendente durante il periodo di infortunio, a meno che non vi siano motivazioni gravi e indipendenti dallo stato di salute del lavoratore.

Durante l’assenza per infortunio si applica il cosiddetto periodo di comporto, ovvero un arco temporale entro cui il lavoratore ha diritto alla conservazione del posto di lavoro.

La durata di questo periodo è stabilita:

  • Dal contratto collettivo nazionale (CCNL) applicato

  • Eventualmente dal contratto individuale, se previsto

  • In assenza di regolamentazione, si fa riferimento alla prassi e alla giurisprudenza

Il principio generale è che fino alla scadenza del comporto, il licenziamento è vietato, salvo i casi previsti dalla legge.

Periodo di comporto: come funziona

Il periodo di comporto può essere:

  • Secco, ovvero un unico periodo continuo (es. 180 giorni consecutivi)

  • Per sommatoria, ossia una somma di giorni di assenza per malattia o infortunio in un determinato arco temporale (es. 180 giorni in 3 anni)

Durante questo periodo, il lavoratore:

  • Non può essere licenziato per il solo fatto dell’assenza

  • Ha diritto alla conservazione del posto di lavoro

  • Percepisce l’indennità INAIL, in sostituzione dello stipendio

Una volta esaurito il comporto, il datore di lavoro può valutare il licenziamento per superamento del periodo di comporto, ma deve darne comunicazione formale e motivata.

Divieto di licenziamento durante l’infortunio: validità

Il divieto di licenziamento durante un infortunio è generale ma non assoluto. Questo significa che non si può licenziare per motivi legati all’assenza o alla malattia, ma il lavoratore può essere licenziato in presenza di altri motivi legittimi.

Sono cause che permettono il licenziamento anche durante un infortunio:

  • Giusta causa, ad esempio gravi violazioni disciplinari, anche se commesse prima dell’infortunio

  • Cessazione dell’attività aziendale

  • Mancato superamento del periodo di prova

  • Accordo consensuale tra le parti

In tutti gli altri casi, un eventuale licenziamento durante il comporto può essere impugnato come illegittimo e portare al reintegro o al risarcimento del danno.

Cosa accade dopo il comporto

Se il lavoratore non è in grado di riprendere l’attività lavorativa una volta terminato il periodo di comporto, il datore di lavoro può procedere con il licenziamento, purché segua una procedura corretta e rispetti i diritti acquisiti dal dipendente.

Il lavoratore ha comunque diritto:

  • A ricevere le spettanze maturate fino alla data di cessazione

  • All’eventuale indennità di preavviso (se prevista)

  • Al trattamento di fine rapporto

  • Alla possibilità di accedere alla NASpI, se ne ha i requisiti

La cessazione per superamento del comporto non è un licenziamento disciplinare, ma un atto di chiusura del rapporto per impossibilità sopravvenuta alla prestazione lavorativa.

Cosa può fare il lavoratore durante l’infortunio

Durante il periodo di infortunio, il lavoratore ha l’obbligo di rispettare le indicazioni mediche e non compiere attività incompatibili con lo stato di salute. In caso contrario, potrebbe incorrere in:

  • Sanzioni disciplinari

  • Revoca dell’indennità INAIL

  • Licenziamento per giusta causa, se il comportamento è ritenuto grave

Il lavoratore può svolgere attività compatibili con la patologia certificata, purché non pregiudichino la guarigione né dimostrino una falsa rappresentazione del proprio stato di salute.

Differenze tra infortunio e malattia ai fini del licenziamento

Anche se spesso vengono trattati insieme, infortunio e malattia non sono la stessa cosa. Ai fini del licenziamento, entrambe le situazioni sono tutelate dal periodo di comporto, ma ci sono alcune differenze:

  • L’infortunio è riconosciuto e indennizzato dall’INAIL

  • La malattia comune è gestita dall’INPS

  • La durata del comporto può differire tra i due casi, a seconda del CCNL

  • L’infortunio sul lavoro comporta una responsabilità del datore di lavoro in caso di negligenza

Tuttavia, la tutela del posto di lavoro durante il periodo di assenza vale per entrambe le situazioni, salvo i casi di giusta causa o impossibilità oggettiva.

Cosa fare in caso di licenziamento illegittimo durante l’infortunio

Se si riceve una comunicazione di licenziamento mentre si è in infortunio, è importante:

  • Verificare la motivazione scritta

  • Controllare la durata del proprio comporto

  • Rivolgersi a un avvocato o a un sindacato

  • Presentare impugnazione scritta entro 60 giorni dalla comunicazione

  • Valutare il ricorso giudiziale, entro 180 giorni dall’impugnazione

In caso di licenziamento ritenuto illegittimo, il giudice può disporre:

  • La reintegrazione nel posto di lavoro

  • Un risarcimento economico

  • Il versamento dei contributi previdenziali mancanti

La correttezza della procedura seguita dal datore è quindi un elemento essenziale per la legittimità del licenziamento.

Conclusione

Il divieto di licenziamento durante l’infortunio tutela il lavoratore da una cessazione arbitraria del rapporto nei momenti di maggiore vulnerabilità. La legge italiana riconosce il diritto alla conservazione del posto di lavoro durante il periodo di comporto, con l’obiettivo di garantire protezione e dignità a chi si assenta per motivi di salute legati all’attività lavorativa.

Conoscere i limiti, le eccezioni e le regole che governano questa materia è fondamentale sia per i lavoratori che per i datori di lavoro, così da evitare contenziosi e rispettare i reciproci diritti e doveri.

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