Sempre più lavoratori cercano soluzioni flessibili per combinare un’attività autonoma con un impiego da dipendente. Il regime forfettario lavoro dipendente, anche nel 2025, rappresenta un’opportunità concreta per integrare le proprie entrate, beneficiando di una fiscalità agevolata. Tuttavia, la normativa prevede specifici limiti e condizioni per poter accedere e mantenere questo regime.

In questa guida aggiornata vedremo cosa prevede la legge nel 2025 in merito al regime forfettario e lavoro dipendente contemporaneamente, con un focus su limiti di reddito, criteri di prevalenza, esempi pratici e obblighi contributivi.

Cos’è il regime forfettario nel 2025

Il regime forfettario è un regime fiscale agevolato riservato a titolari di partita IVA che nel 2024 non hanno superato determinati limiti di ricavi. È pensato per piccoli professionisti, freelance e artigiani.

I requisiti principali per il 2025 sono:

  • Ricavi o compensi annui fino a 85.000 €

  • Spese per personale e collaboratori non superiori a 20.000 €

  • Non partecipare a società di persone, associazioni o Srl collegate

L’imposta sostitutiva resta al 15%, o 5% per i primi cinque anni di attività in presenza dei requisiti agevolativi.

Regime forfettario e lavoro dipendente contemporaneamente nel 2025

Anche nel 2025 è possibile avere un lavoro dipendente e una partita IVA in regime forfettario, ma solo a determinate condizioni. La normativa vigente prevede che:

  1. I redditi da lavoro dipendente percepiti nell’anno precedente non superino i 30.000 euro lordi, salvo che l’attività autonoma sia prevalente.

  2. Non si possa svolgere attività autonoma nei confronti di ex datori di lavoro degli ultimi due anni, salvo che tale attività non sia marginale.

Queste condizioni sono pensate per evitare che il regime forfettario venga usato come forma di elusione fiscale da chi, in realtà, lavora in maniera subordinata sotto altra veste.

Forfettario limite lavoro dipendente 2025

Nel dettaglio, il forfettario limite lavoro dipendente aggiornato al 2025 stabilisce che:

  • Se il reddito da lavoro dipendente percepito nel 2024 è inferiore a 30.000 € lordi, puoi accedere o restare nel regime forfettario senza ulteriori vincoli.

  • Se il reddito da lavoro dipendente supera i 30.000 €, puoi restare forfettario solo se il lavoro autonomo è prevalente (cioè genera un reddito superiore a quello da dipendente).

La soglia dei 30.000 € è rimasta invariata rispetto agli anni precedenti, ma il controllo sulla “prevalenza” è diventato più stringente da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Come si calcola la prevalenza

La prevalenza si calcola confrontando i compensi dell’attività autonoma con il reddito da lavoro dipendente (entrambi lordi). Se il reddito da partita IVA è superiore a quello da lavoro subordinato, allora si può mantenere il regime forfettario anche oltre la soglia dei 30.000 €.

Esempio pratico:

  • Reddito da lavoro dipendente 2024: 32.000 €

  • Compensi da partita IVA in regime forfettario: 40.000 €
    → Puoi restare in forfettario nel 2025, perché l’attività autonoma è prevalente.

Esempi di compatibilità nel 2025

Esempio 1: dipendente part-time e freelance
Giulia lavora come segretaria part-time per 24 ore a settimana e ha un reddito annuo da lavoro subordinato di 22.000 €. Ha anche una partita IVA come copywriter e nel 2024 ha fatturato 18.000 €. Poiché è sotto i 30.000 €, può restare forfettaria nel 2025.

Esempio 2: reddito da dipendente alto, ma lavoro autonomo prevalente
Luca è dipendente a tempo pieno in un’azienda e ha guadagnato 31.000 € nel 2024. Nello stesso anno ha avviato una partita IVA per attività di consulenza, con compensi per 36.000 €. Essendo l’attività autonoma prevalente, può restare nel regime forfettario.

Esempio 3: ex dipendente e nuovo freelance
Marco ha lasciato l’azienda nel 2023 e ha aperto una partita IVA nel 2024, lavorando per lo stesso ex datore di lavoro. Anche se rientra nei limiti, non può accedere al forfettario nel 2025 se il cliente principale resta l’ex datore di lavoro.

Dove si indicano i redditi

Chi ha sia un lavoro dipendente sia una partita IVA in regime forfettario non può utilizzare il modello 730, ma deve compilare il Modello Redditi PF.

Nel modello, il contribuente dovrà:

  • Dichiarare i redditi da lavoro subordinato nel quadro RC

  • Inserire i compensi da attività autonoma nel quadro LM (per il forfettario)

  • Calcolare l’imposta sostitutiva del 15% (o 5% se ne ha diritto)

Contributi INPS per chi ha doppia attività

Il lavoratore dipendente con partita IVA in regime forfettario ha l’obbligo di versare anche i contributi previdenziali sull’attività autonoma:

  • Se esercita un’attività intellettuale (es. consulente, copywriter): iscrizione alla Gestione Separata INPS

  • Se esercita attività commerciale o artigianale: iscrizione alla gestione commercianti/artigiani INPS

I contributi sono calcolati sulla base del reddito imponibile derivante dal coefficiente di redditività applicato al fatturato (es. 78% per i professionisti).

Vantaggi del regime forfettario per chi ha già un lavoro dipendente

Il regime forfettario è particolarmente vantaggioso per i dipendenti che vogliono:

  • Svolgere attività extra in modo regolare e fiscalmente sostenibile

  • Testare un’attività in proprio prima di farla diventare principale

  • Avere una tassazione agevolata con pochi adempimenti

  • Gestire meglio orari, entrate e possibilità di crescita professionale

Con la ritenuta unica del 15% (o 5%), niente IVA, niente ritenute d’acconto e obblighi contabili minimi, il forfettario è lo strumento più semplice per integrare le proprie entrate legalmente.

Cosa succede se si superano i limiti nel 2025

Se nel corso del 2025 superi i limiti previsti dal regime (fatturato oltre 85.000 € o reddito da lavoro dipendente sopra i 30.000 € senza prevalenza), uscirai dal forfettario nel 2026 e passerai al regime ordinario con IVA, contabilità ordinaria e IRPEF progressiva.

È fondamentale quindi tenere monitorati gli incassi e, se necessario, pianificare un passaggio graduale o una cessazione dell’attività in partita IVA se i margini si riducono.

Conclusione

Nel 2025 il regime forfettario lavoro dipendente è confermato come una delle opzioni più semplici e vantaggiose per chi desidera integrare il proprio reddito. Tuttavia, il rispetto del limite dei 30.000 € da lavoro dipendente, della prevalenza dell’attività autonoma e delle norme anti-abuso è fondamentale per evitare irregolarità.

Affidarsi a un commercialista o consulente fiscale è sempre consigliato per gestire correttamente la doppia attività. Se rispetti le condizioni, regime forfettario e lavoro dipendente contemporaneamente possono coesistere senza problemi, con benefici tangibili a livello economico e organizzativo.

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