A partire dal 25 aprile 2024, i dipendenti pubblici non potranno più inoltrare la richiesta di anticipo del TFR. Come abbiamo avuto modo di chiarire già nel nostro approfondimento Anticipo TFR dipendenti pubblici, in via del tutto eccezionale era stato deciso di riconoscere anche ai lavoratori del settore pubblico la possibilità di richiedere un anticipo sul TFR. La misura, in via del tutto sperimentale, era stata estesa a tutto il triennio 2023-2025. L’Inps, tuttavia, ha di recente comunicato la Sospensione Anticipo TFR Dipendenti Pubblici. Cosa è accaduto?

Anticipo TFR Dipendenti Pubblici: I Motivi della Sospensione

A comunicare la sospensione dell’accettazione di ulteriori domande per l’anticipo del TFR presentate dai dipendenti pubblici ci ha pensato l’Inps. Con con il messaggio Hermes n. 1628 del 25 aprile 2024, l’Istituto ha disposto a partire dallo stesso giorno il blocco della procedura.

Le ragioni sono da individuarsi sostanzialmente nella mancata disponibilità dei fondi necessari a coprire la misura.

D’altronde, la concessione era subordinata ai limiti delle disponibilità finanziarie destinate annualmente nel bilancio dell’INPS.

Al momento, pertanto, non si hanno certezze se l’anticipo del TFR ai dipendenti pubblici sarà nuovamente disposto in futuro. Si auspica, tra gli interventi da mettere in campo, un incremento delle adesioni al Fondo unitario delle gestioni creditizie e sociali, che permetterebbe, in parte, la riapertura dei termini per l’iscrizione, secondo le modalità di cui poi parleremo.

Domande Non Elaborate e Domande Accolte

Se le nuove domande non potranno più essere trasmesse per carenza di fondi, come verranno gestite le pratiche già presentate ma non ancora processate e quelle, invece, accolte?

Sulla questione non ci sono ancora indicazioni chiare. Per quanto riguarda, infatti, coloro che hanno presentato domanda, ma la cui proposta di cessione ancora è in corso di valutazione, è stato dichiarato che verranno adottate soluzioni a riguardo, mentre le proposte di cessione già verificate saranno definite con le modalità ordinarie.

Infine, il CIV è intervenuto con un’apposita delibera, per richiedere che le organizzazioni coinvolte nella procedura liquidino i trattamenti di fine rapporto (anticipi compresi) in tempi congrui, proponendo in più una serie di soluzioni atte a garantire maggiore efficienza, come ad esempio:

  • l’istituzione di apposite risorse umane;
  • una regia dedicata che collabori direttamente con il Ministero;
  • la riorganizzazione dei dispositivi informatici e il loro aggiornamento.

Anticipo TFR Dipendenti Pubblici: Come Funziona

Sebbene ne abbiamo parlato in maniera più approfondita nell’articolo dedicato, di cui sopra, vogliamo qui riepilogare gli aspetti principali dell’anticipo del TFR per i dipendenti pubblici.

La prima domanda che potrebbe porsi il lettore è se esiste una differenza tra TFR dipendenti pubblici e privati, tale da giustificare un apposito focus.

Di norma no, nel senso che sia gli uni che gli altri hanno diritto al trattamento di fine rapporto, ossia ad una somma di denaro che il datore di lavoro corrisponde al termine del rapporto di lavoro.

La differenza, però, esiste in merito all’anticipo del TFR.

Questo, in generale, consiste nell’erogazione di una somma non superiore al 70% del Fondo già accumulato ed entro certi limiti d’uso stabiliti dalla normativa.

Ad averne diritto, però, sono solo i dipendenti privati, ai sensi dell’art.2120 del Codice Civile.

Per i dipendenti pubblici, però, la delibera Inps n. 219 del 19 novembre 2022, aveva riconosciuto  la possibilità di accedere all’anticipo del TFR anche per gli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.

A partire dal 1 febbraio 2023 fino al 2025, quindi, i dipendenti pubblici potevano presentare domanda per l’ottenimento di un anticipo sul TFR.

Chi Poteva Richiedere Anticipo TFR

Nello specifico, la richiesta poteva essere inoltrata da:

  • I percettori di pensione (ordinaria o anticipata), a condizione di aver confermato l’adesione al Fondo Credito anche per il periodo di pensione;
  • I soggetti cessati dal servizio senza diritto a pensione iscritti al Fondo Credito;
  • il personale militare in ausiliaria iscritto al Fondo.

Come Richiedere Anticipo TFR

La condizione necessaria per accedere al beneficio da parte dei dipendenti pubblici è l’adesione al cosiddetto Fondo Credito, ossia il Fondo della Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Questo è uno strumento importante dal momento che attraverso esso vengono erogate numerose prestazioni creditizie e sociali ai dipendenti pubblici.

Ora, una particolarità di questo Fondo è che esse è finanziato in larga parte dagli iscritti, tenuti a versare un’apposita contribuzione. Ecco, allora, chiarito il richiamo del CIV all’incremento delle iscrizioni al Fondo.

La novità più rilevante, da questo punto di vista, è la possibilità di richiedere l’anticipo del TFR all’Inps, in alternativa alle banche. Questa opzione ha dei vantaggi, come un tasso di interesse fisso pari all’1% e una ritenuta dello 0,50% per le spese di amministrazione sostenute. In più è possibile richiedere un anticipo sull’intero importo del trattamento maturato o su una parte di esso. Ad esempio, l’anticipo del TFR bancario, consente un finanziamento fino ad un limite di 45 mila euro e presenta tassi di interesse più alti, fino al 4%.

Come Inoltrare la Domanda

La domanda andava inoltrata per via telematica tramite il portale Inps, specificando l’ammontare del finanziamento (importo totale o parziale TFR maturato) e se il TFR è corrisposto in seguito a pensionamento, cessazione dal servizio senza diritto a pensione, nuovo impiego con iscrizione alla Gestione Unitaria.

Per il prestito di tipo bancario, invece, è necessario seguire le procedure disposte dalle varie banche (tra l’altro, gli istituti di credito che effettuano prestiti di tal genere sono ancora molto pochi in Italia).

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