Torniamo a parlare di Contratti di Lavoro e in particolare di stipendio netto riferito al Terzo Livello del Contratto Commercio.
Come sappiamo, questo contratto raggruppa diverse tipologie lavorative del settore terziario della distribuzione e dei servizi, suddivise, in base ai ruoli, in altrettanti diversi livelli (che nello specifico sono 7).
Regolamentando ogni aspetto legato alla retribuzione, il CCNL di categoria ha fissato dei minimi salariali per ciascuno livello.
In questo articolo approfondiremo, in particolare, il trattamento economico previsto per il Terzo Livello, con particolare riguardo alle modalità di calcolo della retribuzione netta mensile.
Terzo Livello Contratto Commercio: chi riguarda?
Prima di capire a quanto ammonta la retribuzione netta mensile di un lavoratore assunto con contratto di terzo livello commercio, è bene sapere quale tipologia di lavoratori coinvolge.
Esso fa riferimento a tutti quei lavoratori che svolgono lavori di concerto o che comunque richiedono specifiche conoscenze tecniche ed esperienza, nonché tutti i lavoratori con una specifica capacità professionale acquisita attraverso preparazione teorica e tecnico-pratica.
Tali sono, ad esempio:
- Professionista in stenografia e dattilografia con conoscenze linguistiche straniere;
- Tecnico disegnatore;
- Esperto nella progettazione e realizzazione di abbigliamento e costumi;
- Esperto nella progettazione e realizzazione di vetrine e allestimenti;
- Addetto alla redazione di rapporti commerciali per istituti di informazione;
- Commesso specializzato nella valutazione di gioielli;
- Addetto alle pratiche doganali e di valutazione;
- Operaio specializzato con comprovate abilità tecniche;
- Addetto alle vendite di autoveicoli con competenze nella valutazione di usato;
- Manutentore specializzato in ambito meccanico, elettrico e meccatronico;
- Commesso specializzato con comprovate abilità commerciali.
Dal lordo al netto: retribuzione Terzo Livello Commercio
Come si calcola la retribuzione netta? In qualunque caso si voglia effettuare questa operazione, non si può prescindere da due elementi fondamentali: la retribuzione lorda e la busta paga.
In quest’ultima, infatti, sono riportati tutti i dati e le spese utili ai fini della determinazione del netto. Oltre allo stipendio lordo, infatti, in essa sono riportate tutte le voci relative a contributi, tasse, addizionali IRPEF, indennità e compensi, nonché le trattenute.
A quanto ammonta, quindi, lo stipendio lordo mensile di un lavoratore del Terzo Livello Commercio?
Come abbiamo detto in precedenza, il CCNL di categoria disciplina ogni aspetto riguardante la tipologia, tra cui anche quello retributivo, fissando un minimo salariale per ciascun livello.
Per quanto riguarda il Terzo Livello, la retribuzione minima è pari a 1263,15 euro, a cui si aggiungono ulteriori 527,90 euro di indennità di contingenza e EDR, per un totale di 1791,05 euro (lordo).
Vanno poi considerati altri due elementi:
Terzo elemento provinciale, pari a 2,07 euro;
gli scatti di anzianità, che ogni 3 anni determinano un incremento dello stipendio di circa 20 euro.
Ovviamente, sono previsti anche tredicesima e quattordicesima mensilità, più un ulteriore compenso per gli straordinari, i festivi e i notturni.
Retribuzione netta: a quanto ammonta e come si calcola
Sebbene in busta paga compaia uno stipendio pari a più di 1.791 euro, la somma che effettivamente percepirà il lavoratore è un poco inferiore, pari all’incirca a 1.284 euro per 14 mensilità, più buoni pasto.
In pratica, vengono sottratti più di 500 euro. Perchè?
Il motivo è da rintracciarsi nel fatto che esistono a carico del lavoratore alcuni oneri contributivi e fiscali, nonché detrazioni che di fatto vengono trattenute dalla busta paga.
Oltre ai contributi Inps, infatti, vengono trattenute tutte le varie detrazioni, da quelle Irpef a quelle regionali e comunali, le detrazioni da lavoro dipendente e quelle eventuali per carichi di famiglia.
Ricordiamo, infine, che dallo scorso aprile verrà corrisposta in busta paga a tutti i lavoratori del CCNL commercio la somma di 30 euro a titolo di acconto assorbibile da futuri aumenti contrattuali.
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