Dopo esserci occupati del calcolo, vediamo quando viene pagato il TFR, più comunemente noto col termine Liquidazione.
Prima di analizzare la questione, però, è importante capire di cosa si tratta, a chi spetta e da chi viene pagato il trattamento di fine rapporto, che è un diritto irrinunciabile da parte del soggetto che lo riceve.
Cosa si intende per TFR?
Disciplinato dal Testo Unico delle Leggi sulla previdenza sociale (T.U.L.P.S.), dal DPR n. 180/1950 e dall’art. 2120 del Codice Civile, il trattamento di fine rapporto (TFR) è un’indennità prevista per legge che i dipendenti accumulano durante il periodo di lavoro. Secondo la normativa, l’importo del trattamento viene calcolato sulla base dell’ultima retribuzione globale di fatto del dipendente e della durata del rapporto di lavoro.
È importante sottolineare che il TFR è un diritto del dipendente e non può essere oggetto di rinuncia o pattuizione individuale. Ciò significa che il datore di lavoro è tenuto a corrispondere l’importo spettante, indipendentemente da accordi o clausole contrattuali che possano essere stipulate.
Tuttavia, è possibile che il lavoratore, in accordo con il datore di lavoro, opti per soluzioni alternative o integrative al trattamento, come ad esempio versamenti a fondi pensione complementari o forme di previdenza integrativa.
Calcolo Trattamento Fine Rapporto
Ma come si calcola il TFR? Per capirlo, è bene tenere a mente che l’importo del TFR viene calcolato sulla base dell’ultima retribuzione globale di fatto del dipendente e della durata del rapporto di lavoro. In generale per il calcolo si utilizza la seguente formula:
TFR = (Retribuzione globale di fatto / 13) x Anzianità di servizio
Dove:
- Retribuzione globale di fatto rappresenta la retribuzione lorda mensile o annua del dipendente, che comprende tutti gli elementi retributivi, come stipendio base, eventuali premi, gratifiche, straordinari, ecc.
- Anzianità di servizio indica il periodo di tempo, espresso in anni o frazioni di anno, durante il quale il dipendente ha lavorato per l’azienda. L’anzianità di servizio può includere anche eventuali periodi di congedo parentale non retribuito, che sono considerati ai fini del calcolo del TFR.
Il risultato ottenuto dalla formula rappresenta l‘importo del TFR spettante al dipendente. Tuttavia, è importante considerare che potrebbero esserci limiti massimi previsti dalla legge o dai contratti collettivi di lavoro che stabiliscono una soglia oltre la quale l’importo del TFR non può superare un determinato limite.
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TFR Quando Viene Pagato
Il TFR, dunque, è un diritto a cui il lavoratore non può rinunciare e che il datore di lavoro è obbligato ad assolvere.
Veniamo ora alla questione che ci interessa: quando viene pagato l’importo spettante?
Come si evince dalla denominazione, il trattamento si sostanzia in un importo che il lavoratore percepisce al termine del rapporto di lavoro.
Modalità di Erogazione TFR
L’indennità di fine rapporto può essere erogata in due modalità:
- Pagamento diretto: Il datore di lavoro può pagare il TFR direttamente al dipendente al momento della cessazione del rapporto di lavoro. In questo caso, il dipendente riceve una somma di denaro corrispondente all’importo accumulato del TFR.
- Deposito presso un ente di previdenza: Il datore di lavoro può versare il TFR a un ente di previdenza complementare (ad esempio, un fondo pensione) o al Fondo di Tesoreria dello Stato. In questo caso, l’importo del TFR viene accantonato e frutta interessi fino al momento del pensionamento del dipendente.
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