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Calendario Pagamento Pensione Inps 2024 Mese per Mese

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Vuoi conoscere in anticipo le date di pagamento della pensione Inps 2024? Ecco il calendario completo mese per mese.

A differenza di altre prestazioni, sappiamo che la pensione segue un calendario ordinario. Quindi, salvo imprevisti, quelle che ti proponiamo di seguito sono le date certe dei pagamenti della pensione, così come programmati dall’Inps.

Calendario Pagamento Pensioni 2024: le Date Mese per Mese

L’ultima Legge di Bilancio, approvata lo scorso 29 dicembre, ha introdotto alcune importanti novità in materia pensionistica. Novità che non riguardano, però, le modalità di erogazione dei pagamenti. Questo significa che l’Inps procederà ad effettuare il versamento ogni primo giorno bancabile del mese di competenza, vale a dire il 1 del mese. Solo nel caso in cui questa data coincide con un giorno festivo, il pagamento slitterà al primo giorno bancabile.

Sulla base di questo siamo in grado di stilare un calendario dei pagamenti della pensione Inps 2024.

  • Gennaio 2024: dal 3 del mese;
  • Febbraio 2024: dal 1 del mese;
  • Marzo 2024: dal 1 del mese;
  • Aprile 2024: dal 1 del mese;
  • Maggio 2024: dal 1 del mese;
  • Giugno 2024: dal 1 del mese (dal 3 se il ritiro avviene presso gli sportelli bancari);
  • Luglio 2024: dal 1 del mese;
  • Agosto 2024: dal 1 del mese;
  • Settembre 2024: dal 2 del mese;
  • Ottobre 2024: dal 1 del mese;
  • Novembre 2024: dal 2 del mese (dal 4 se il ritiro avviene presso gli sportelli bancari);
  • Dicembre 2024: dal 2 del mese.

Metodi di Ritiro della Pensione

Circa i metodi di pagamento della pensione, è possibile scegliere tra:

  • versamento sul proprio conto corrente bancario o postale;
  • ritiro presso gli sportelli bancari;
  • ritiro presso gli sportelli postali.

Una differenza questa che rileva sulle date a partire dalle quali è possibile ritirare la pensione. Nei primi due casi, infatti, il ritiro può avvenire sin dal momento in cui l’importo è disponibile. In caso di ritiro presso gli sportelli bancari vale, ovviamente, lo stesso discorso circa il giorno bancabile. Se, ad esempio, il pagamento viene ricevuto di sabato (giorno di chiusura delle banche), sarà possibile procedere al ritiro a partire dal lunedì successivo.

Diverso è il caso di ritiro presso gli sportelli degli uffici postali. Trattandosi di uno dei metodi di riscossione della pensione più utilizzati, onde evitare affollamenti e lunghe code, si è deciso di programmare il pagamento. Infatti, chi ritira qui la propria pensione deve seguire un preciso calendario organizzato in base alla lettera iniziale del proprio cognome

Noi di PosizioniAperte.com dedichiamo ogni mese un approfondimento in materia, in cui segnaliamo le date a partire dalle quali è possibile ritirare la pensione presso gli uffici postali. Perciò, ti invitiamo a seguirci sul nostro sito o sui nostri profili social, nonché ad iscriverti al nostro canale Telegram per seguire tutti gli aggiornamenti e le ultime pubblicazioni in merito all’argomento.

Date Pubblicazione Cedolino della Pensione

Uno strumento molto utile per conoscere in anticipo importo percepito e data di pagamento è il cedolino della pensione Inps. Si tratta di un documento digitale contenente tutte le informazioni utili sulla pensione.

Esso è disponibile nel proprio fascicolo previdenziale, a cui si accede dal sito Inps o dall’App previa registrazione tramite identità digitale SPID, CIE o CNS.

A differenza, però, delle date di pagamento, in questo caso non possiamo segnalare con certezza le date in cui l’Inps procede alla pubblicazione del documento sul sito. 

Possiamo indicativamente stabilire che questa viene effettuata all’incirca due settimane prima la data prevista per il pagamento. Per avere notizie certe sulla pubblicazione del cedolino della pensione, come sopra ti invitiamo a seguire i nostri aggiornamenti.

Come Fare Domanda per la Pensione

Presentare la domanda per la Pensione oggi è più semplice, grazie al nuovo servizio messo a disposizione da Inps. Al fine di velocizzare le pratiche e agevolare la navigazione degli utenti, molti dati sono già precompilati. Questo vale anche per le domande di pensione. 

Se si vuole presentare la domanda in maniera autonoma, basta accedere al sito Inps e digitare nella finestra di ricerca Domanda Pensione. Si viene poi rimandati ad una nuova pagina dove appare un box con accanto il tasto Approfondisci.

Clicca su questo e poi su Accedi all’Area Tematica. Per procedere dovrai inserire le tue credenziali SPID. Una volta effettuato l’accesso, seleziona la voce di tuo interesse tra quelle riportate, come puoi vedere nel box sottostante.

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In alternativa è possibile richiedere il supporto di un CAF o di un Patronato, oppure del Contact Center Inps, raggiungibile telefonicamente al numero 803 164 da rete fissa o 06 164 164 da rete mobile.

Novità Pensioni 2024

Come anticipato sopra, sono tante le novità in materia pensionistica introdotte dall’ultima Legge di Bilancio

Ne abbiamo già parlato nei nostri approfondimenti mensili già pubblicati, di cui trovate il link in calendario. 

Pertanto, vogliamo qui limitarci a riassumere i principali cambiamenti intervenuti in materia.

Aumento Importo Pensioni

Una delle novità più rilevanti e più attese è quella relativa all’aumento dell’importo dell’assegno pensionistico. Aumento dovuto all’adeguamento annuale al rincaro dei costi della vita, secondo gli indici Istat.

Per il 2024, l’indice di perequazione è fissato al 5,4%, che determina una rivalutazione degli importi secondo quanto segue:

  • incremento di 30,67 euro, per le pensioni minime, che determina un aumento dell’importo pari a 598,60 euro, a cui si aggiunge un ulteriore aumento del 2.7% secondo quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2023;
  • rivalutazione del 100% con aumento lordo pari a 122,68 euro (corrispondenti al netto a 95,84 euro) per le pensioni pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo INPS (2.271,76 euro circa);
  • adeguamento dell’85% per le pensioni superiori a quattro volte ma pari o inferiori a cinque volte il trattamento minimo INPS (circa 2.839,70 euro)
  • rivalutazione nella misura del 53% per le Pensioni superiori a cinque volte il trattamento minimo INPS ma pari o inferiori a sei volte il trattamento minimo INPS (3.407,64 euro circa);
  • rivalutazione del 47% per le pensioni superiori a sei volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a otto volte il trattamento minimo (4.543,52 euro circa);
  • rivalutazione del 37% per le pensioni superiori a otto volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a dieci volte il trattamento minimo (5.679,40 euro circa);
  • rivalutazione del 22% per le pensioni superiori a dieci volte il trattamento minimo INPS (superiore cioè a 5.679,40 euro circa).

Trattamenti Pensionistici Anticipati

Un’altra importante novità riguarda gli interventi effettuati dal Governo su alcune tipologie pensionistiche. Si tratta di misure conseguenti alla mancata riforma generale del sistema pensionistico, come programmato inizialmente dall’Esecutivo.

A causa dell’insufficienza di fondi a copertura dell’intervento, si è deciso di intervenire su alcune forme di pensione, nello specifico quelle anticipate. Le modifiche introdotte, però, sono volte a scoraggiare il ricorso a queste e a premiare, invece, chi decide di proseguire il lavoro pur avendo raggiunto i requisiti utili per richiedere la pensione.

Ecco, allora, i cambiamenti introdotti:

  • Quota 103: verrà calcolata interamente col sistema contributivo, determinando una riduzione dell’importo della pensione fino al 20%. Inoltre, aumentano le finestre di uscita, che passano dagli attuali 3 mesi a 7 per i lavoratori del settore privato e da 6 a 9 mesi per quelli del settore pubblico. Infine, fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione ordinaria, l’assegno pensionistico non può superare il tetto massimo di 2250 euro;
  • Opzione Donna: rimane in vigore anche per il 2024 e limitatamente alle categorie di lavoratrici (autonome e dipendenti) già previste dalla Legge, ossia invalide, caregiver, disoccupate. A cambiare, in questo caso, è solo l’età anagrafica richiesta per fare domanda, che aumenta di un anno rispetto al 2023. Sicché a fronte dei 35 anni di contributi richiesti, sono necessari anche  61 anni di età (anziché 60) per coloro che non hanno figli; 60 anni (anziché 59) per coloro che hanno almeno un figlio; 59 anni (e non più 58) per coloro che hanno due o più figli.
  • Ape Sociale: scompare il riferimento ai lavori gravosi, mentre  è previsto un innalzamento dell’età anagrafica necessaria per accedervi, pari a 65 anni e 5 mesi, anziché 63 e 36 di contributi). 

Approfondimenti

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