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Negli ultimi anni c’è stato un calo significato della nascita di nuove imprese e sono aumentate invece le aziende che hanno chiuso l’attività: è sempre più difficile mettersi in proprio e decidere di costituire un’azienda. 

In questo senso viene però incontro una nuova normativa, volta a garantire un supporto economico a chi vuole realizzare il sogno legato al mondo dell’imprenditoria, che si chiama Nuove Imprese a Tasso zero ed è proposta da Invitalia: vediamo di cosa si tratta e chi ne può beneficiare.

Cosa sono le Imprese a Tasso Zero?

Nello specifico, a livello legislativo, il riferimento era già presente nella legge in attuazione del Titolo I, Capo 0I, del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 185. 

Ma grazie alle disposizioni del decreto-legge n. 34/2019 e della legge n. 160/2019, il Decreto del 4 dicembre 2020 del Ministro dello sviluppo economico coadiuvato nei lavori dal Ministro dell’economia e delle finanze (vedi Gazzetta Ufficiale n. 21 del 27 gennaio 2021 ) garantisce alla legislazione precedente una disciplina di attuazione nell’ottica della situazione odierna. 

Questi contributi statali sono rivolti a due categorie ben definite e sono il risultato di un mix di finanziamenti a tasso zero e a fondo perduto fino a coprire il 90% delle spesse ammesse secondo la normativa, da rimborsare in 10 anni. 

A chi sono rivolte le agevolazioni?

La normativa in supporto ai costi d’impresa è rivolta a due categorie precise di soggetti: giovani e donne.

Possono per cui usufruire delle agevolazioni sia persone giuridiche che persone fisiche, quindi sia privati che imprese o partite iva: 

  • Piccole imprese la cui costituzione non supera i 5 anni (60 mesi) al momento in cui la domanda viene presentata. 

In questo caso per oltre la metà (51%) i soci e le relative quote di partecipazione devono essere in mano a soggetti giovani, ovvero con un’età compresa tra i 18 ed i 35 anni, oppure da donne di qualsiasi età.

  • Le persone fisiche che dovranno garantire la costituzione della nuova impresa nel momento in cui risultino idonee all’ammissione ai fondi per le agevolazioni, pena l’esclusione dai fondi. 

Le agevolazioni sono rivolte in maniera differente a seconda che le imprese siano costituite da meno di 3 anni o da non più di 5 ma almeno 3. 

Le imprese costituite da non più di 3 anni con spese non superiori a 1.500.000 euro ricevono un supporto economico a copertura delle esigenze di capitale circolante entro il 20% delle spese di investimento (questo dev’essere obbligatoriamente giustificato sul piano d’impresa e utilizzato ai fini del pagamento di materie prime, servizi necessari all’attività d’impresa e godimento di beni di terzi).

Per le imprese costituite da più di 3 anni e da non più di 5, l’importo ammissibile per poter ricevere il finanziamento non può superare i 3 milioni di euro.

Quali sono le attività ammissibili?

Sono ammissibili le attività dei seguenti settori:

  • fabbricazione di beni nei settori economici dell’artigianato, dell’industria e destinati allo sviluppo di processi trasformativi delle risorse agricole; 
  • implementazione di servizi tra cui quelli dedicati all’innovazione in ambito sociale;
  • attività commerciali;
  • settore turistico comprese le attività rivolte alla promozione in ambito culturale, ambientale e paesaggistico e le attività che riguardano il miglioramento dei servizi per la ricettività e l’accoglienza.

Quali spese sono coperte dal finanziamento?

Le spese relative a:

  • opere murarie comprese quelle legate alla ristrutturazione 
  • macchinari, impianti ed attrezzature, compresi quelli necessari per l’erogazione di servizi con la formula della sharing economy
  • programmi informatici IT e della comunicazione, calcolate in base alle esigenze produttive e di gestione dell’impresa, comprendenti le spese per strumenti legati alle tecnologie innovative legate all’intelligenza artificiale, blockchain e internet of things;
  • consulenze con specialisti del settore di competenza
  • oneri notarili in riferimento alla stipula del contratto di finanziamento 

In riferimento alle spese per macchinari, impianti ed attrezzature, programmi informatici, servizi IT e della comunicazione, brevetti e licenze d’uso, questi ricevono un finanziamento per un importo pari al:

  • 15% a fondo perduto nel caso in cui facciano domanda le imprese costituite da non più di 5 anni;
  • 20% a fondo perduto se si tratta di aziende avviate da non più di 3 anni. 

I finanziamenti a fondo perduto hanno un limite che, una volta raggiunto, garantisce alle altre aziende solamente il finanziamento agevolato a tasso zero. 

Le imprese formate da breve tempo avranno inoltre la possibilità di usufruire di un servizio di tutoraggio garantito dallo stato. 

Come presentare la domanda di finanziamento? 

Le domande per poter usufruire dell’agevolazione devono essere redatte in lingua italiana e presentate tramite l’uso esclusivo della piattaforma elettronica in cui gli interessati troveranno tutti i riferimenti e le informazioni utili alla compilazione; il sito in questione è il seguente: www.invitalia.it

Il piano d’impresa da presentare obbligatoriamente deve contenere i seguenti dati: 

  • dati anagrafici; 
  • descrizione dell’attività d’impresa in questione e tutti gli elementi che consentono di determinare il costo totale delle spese in base all’elenco di quelle ammesse al finanziamento; 
  • descrizione dei criteri di quantificazione delle esigenze di capitale circolante; 
  • analisi della strategia aziendale e del mercato; 
  • inquadramenti tecnico-produttivi e legati all’organizzazione dell’attività; 
  • aspetti economico-finanziari.

I programmi dovranno pervenire entro ventiquattro mesi dalla data in cui viene stipulato il contratto di finanziamento.

Dovrà essere inoltrato l’atto costitutivo e lo statuto della società e l’attestazione relativa al possesso dei requisiti e all’ammontare complessivo delle agevolazioni che si intende richiedere calcolata in base alle spese ammissibili. 

Le agevolazioni vengono concesse e i finanziamenti erogati sulla base di una procedura di tipo valutativo con procedimento a sportello, secondo la disciplina dell’articolo 5 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 123.

In base a questa procedura, l’esame di merito si svolgerà in base a un colloquio con il richiedente per valutare e approfondire al meglio tutti gli aspetti relativi al piano d’impresa. In ogni fase sarà necessario favorire i controlli che garantiscano il proseguimento in termini di conformità dei lavori previsti dal piano d’impresa.

Il finanziamento non richiede un garante per i progetti presentati che non sforano i 250 mila euro, mentre per i progetti che superano questa somma una garanzia sotto forma di privilegio speciale.

La normativa da consultare attentamente prima di inoltrare la richiesta è la seguente:

Approfondimenti e Guide Utili

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