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Quanto Guadagna un Tecnologo Alimentare

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Negli ultimi anni i controlli sui prodotti alimentari sono diventati sempre più serrati: gli standard di sicurezza cambiano di continuo e le persone amano acquistare solo alimenti di alta qualità, studiandone le caratteristiche attraverso le etichette.

La figura professionale che si occupa di controllare la qualità degli alimenti, nonché la loro salubrità e rispondenza a precisi standard di sicurezza, è proprio il Tecnologo Alimentare (da non confondere con il semplice Tecnologo). Trattando anche di Concorsi Pubblici, ci capita molto spesso di vedere bandi di concorso di Enti e Aziende nella PA che reclutano Tecnologi: è una professione sempre più richiesta.

In questo articolo ti offriamo una panoramica su questa professione, per scoprire cosa fa e quanto guadagna un Tecnologo Alimentare.

Cosa fa un Tecnologo Alimentare

Il Tecnologo Alimentare si configura come uno dei maggiori esperti nel settore agroalimentare, in quanto utilizza le sue conoscenze in campo biologico e chimico per assicurarsi che i prodotti distribuiti nei supermercati rispondano ad altissimi standard qualitativi.

Il suo controllo non si sofferma solo sull’alimento in sé, ma si estende anche su tutta la sua catena di distribuzione, affinché vengano seguite le corrette direttive per evitare il deperimento del prodotto organico lungo il tragitto dall’industria al consumatore.

Il Tecnologo Alimentare, comunque, oltre a ricoprire il ruolo di supervisore nella catena agroalimentare, può prendere parte attiva a progetti di sviluppo per la creazione di nuovi prodotti alimentari, in linea con le richieste di mercato. 

A tal proposito, potrebbe sperimentare, per esempio, nuove tecniche di produzione di vivande da immettere sul mercato, oppure sviluppare delle modalità che possano migliorare la qualità di quelle già esistenti.

Come puoi constatare, dunque, si tratta di un mestiere che opera su più fronti: se da una parte mantiene rapporti con i fornitori delle materie prime, dall’altra si assicura che il prodotto alimentare che mettiamo sulla nostra tavola sia salubre e sicuro.

Dove lavora un Tecnologo Alimentare

Tenendo conto dei numerosi compiti che svolge il Tecnologo Alimentare, si può facilmente intuire come tale figura professionale sia molto ricercata in tutta l’industria alimentare in genere, sia nel settore pubblico, che nel privato.

Il primo campo di applicazione è certamente la catena di distribuzione dei supermercati, dove è richiesto un costante controllo di qualità degli alimenti, lo sviluppo di nuovi prodotti e la loro sponsorizzazione attraverso strumenti di marketing efficaci.

Il Tecnologo Alimentare può anche operare nel settore della ricerca, sempre in ambito agroalimentare, non solo per sviluppare alimenti nuovi, ma anche per elaborare modalità produttive e di conservazione, fornendo, nel caso, anche una consulenza specialistica alle stesse industrie nel settore.

Non solo, considerata la sua profonda conoscenza in ambito alimentare, può ricoprire anche ruoli di autorità locale o amministrazione pubblica, per esempio lavorando per centri Asl, nel Ministero della Sanità oppure nel Ministero delle Politiche Alimentari.

Infine, può svolgere la sua professione all’interno di contesti scolastici, come insegnante di materia oppure per l’ispezione di locali adibiti all’alimentazione.

Percorso di Studi per diventare Tecnologo Alimentare

Se desideri intraprendere una carriera come Tecnologo Alimentare, devi sapere che per poter esercitare la professione è richiesta prima di tutto una laurea nel settore; in questo senso, esistono diverse facoltà che possono aiutarti a raggiungere le giuste competenze in campo alimentare e permetterti alla fine del percorso di effettuare l’Esame di Stato abilitante.

Il percorso più consigliato per intraprendere il mestiere prevede una laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Alimentari (LM-70), della durata di 2 anni, il cui accesso è consentito solo a coloro che hanno conseguito una laurea triennale in una delle seguenti classi:

  • Scienze dell’Alimentazione e Gastronomia – L26
  • Scienze e Tecnologie Agrarie – L25
  • Biotecnologie – L2
  • Scienze Biologiche – L13
  • Scienze e Tecnologie Chimiche – L27
  • Scienze e Tecnologie Farmaceutiche – L29
  • Scienze Zootecniche e Tecnologie delle Produzioni Animali – L38

A queste si aggiungono anche le facoltà che fanno parte dei vecchi ordinamenti e che attualmente sono state disattivate, secondo quando specificato in ciascun Ateneo in cui decidi di iscriverti.

Alla fine del tuo percorso di studi e dopo un periodo di tirocinio, è obbligatorio sostenere e superare l’Esame di Stato, che ti consente di richiedere l’iscrizione all’Ordine dei Tecnologi Alimentari provinciale, senza la quale non puoi esercitare la tua professione.

Ricorda che puoi sostenere lo stesso Esame di Stato anche se sei in possesso di altre lauree magistrali, che comunque fanno parte del settore agroalimentare, come la Laurea in Biologia (LM-6) oppure la Laurea Specialistica in Scienze e Tecnologie Agroalimentari (78/S).

Quanto Guadagna un Tecnologo Alimentare

A questo punto, dopo aver delineato la figura del Tecnologo Alimentare e precisato il percorso di studi per intraprendere questa carriera, addentriamoci nella questione dei guadagni mensili, precisando che, come per tutti i mestieri, non esiste un importo standard.

Difatti, il primo criterio di differenza fra le diverse retribuzioni è stabilito dall’esperienza; per esempio, dopo aver superato l’Esame di Stato ed esserti iscritto al tuo Ordine provinciale, potresti trovare numerose offerte di lavoro come stagista.

Tale contratto, che può essere proposto dalle industrie nel settore alimentare, prevede una retribuzione mensile compresa fra 700 € e 1100 €, consentendoti di effettuare una prima esperienza sul campo.

Secondo recenti indagini statistiche, già dopo 3 anni di lavoro potresti raggiungere guadagni annuali di circa 24.300 € lordi, che si traducono in oltre 2.000€ al mese (sempre lordi); tale stipendio sale a 1.750€ netti mensili dai 4 ai 9 anni di esperienza, che rappresenta la media nazionale per un Tecnologo Alimentare.

A carriera avanzata e con un’esperienza di oltre 10 anni nel settore, potresti facilmente superare una RAL di 50.000 € lordi, pari ad uno stipendio di circa 2.300 € per 13 mensilità, consentendoti di andare in pensione con uno stipendio del 38% più alto rispetto alla media.

Fattori che influenzano lo Stipendio

I fattori principali che influenzano lo stipendio di un Tecnologo Alimentare sono sostanzialmente due:

  • Livello di esperienza: la carriera in questo settore potrebbe richiedere più tempo per decollare, con contratti iniziali come stagista. Tuttavia, una volta accumulati alcuni anni di esperienza, lo stipendio mensile aumenta in maniera costante. La maggior parte dei Tecnologi lavora in ambito pubblico, dunque gli stipendi sono meno alti del privato e non si superano le tredici mensilità.
  • Campo di applicazione: come abbiamo visto, il Tecnologo Alimentare può trovare impieghi in numerosi contesti all’interno della filiera agroalimentare. Fra quelli più remunerativi vi sono le industrie alimentari di marchi famosi e le società di ricerca.

Bisogna precisare, infine, che il Tecnologo Alimentare ha la possibilità di lavorare anche come libero professionista, aprendo regolare partita IVA. In questo caso, avendo la possibilità di ampliare la cerchia dei propri clienti, i guadagni saranno nettamente superiori rispetto al ruolo di dipendente.

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