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Ti sei mai chiesto come funziona una ritenuta d’acconto per prestazione occasionale?

A chi spetta e in che misura? In questo articolo ti forniamo tutte le informazioni utili sull’argomento, soffermandoci anche sulle recenti novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2023 in materia di prestazione di lavoro occasionale, con l’introduzione di alcuni cambiamenti che oltre ad una serie di vantaggi presentano, però, anche qualche svantaggio.

Prima di tutto, però, cerchiamo di capire meglio cos’è una ritenuta d’acconto, in termini tecnici, e poi in cosa consiste una prestazione lavorativa occasionale. 

Cos’è una Ritenuta d’Acconto

In via generale, la ritenuta d’acconto è un meccanismo fiscale utilizzato per semplificare la gestione e il versamento delle imposte sui redditi per determinate categorie di soggetti, solitamente per servizi professionali o lavoro autonomo. 

Sostanziandosi quale anticipazione dell’imposta sul reddito dovuta dal beneficiario del pagamento e viene trattenuta direttamente da chi effettua il pagamento (detto “soggetto erogante”), la ritenuta d’acconto serve ad assicurare che il contributo sia correttamente versato all’Agenzia delle Entrate. Il soggetto erogante trattiene, quindi, una percentuale dell’importo del pagamento e la versa tramite modello F24  all’Agenzia delle Entrate come acconto dell’imposta dovuta dal beneficiario, entro il giorno 16 del mese successivo al pagamento. Il beneficiario, a sua volta, potrà poi dedurre tale importo dalla propria dichiarazione dei redditi alla fine dell’anno fiscale.

Ritenuta d’Acconto Lavoro Occasionale: Come Funziona 

La ritenuta d’acconto per prestazioni occasionali semplifica la gestione fiscale per i committenti, poiché non sono tenuti a versare contributi previdenziali o ad effettuare altri adempimenti fiscali complessi. Tuttavia, è importante rispettare i limiti di reddito e le regole specifiche per poter beneficiare di questa agevolazione, come chiariremo a breve. 

Ma come funziona la ritenuta d’acconto? Essa, in pratica, si risolve nel rilascio, da parte del committente, di una ricevuta al prestatore, all’interno della quale viene inserita la voce relativa alla ritenuta d’acconto (Sulle modalità di compilazione, ti invitiamo a leggere il nostro approfondimento Come Compilare la Ritenuta d’Acconto). Il soggetto erogante, di fatto, applica una percentuale di ritenuta d’acconto sull’importo del pagamento effettuato al beneficiario, la cui aliquota è pari al 20%, trattenendo l’importo della ritenuta direttamente dal pagamento effettuato al beneficiario e procedendo poi secondo quanto illustrato nel paragrafo precedente. 

È importante ricordare che la ritenuta d’acconto non rappresenta l’imposta finale sul reddito del beneficiario. Alla fine dell’anno fiscale, il beneficiario dovrà comunque presentare la propria dichiarazione dei redditi e calcolare l’imposta effettiva da pagare o da restituire in base alla situazione finanziaria complessiva. Inoltre, su di essa non viene effettuata nessuna detrazione Inps, il che significa che dalla ritenuta d’acconto non deriva nessun diritto al versamento di un trattamento pensionistico.

Lavoro Occasionale: Cos’è e Novità 2023

Arrivati a questo punto non resta che chiarire cosa si intende per lavoro occasionale e quali sono le novità introdotte con la Legge di Bilancio 2023.

Le prestazioni occasionali si riferiscono a lavori svolti in modo sporadico e non continuativo, senza carattere di abitualità o professionalità. Ad esempio, lavori di baby-sitting, ripetizioni private, collaborazioni saltuarie per eventi o manifestazioni.

Tuttavia, è importante tenere presente che esistono dei limiti di reddito e di importo per cui è possibile usufruire di questo regime agevolato. Fino all’entrata in vigore della Legge di Bilancio, questo era fissato a 5000 euro, innalzato da questa a 10mila. Inoltre viene ampliata anche la platea degli utilizzatori, potendo ricorrere a questa tipologia contrattuale anche le aziende che hanno alle proprie dipendenze fino a 10 lavoratori subordinati (sono state incluse anche le strutture ricettive del turismo e quelle che svolgono attività di natura occasionale nell’ambito delle discoteche, sale da ballo ecc…).

Il limite è innalzato, invece, a 15mila euro e fino ad un massimo di 25 dipendenti assunti a tempo indeterminato per i datori di lavoro che operano nell’ambito di congressi, fiere, eventi, parchi divertimento.

Vantaggi e Svantaggi della Riforma

Uno degli effetti più evidenti delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2023 è quello di ampliare notevolmente la platea degli utilizzatori. Al momento non rientra nell’intervento normativo il settore agricolo, per il quale si sta lavorando ad un regime sperimentale per l’anno 2023/2024

Questo significa che i datori di lavoro coinvolti possono assumere più personale. Tuttavia, la preoccupazione è che questo incentivi un utilizzo eccessivo di questa tipologia contrattuale, col rischio di far cadere molte tutele a favore di alcune categorie di lavoratori, specie per quelli agricoli, qualora le modifiche introdotte dovessero estendersi anche a questo settore.

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