Pensione-Anticipata--come-riuscire-ad-ottenerla

Dopo svariati anni di duro lavoro, raggiungere la pensione è un traguardo ambito da molte persone, perché sostanzialmente consente di godersi il meritato riposo dedicandosi a hobby o passioni messe da parte per troppo tempo.

Tuttavia, intorno a questo argomento aleggiano ancora oggi forti dubbi, in relazione al fatto che le leggi al riguardo cambiano in continuazione, così come i parametri per poter effettuare la richiesta di pensionamento.

Per fortuna puoi ancora ottenere la Pensione Anticipata attraverso le opzioni messe a disposizione dal Governo nell’anno corrente.

Cosa prevede il sistema pensionistico attuale

La questione del pensionamento è una delle più dibattute negli ultimi anni, dal momento che l’Italia si trova a dover fronteggiare due aspetti problematici sull’andamento demografico attuale, ovvero: il progressivo invecchiamento della popolazione, dovuto al miglioramento della qualità di vita, e la forte denatalità, che si traduce in meno persone in grado di pagare i contributi nel futuro.

Tali situazioni determinano un continuo aggiornamento delle politiche di pensionamento, fra cui l’aumento dell’età minima per poter concludere il percorso lavorativo, un dato che viene determinato a cadenza biennale basandosi sull’aspettativa di vita del Paese.

Al momento il sistema prevede due principali forme di pensionamento:

  • Pensione di Vecchiaia, che si applica a tutti i lavoratori che abbiano versato almeno 20 anni di contributi e abbiano raggiunto 67 anni di età;
  • Pensione Anticipata Ordinaria, ovvero tutte quelle opzioni applicabili a determinate categorie di lavoratori per consentirgli di ritirarsi dal mercato del lavoro prima dei 67 anni.

In quest’ultimo caso rientrano la Pensione Anticipata Ordinaria, quella dedicata ai lavori usuranti, l’APE Sociale, la Quota 103 e l’Opzione Donna, che vedremo più nel dettaglio nei prossimi paragrafi.

Attenzione: in lavoratori che non hanno versato almeno 20 anni di contributi, possono accedere alla pensione di vecchiaia al compimento di 71 anni di età e con un versamento minimo contributivo di 5 anni.

Pensione Anticipata Ordinaria

La Pensione Anticipata Ordinaria è la modalità più conosciuta per anticipare i tempi della conclusione del rapporto di lavoro, dal momento che è stata introdotta con la Legge Fornero nel 2012 e sussiste ancora oggi con aggiornamenti periodici.

In particolare, mentre con l’Opzione Vecchiaia il requisito più stringete è l’età anagrafica, in questo caso vengono presi in considerazione gli anni di contributi versati entro la fine del 2026, in relazione al genere di appartenenza.

Dunque, ecco chi può accedere alla Pensione Anticipata Ordinaria:

  • Donne con 41 anni e 10 mesi di contributi versati;
  • Uomini con 42 anni e 10 mesi di contributi versati.

L’opzione chiaramente si rivolge a tutti i lavoratori dipendenti, pubblici o privati, così come ai lavoratori autonomi regolarmente iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (GDO) o sostituti, oppure alla Gestione Separata Inps.

Inoltre, se hai iniziato a versare i contributi dal 1° gennaio 1996 totalizzando almeno 20 di contribuzione effettiva e l’ammontare della prima rata di pensione ha un importo non inferiore a 2,8 volte dell’assegno sociale, puoi richiedere la Pensione Anticipata già a 64 anni

Pensione Anticipata per i lavori usuranti

La Pensione Anticipata può essere richiesta da tutti coloro che svolgono mansioni particolarmente usuranti, che prevedono quindi un determinato quantitativo di turni notturni annuali (almeno 64 in totale), considerati deleteri per la salute psicofisica.

Per il calcolo effettivo si utilizza il sistema delle Quote, prendendo in considerazione l’età minima pensionabile e gli anni di contributi versati, che in ogni caso devono essere almeno 35:

  • I dipendenti che hanno effettuato almeno 78 notti all’anno possono richiedere la Quota 97,6;
  • Se le notti effettuate sono comprese fra 72 e 77 all’anno si rientra nella Quota 98,6;
  • Con un quantitativo di notti compreso fra 64 e 71, si può accedere alla Quota 99,6.

Per i lavoratori autonomi è prevista una maggiorazione di un punto per ciascuna delle Quote di cui sopra.

Pensione Anticipata per i lavoratori precoci

Se negli ultimi 10 anni hai svolto un lavoro usurante di cui sopra, oppure gravoso (secondo il D. Lgs 67/2011), hai la possibilità di richiedere la Pensione Anticipata a prescindere dalla tua età, rispettando anche i seguenti requisiti:

  • Versamento di almeno 41 anni di contribuiti, almeno 1 dei quali prima dei 19 anni;
  • Stato di disoccupazione;
  • Invalidità certificata uguale o superiore al 74%;
  • Assistenza per almeno 6 mesi al momento della domanda di un familiare disabile.

Pensione Anticipata: Quota 103

La Quota 103, a differenza di altre opzioni di Pensione Anticipata, è considerata una misura transitoria, che resta in vigore solo per l’anno 2023 e va a sostituire le precedenti Quota 100 e Quota 102.

Se desideri sfruttare tale opzione per ritirarti dal mercato lavorativo, devi sapere che è indispensabile raggiungere fondamentalmente i seguenti requisiti:

  • Avere almeno 62 anni di età;
  • Aver versato 41 anni di contributi, anche accumulando diverse gestioni Inps.

Tieni presente che in questo caso l’importo lordo mensile massimo non può superare 2.818,70€, ovvero 5 volte il valore del trattamento minimo previsto dalla legislazione vigente. 

Opzione Donna e APE Sociale

Infine, esistono ancora un paio di alternative che ti consentono di andare in pensione in anticipo e una di queste si rivolge alle lavoratrici, prendendo il nome di Opzione Donna.

Per sfruttare tale opportunità è necessario aver versato almeno 35 anni di contributi e aver compiuto 60 anni di età, che possono essere ridotti a 59 oppure a 58 nel caso in cui si abbiano avuti dei figli.

Tuttavia, bisogna precisare che l’Opzione Donna si rivolge solo a particolari categorie di lavoratrici, ovvero:

  • Caregiver che prestano assistenza a parenti disabili da almeno 6 mesi;
  • Donne con invalidità certificata uguale o superiore al 74%;
  • Lavoratrici licenziate o dipendenti di aziende in crisi.

Per quanto riguarda l’APE Sociale, invece, si tratta di una sorta di sostegno economico di accompagnamento fino a raggiungere i requisiti minimi per la pensione. 

Per poterlo ottenere bisogna aver compiuto 63 anni, versato 30 anni di contributi e avere almeno uno dei seguenti requisiti:

  • Essere un lavoratore di mansione gravosa;
  • Avere un’invalidità civile uguale o superiore al 74%;
  • Trovarsi in stato di disoccupazione, senza la possibilità di percepire la Naspi, perché esaurita.
https://youtu.be/61DpvIkPmYI

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