Riforma-Pensioni-Quota-104

Nei giorni scorsi il Consiglio dei Ministri ha approvato a Palazzo Chigi il disegno di legge Manovra Finanziaria 2024, introducendo importanti novità dal punto di vista tributario, soprattutto per i contribuenti appartenenti alle fasce più deboli.

Anche se ancora si deve attendere il via libera della Camera, affinché il testo sia convertito nella tanto attesa Legge di Bilancio 2024, si possono già intuire quali saranno i risvolti per il prossimo anno.

Per avere una panoramica generale ti consigliamo di dare un’occhiata al nostro approfondimento su tutte le agevolazioni più importanti presenti nel fascicolo, collegandoti al seguente link: Testo Manovra Finanziaria 2024: tutte le Agevolazioni.

In questo articolo, invece, affrontiamo uno dei temi che più sta facendo discutere, ovvero la Riforma delle Pensioni Quota 104, che prevede dunque un innalzamento dei requisiti per ritirarsi dal mercato del lavoro, accendendo così molte proteste da parte dei contribuenti.

Nei prossimi paragrafi ti presentiamo con chiarezza cosa prevede la nuova riforma, offrendo anche un riassunto sul sistema attuale, per meglio comprenderne le differenze.

Il Sistema Pensionistico attuale: Quota 103

Il Sistema Pensionistico attuale, che rimane in vigore entro la fine del 2023, ti consente di andare in pensione anticipatamente sfruttando diverse modalità, fra cui la Quota 103.

Si tratta di una misura transitoria, che inizialmente era stata introdotta con la Legge di Bilancio 2021 con l’appellativo di Quota 100, in quanto consentiva al contribuente di accedere alla pensione con almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi versati.

Nel corso degli anni ha dunque subito continue modifiche, prevedendo dapprima la Quota 102 (64 anni di età e 38 anni di contributi), per poi giungere alla Quota 103, a cui si può accedere con i seguenti requisiti:

  • Aver compiuto almeno 62 anni di età;
  • Aver versato almeno 41 anni di contributi.

Attenzione, però, perché l’importo lordo mensile non può superare 2.818,70€, che corrisponde a 5 volte il trattamento minimo previsto dalle normative attualmente vigenti.

Detto ciò, benché come già detto si tratta di una modalità pensionistica temporanea e vale solo per l’anno in cui viene introdotta, devi sapere che i relativi servizi restano ancora accessibili sul portale dell’Inps, purché tu abbia raggiunto i requisiti minimi richiesti per ciascuno entro le tempistiche indicate.

Per esempio, se entro il 31 dicembre 2022 hai raggiunto 64 anni di età e accumulato 38 anni di contributi, puoi richiedere la Quota 102.

Riforma delle Pensioni: Quota 104

A questo punto affrontiamo la questione più dibattuta, ovvero l’introduzione della Quota 104 che andrà a sostituire i sistemi precedenti, in particolare la Quota 103.

Come ha affermato il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, si tratta di un sistema ibrido, perché non va a modificare il requisito contributivo, ma solo quello anagrafico, rispetto al sistema attualmente in vigore.

In particolare, dal 1° gennaio 2024 potrai andare in pensione con la Quota 104 solo al raggiungimento dei seguenti requisiti:

  • Compimento di almeno 63 anni di età;
  • Versamento di almeno 41 anni di contributi.

Il motivo per cui ha fatto tanto discutere è che di fatto si abbassa in modo considerevole la platea dei fruitori, includendo solamente tutti coloro che nel 2023 avevano raggiunto il requisito anagrafico per la Quota 103, ma non quello contributivo.

In termini numerici, si stima che le domande totali per l’anno prossimo saranno meno di 8.000 su 20.000 di aventi diritto, con un tasso di adesione del 30%, tutto sommato in linea con le altre Quote.

Nonostante ciò, lo stesso Ministro anticipa l’introduzione di particolari incentivi per tutti coloro che intendono proseguire a lavorare, senza sfruttare i requisiti di pensionamento; un elemento che ancora deve essere chiarito con la prossima Legge di Bilancio.

Chiaramente sarà nostra premura tenerti aggiornato su tutte le novità al riguardo. A tal proposito, ti invitiamo ad iscriverti al nostro canale Telegram.

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Riforma delle Pensioni: Altri cambiamenti in atto

La Riforma delle Pensioni non riguarda solo la Quota 103, poiché comprende anche tutti gli altri sistemi transitori, l’aumento delle pensioni minime e il conguaglio perequazione pensioni, ma andiamo con ordine.

In prima istanza, non ci saranno più né l’APE Sociale e né l’Opzione Donna, in quanto entrambe le opzioni confluiranno in un unico sistema di flessibilità in uscita, volto a favorire il pensionamento degli individui considerati più fragili.

In particolare, ci si riferisce a caregiver, disoccupati, coloro che svolgono mansioni gravose o usuranti, nonché gli invalidi civili almeno al 75%. Per quanto concerne i requisiti anagrafici e contribuitivi in questo caso, si prevedono 63 anni di età e 38 anni di contributi; questi ultimi diminuiscono a 35 per le donne.

Un altro aspetto riguarda la tutela dei trattamenti pensionistici più bassi, facendo alzare la soglia minima a 650€ mensili per gli over 75 e 620€ per gli over 65.

Sulla questione conguaglio perequazione pensioni, invece, il calcolo è stato anticipato a novembre 2023, invece che a gennaio 2024, prevedendo un rialzo dello 0,8% sugli assegni, erogato secondo le fasce di reddito; per esempio, è previsto il 100% per chi ha una pensione fino a 4 volte la minima, che scende all’85% per chi ha tra le 4 e 5 volte la minima.

Infine, per tutti i lavoratori che fanno parte solo del sistema contributivo (in vigore dal 1° gennaio 1996), si potrà accedere alle Pensione di Vecchiaia con il requisito anagrafico, senza più dover raggiungere l’1,5 volte il valore della pensione sociale, che ammonta attualmente a 745,91€.

Quando posso andare in pensione?

Considerando quanti e quali cambiamenti sono in atto sul Sistema Pensionistico attuale, è lecito chiedersi quando si avrà la possibilità di andare in pensione, soprattutto se hai raggiunto almeno in parte i requisiti delle diverse opzioni disponibili.

Dal canto nostro, il nostro primo consiglio è quello di varare tutte le possibilità che hai a disposizione, ricordandoti che quelle attualmente in vigore sono valide fino al termine del 2023. Per conoscerle tutte, ti invitiamo ad approfondire l’argomento attraverso il seguente articolo: Pensione Anticipata: come riuscire ad ottenerla.

Prima di ritirarti dal mercato del lavoro è consigliabile effettuare dei conti preventivi su quanto effettivamente andresti a prendere di pensione, per evitare di incorrere in spiacevoli soprese.

Anche se il calcolo da effettuare è molto semplice, perché sostanzialmente prende in esame due parametri, ovvero il Montante Contributivo e il Coefficiente di Trasformazione, esistono comunque dei sistemi semplificati offerti dall’Inps per avere un quadro più chiaro e verosimile della tua situazione contributiva:

  • La mia pensione futura – accessibile con le credenziali Spid, CNS e CIE per avere un calcolo approssimativo sul valore della pensione;
  • PensAMI – per conoscere quando e come ritirarsi dal mercato, senza effettuare il login al portale.

Per saperne di più al riguardo, rimandiamo alla lettura delle guide dedicate: Calcolo della Pensione Netta e A Chi Rivolgersi per il Calcolo della Pensione.

Approfondimenti:

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