Negli ultimi anni sono stati introdotti numerosi bonus, fra modifiche, abrogazioni e proroghe, per consentire ad una vasta platea di cittadini di poter intervenire nelle proprie case, al fine di migliorarne l’efficienza energetica e la struttura, in linea con le direttive europee.
Uno dei più longevi e destinato principalmente ai disabili con difficoltà motorie, è il Bonus Barriere Architettoniche 2023, la cui detrazione è stata confermata fino al 2025.
In questo articolo ti spieghiamo di cosa si tratta, quali sono i lavori che comprende e in che modo puoi ottenerlo, tenendo conto del totale delle spese sostenute.
Bonus Barriere Architettoniche 2023: cosa prevede
Il Bonus Barriere Architettoniche 2023 è stato introdotto con la Legge di Bilancio 2022, prevedendo una detrazione del 75% su tutti quei lavori in edifici già esistenti, volti a rimuovere ostacoli fisici, che fossero la mancanza di una pedana per carrozzine oppure porte troppo strette.
Considerato che è uno dei sussidi più richiesti e data la sua importanza, con la Legge di Bilancio 2023 si è deciso di prorogarlo fino al 2025, consentendoti di richiederlo per lavori eseguiti entro il 31 dicembre dello stesso anno.
Devi sapere, però, che il Bonus Barriere Architettoniche 2023 rientra in una categoria di agevolazioni più ampia che comprende anche la detrazione Irpef del 50% per ristrutturazioni edilizie effettuate entro il 2024 e il Superbonus per l’efficientamento energetico.
In altre parole, si tratta di interventi che hanno il preciso scopo di migliorare la qualità di vita dei residenti, soprattutto se vi sono dei membri della famiglia che presentano difficoltà motorie.
Ma tornando alle barriere architettoniche, quali sono i soggetti che possono usufruire di tale agevolazione? Scopriamolo insieme nel prossimo paragrafo.
I beneficiari del Bonus Barriere Architettoniche 2023
Come già anticipato il Bonus è nato per consentire alle persone di muoversi agevolmente nella propria casa e anche nelle parti comuni di un condominio, andando a rimuovere ostacoli fisici oppure installando particolari strumenti che possano rendere meno faticosa la deambulazione.
Tuttavia, ciò non significa che chi lo richiede deve necessariamente presentare un’invalidità civile conclamata, in quanto il Bonus Barriere Architettoniche 2023 si rivolge generalmente a tutti i contribuenti ed enti pubblici o privati, purché rientrino in una delle seguenti categorie:
- Persone fisiche;
- Esercenti di arti e professioni;
- Enti pubblici o privati, a patto che non svolgano attività commerciale;
- Società semplici e associazioni tra professionisti;
- Soggetti che conseguono reddito d’impresa.
Come puoi constatare, dunque, sono davvero numerose le persone che possono richiederlo e anzi, stando alla Circolare n. 28/2022 dell’Agenzia delle Entrate, la detrazione si può richiedere anche in assenza di disabili (o over 65) all’interno dell’edificio dove devono essere effettuati i lavori.
Quali lavori rientrano nell’agevolazione
Abbiamo specificato a più riprese il tipo di lavori previsti dal Bonus Barriere Architettoniche, ma per consentirti di comprendere al meglio di cosa parliamo, ti riportiamo di seguito alcune categorie di esempio:
- Automazione di sistemi di spostamento, come i montacarichi o gli ascensori;
- Rifacimento o sostituzione di pavimenti, porte e infissi;
- Adeguamento di impianti tecnologici, anche già esistenti, come servizi igienici, ascensori e citofoni;
- Inserimento di rampe o piattaforme elevatrici in prossimità di scale esterne;
- Smaltimento e bonifica di quanto è stato demolito o sostituito.
Tieni presente che talvolta tali lavori risultano obbligatori per legge, come specificato dal D.M. n 236/1989, se si tratta di edifici di nuova costruzione, sia pubblici che privati, oppure con ristrutturazioni effettuate dopo l’entrata in vigore del suddetto Decreto.
Discorso diverso, invece, se l’unità immobiliare è stata costruita in un periodo antecedente e fino ad oggi non sono mai stati pianificati ulteriori lavori edili; in questo caso, persino le attività commerciali site nello stesso hanno diritto di rimanere aperte, pur presentando barriere architettoniche nelle parti comuni.
Attenzione a ciò che non rientra nel Bonus!
A questo punto è importante far chiarezza sulle opere escluse dal Bonus Barriere Architettoniche 2023 che, ti ricordiamo, si applica solo a edifici già esistenti!
Il che significa che sono da escludere tutti i lavori di cui sopra effettuati in fase di costruzione, oppure realizzati a seguito di una demolizione e ricostruzione, o ancora, che si possono includere nella categoria di ristrutturazione edilizia, per la quale fra l’altro sono previste altre agevolazioni.
Detto ciò, facendo riferimento al fatto che si tratta di opere edili, l’agevolazione non può applicarsi in caso di semplice acquisto di dispositivi o beni mobili che possono agevolare in qualche modo over 65 oppure disabili, come per esempio un sollevatore, telefoni con tasti più grandi oppure con vivavoce per non vedenti.
In questi casi, infatti, è prevista una detrazione Irpef del 19%, che comunque non è cumulabile al Bonus Barriere Architettoniche del 75%!
Bonus Barriere Architettoniche 2023: parliamo di numeri
Il Bonus Barriere Architettoniche 2023 applica una detrazione del 75% sui lavori eseguiti dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2025, che viene restituita in 5 anni con importi annuali uguali. In alternativa, puoi richiedere uno sconto in fattura immediato oppure cedere il tuo credito ad altri soggetti, come imprese o banche.
Per quanto riguarda le cifre detraibili, devi sapere che esistono dei tetti massimi, che si possono riassumere come segue:
- 50.000€ per tutti gli edifici o unità immobiliari funzionalmente indipendenti con almeno un accesso autonomo esterno.
- 40.000€ moltiplicati per le unità immobiliari nell’edificio, purché siano in numero compreso fra 2 e 8;
- 30.000€ moltiplicati per le unità immobiliari nell’edificio, nel caso siano più di 8.
Come accedere al Bonus
Per concludere, ti informiamo che, pur avendo diritto ad accedere al Bonus, è essenziale compilare correttamente i dati richiesti dal bonifico, quando si effettuano i dovuti pagamenti, affinché siano tracciabili da parte dell’Agenzia delle Entrate che deve applicare la detrazione.
In particolare, ecco ciò che non deve mai mancare:
- I tuoi dati personali, compreso il codice fiscale;
- Ragione sociale e Partita Iva dell’impresa che effettua i lavori;
- Il numero della fattura di riferimento, data di emissione compresa;
- Specificare il Bonus Barriere Architettoniche con normative di riferimento nella causale.
Generalmente si tratta di un’operazione specifica già presente nel sito dell’istituto di credito, ma se non dovesse esserci, ti consigliamo di chiedere consiglio al tuo referente bancario.
La conferma del bonifico andrà poi presentata in sede di compilazione del 730 dell’anno successivo ai lavori effettuati.