disturbi-legati-al-lavoro

Un’indagine recente effettuata da Serenis, una piattaforma dedicata al benessere mentale, ha rivelato che l’80% dei pazienti che intraprende un percorso di psicoterapia lamentando difficoltà legate al lavoro, non riceve una diagnosi di conferma. Infatti, solo il 20% dei pazienti che inizia una terapia esprimendo problematiche legate al mondo del lavoro, effettivamente riceve una diagnosi associata a questa sfera: sono queste le principali conclusioni emerse dall’analisi interna condotta da Serenis su un campione di oltre 3000 individui.

Perché è così comune pensare che il lavoro sia il fattore scatenante dei nostri disagi? Quali sono i sintomi che possono trarre in inganno? Scopriamo ora gli indicatori di malessere legati al contesto professionale e i sintomi che possono causare disordine.

Il posto di lavoro è il luogo dove passiamo la maggior parte del nostro tempo, circa 60.000 ore della nostra vita spese a lavorare in media, e spesso ci sottopone alle pressioni maggiori: è naturale quindi che faccia da trigger per altre difficoltà psicologiche.”, commenta così i dati della ricerca Martina Migliore, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale di Serenis.

Quali sono le vere cause dietro al disagio?

Dall’analisi emergono anche i seguenti dati: tra le persone che si rivolgono agli psicoterapeuti di Serenis con segnalazioni di difficoltà legate al lavoro, il 37% presenta un disturbo di ansia, il 22% intraprende un percorso orientato alla crescita personale, il 19% affronta problemi legati alla mancanza di autostima, il 17% riscontra difficoltà relazionali, l’8% segue una terapia per gestire lo stress, il 7% affronta crisi esistenziali, il 6% lavora sull’assertività, il 5% affronta problematiche di coppia, il 4% presenta un disturbo depressivo, il 3% inizia un percorso focalizzato sulla gestione dei conflitti, mentre la restante parte si rivolge agli psicoterapeuti per problemi legati al lutto, a traumi, ai disturbi dell’umore, agli attacchi di panico, al comportamento alimentare, al sonno e ad altre sfide personali.

Spesso si tratta di gestione dell’ansia non efficace, di problematiche ossessive che aumentano il carico di lavoro in modo eccessivo e che fanno percepire una responsabilità abnorme rispetto alle reali mansioni, oppure di poca capacità di concentrazione e di impulsività non diagnosticate nell’infanzia che rendono molto difficile l’organizzazione del lavoro. Le problematiche relazionali e familiari hanno anche un carico importante: insomma è un po’ come se il lavoro fosse un calderone in cui bolle di tutto”, conclude Martina Migliore.

Approfondimenti

Share.

Comments are closed.