Garanzia-per-l'Inclusione-ecco-il-nuovo-Reddito-di-Cittadinanza

Si chiamerà Garanzia per l’Inclusione (GIL) la misura di contrasto alla povertà a cui sta lavorando il Governo. Essa andrà di fatto a sostituire quella attualmente in vigore, ossia il Reddito di Cittadinanza, o meglio, ne sarà una versione aggiornata e ulteriormente decurtata.

L’esecutivo, in questo modo, ripensa l’idea, fino a qualche tempo fa fortemente sostenuta, di abolire il RDC, introducendo uno strumento nuovo, in qualche modo analogo, ma diverso sotto diversi punti di vista, a cui si accompagneranno altre due ulteriori forme di sostegno.

In questo articolo, pertanto, vi illustreremo tutto ciò che c’è da sapere, per ora, sulla bozza della Garanzia per l’Inclusione, a cui sta lavorando il Governo.

Garanzia per l’Inclusione: di cosa si tratta?

Come abbiamo già avuto modo di anticipare, la Garanzia per Inclusione è il nuovo strumento che dal 1 gennaio 2024 andrà a sostituire il Reddito e la Pensione di Cittadinanza. Sebbene fosse stato annunciato un totale stravolgimento della misura, sulla base di quanto emerge, GIL e RDC non sono così differenti, se non per la previsione di un Isee più basso, necessario per accedere al beneficio.

Per quanto concerne i destinatari, in un primo momento, quando ancora si ipotizzava una misura che avrebbe dovuto chiamarsi MIA, si valutava l’idea di prendere in considerazione le singole persone e non, come per il RDC, i nuclei familiari. 

Sembra, però, che la misura sarà ancora destinata a questi ultimi. 

Per quanto concerne la soglie reddituale richiesta, infatti, la GIL prevede un’ulteriore riduzione, già operata dagli interventi effettuati con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2023 (la soglia Isee per i percettori del RDC attualmente è di 9.360 euro).

A parte questo dettaglio, la nuova misura non è molto diversa dal Reddito di Cittadinanza.

GIL: Isee e soglie reddituali

La novità, come accennato, riguarda l’esclusione ulteriore di una larga platea di possibili beneficiari e ciò come conseguenza dell’ulteriore abbassamento della soglia reddituale necessaria, che passa dai 9.360 euro per il RDC a 7.200 euro per richiedere la GIL.

Per il resto, come nel caso di RDC, è richiesto un reddito familiare non superiore a 6mila euro moltiplicato per la cosiddetta scala di equivalenza, un parametro legato al numero dei componenti del nucleo familiare.

Sembra, inoltre, che verrà confermato anche l’importo aggiuntivo di 280 euro destinati a chi paga un affitto. 

Dovrebbe essere mantenuta in vigore anche la scala di equivalenza, un valore in base a cui l’importo aumenta al crescere del numero dei componenti del proprio nucleo familiare. Nello specifico aumenta:

  • del 40% in presenza, nel nucleo familiare, di uno o più componenti con più di 18 anni che non usufruiscono dell’assegno unico;
  • del 220% con componenti in condizione di disabilità grave o non autosufficienti;
  • per i figli minori, percettori di assegno unico, è riconosciuto un importo mensile pari a 50€

A chi spetta la Garanzia per l’Inclusione

Una importante novità riguarda i destinatari della Garanzia per l’Inclusione. Sebbene essa rientri nel quadro delle politiche attive per il contrasto alla povertà, nei fatti sembra essere più orientata ad agevolare l’inclusione sociale e lavorativa di soggetti fragili.

Uno dei requisiti fondamentali per richiedere la Gil riguarda la presenza, nel nucleo familiare, di almeno un componente con disabilità, un minore, un soggetto con almeno 60 anni o con una patologia riconosciuta come ai fini della dichiarazione di invalidità civile, anche temporanea.

Inoltre, occorre:

  • essere cittadini italiani
  • essere cittadini europei
  • essere cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno, residenti in Italia da almeno cinque anni (sono invece 10 per il RDC), di cui gli ultimi due in modo continuativo.

Importi e durata Garanzia per l’Inclusione

Per quanto riguarda gli importi pare che non ci saranno cambiamenti. In un primo momento, quando ancora si ragionava sulla MIA, erano stati previsti dei tagli e una differenziazione degli importi sulla base dei soggetti percettori, a seconda cioè che si trattasse di soggetti occupabili o non occupabili. Archiviata, al momento, questa ipotesi, viene dunque mantenuto lo stesso sistema di calcolo adottato per il Reddito di Cittadinanza, a fronte del quale ai beneficiari verrà erogato un assegno mensile di 500 euro aggiornato alla scala di equivalenza, integrato di 280 euro di contributo per l’affitto. 

Nessun cambiamento non è previsto neppure per la durata del beneficio. Il sussidio verrà infatti erogato per 18 mesi con possibilità di richiederlo nuovamente per altri 12 dopo un mese di stop.

Due nuove forme di sostegno

Alla GIL si accompagneranno anche altre due ulteriori forme di sostegno che prevedono l’erogazione di un sussidio di importo pari a 350 euro.

La Prestazione di Accompagnamento al Lavoro 

Si tratta di un sussidio spettante a coloro che hanno concluso i 7 mesi previsti di Reddito di cittadinanza e hanno sottoscritto un Patto per il Lavoro. La misura sarà attiva da settembre ed è finalizzata a garantire a questi soggetti un aiuto economico, pur se di minore importo.

Garanzia per l’attivazione lavorativa

Quest’altra forma di sostegno al reddito è invece destinata a tutti quei soggetti appartenenti a nuclei familiari non in possesso dei requisiti per richiedere la GIL, e nello specifico soggetti di età compresa tra i 18 e i 59 anni che hanno un ISEE non superiore a 6mila euro.

Il sostegno verrà erogato fino a una durata massima di un anno senza possibilità di rinnovo, anche se può essere richiesto da due persone, anche se in questo caso alla seconda spetterà un sussidio di importo pari a 175 euro.

Questo è tutto ciò che al momento è dato sapere sulla GIL. Noi, come sempre, continueremo a seguire tutti gli aggiornamenti e le novità. Provvederemo ad aggiornare la pagina e a dedicare ulteriori approfondimenti alla luce di un quadro più chiaro e compiuto e per questo vi invitiamo a seguirci non solo sul nostro sito, ma anche sui canali social di PosizioniAPerte.com, in particolare sul nostro canale Telegram.

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