Ci avete scritto sui social chiedendo se in Italia è effettivamente possibile che vengano pignorate delle somme di denaro dal proprio conto corrente. In molti sono ingiustificatamente preoccupati di una situazione del genere, quindi anche se in parte questo argomento esula dal settore lavorativo (ma in parte invece lo tocca, visti anche i tempi ‘economici’ attuali), ci siamo sentiti in dovere di esplorarlo.
Come funziona il Pignoramento del Conto Corrente
Iniziamo col dire che il pignoramento del conto corrente è procedura di esecuzione forzata, che consente ai creditori di espropriare fondi depositati su un conto bancario per recuperare un credito inadempiuto. Questo processo è ampiamente utilizzato in Italia e in altri paesi europei come Spagna, Francia e Inghilterra, con modalità diverse dalla nostra, perché non ci sono leggi europee comuni al riguardo ed ogni paese segue la propria legislazione.
Ma chiaramente a monte di un pignoramento del conto corrente vi sono delle gravità fiscali di una certa rilevanza, non bisogna cadere nell’errore che tutti i conti correnti siano pignorabili: infatti, l’articolo 543 del codice civile chiarisce bene la normativa la riguardo.
Non sempre si arriva al pignoramento: i creditori infatti (siano essi istituzionali o privati) cercano sempre di rientrare delle somme in maniera bonaria, prima di avviare una procedura onerosa come il pignoramento. In ogni caso, è sempre bene affidarsi ad legale sia che ci si trovi nella posizioni di creditore che in quella di debitore. Noi in questo articolo ci limiteremo ad elencare le normative e fare in modo di chiarire, attraverso delle fonti autorevoli (1,2,3,4), come funziona il pignoramento del conto corrente in Italia.
Andando nello specifico, possiamo dire che il pignoramento del conto corrente rientra nella categoria più ampia del pignoramento presso terzi, coinvolgendo i beni mobili di un debitore, in particolare le somme di denaro depositate su un conto bancario. Questa procedura consente al creditore di accedere direttamente al conto corrente del debitore, bloccando le disponibilità al fine di recuperare il proprio credito.
Il processo di pignoramento del conto corrente richiede che l’atto contenga una serie di elementi specifici, tra cui:
- Indicazione del credito oggetto del pignoramento, del titolo esecutivo e del precetto.
- Indicazione delle somme dovute, con intimazione al terzo di non disporne senza l’ordine del giudice.
- Dichiarazione di residenza o elezione di domicilio nel comune in cui ha sede il tribunale competente, insieme all’indirizzo di posta elettronica certificata del creditore.
- Intimazione al terzo di non disporre delle somme dovute al debitore senza l’ordine del giudice.
- Intimazione al debitore di astenersi da ogni atto volto a sottrarre i beni alla garanzia del credito.
- Atto di citazione del debitore a comparire davanti al giudice competente, con invito al terzo a rendere la dichiarazione di quantità entro 10 giorni.
Procedura del Pignoramento del Conto Corrente
La procedura del pignoramento del conto corrente segue uno schema simile a quella del pignoramento presso terzi. Dopo la notifica dell’atto al debitore, la banca è tenuta a inviare una comunicazione al creditore entro 10 giorni, indicando le somme di debito e informando se sono stati eseguiti altri pignoramenti o cessioni di credito.
La banca è responsabile di custodire la somma pignorata fino all’importo del credito, aumentato del 50%. Se la dichiarazione del terzo pignorato è positiva e non contestata dal creditore, il giudice emette un’ordinanza di assegnazione trasferendo al creditore il credito pignorato. L’ordinanza diventa efficace dopo la sua comunicazione al terzo.
Notifica dell’Atto di Pignoramento
La notifica dell’atto di pignoramento del conto corrente comporta specifici effetti, quali:
- Gli atti di disposizione sul credito compiuti dal debitore dopo la notifica non hanno effetto nei confronti del creditore procedente.
- Ogni fatto estintivo del credito successivo alla notifica è inopponibile al creditore.
- È possibile pignorare anche crediti futuri, condizionati o illiquidi che sorgono dopo la notifica dell’atto di pignoramento.
Un aspetto peculiare del pignoramento del conto corrente riguarda la dichiarazione di quantità che il terzo è tenuto a rendere. Nel caso delle banche, la dichiarazione deve coprire le somme dovute al debitore al momento della dichiarazione e gli eventuali accrediti successivi. Tuttavia, la banca non è obbligata a comunicare i versamenti che compensano le passività successive.
L’ordinanza di assegnazione viene emessa dopo la dichiarazione positiva del terzo pignorato. Il giudice, dopo aver sentito le parti, ordina l’assegnazione delle somme pignorate al creditore. L’atto diventa efficace quando è notificato al terzo. È importante notare che fino a tale momento, il potere del creditore di agire esecutivamente è sospeso.
Pignoramento del Conto Corrente: Differenze a livello Europeo
Mentre in Italia il pignoramento del conto corrente è regolamentato da disposizioni specifiche, altri paesi europei adottano procedure leggermente diverse.
Ad esempio, in Spagna, l’Hacienda può accedere direttamente ai conti correnti dei debitori e pignorare importi dovuti. In Francia, l’Agenzia di riscossione può accedere ai conti correnti bancari dei contribuenti, obbligando la banca a dichiarare il saldo dei conti e trasferire i soldi all’Erario.
In Inghilterra, l’agenzia di riscossione può accedere ai conti correnti bancari dei cittadini, ad eccezione di debiti inferiori a 1000 sterline.
Alternative al Pignoramento e diritti del Debitore
Oltre al pignoramento del conto corrente, esistono altri strumenti di pignoramento alternativi che i creditori possono utilizzare per recuperare crediti inadempiuti. Ad esempio, il pignoramento presso terzi può coinvolgere beni mobili diversi da quelli presenti sul conto corrente, come veicoli, gioielli o altri beni di valore. La scelta tra diverse forme di pignoramento dipende spesso dalla natura dei beni posseduti dal debitore e dalla strategia del creditore nel massimizzare il recupero del credito.
Il pignoramento del conto corrente è soggetto a limiti e protezioni per garantire che il debitore non subisca eccessive restrizioni finanziarie. Ad esempio, in molti paesi, alcune somme depositate sul conto corrente possono essere escluse dal pignoramento, come ad esempio quelle necessarie per spese essenziali come affitto, cibo e spese mediche. Questi limiti mirano a garantire che il debitore possa mantenere uno standard di vita accettabile nonostante la procedura di pignoramento.
In generale, il pignoramento in questione può avere implicazioni fiscali sia per il debitore che per il creditore. Per il debitore, le somme pignorate potrebbero essere soggette a tassazione, e il modo in cui vengono gestite le imposte può variare in base alla giurisdizione. Per il creditore, le somme recuperate possono essere considerate come entrate imponibili. È consigliabile che le parti coinvolte consultino un consulente fiscale per comprendere appieno le conseguenze fiscali del pignoramento del c/c.
Ruolo dell’Avvocato nel Pignoramento
L’assistenza legale è spesso essenziale durante il processo di pignoramento del conto corrente. Gli avvocati specializzati in diritto delle esecuzioni possono fornire consulenza su come navigare attraverso la complessa procedura legale, garantendo che tutte le fasi siano correttamente eseguite e nel rispetto delle leggi locali. Un avvocato può anche fornire consigli sulle opzioni disponibili e negoziare con la controparte per raggiungere soluzioni alternative, se opportuno.
Per evitare il pignoramento del conto corrente, è fondamentale per i creditori adottare pratiche di gestione del credito efficaci. Ciò include la valutazione accurata dei rischi creditizi prima di concedere un prestito o estendere il credito. L’implementazione di politiche chiare di recupero del credito e la tempestiva identificazione dei segnali di allarme possono aiutare a prevenire situazioni che potrebbero portare al pignoramento del conto corrente.
In alcuni casi, le parti coinvolte potrebbero considerare alternative al pignoramento del conto corrente, come la ristrutturazione del debito, la negoziazione di piani di pagamento o la ricerca di soluzioni di compromesso: e questo si può fare se entrambe le parti sono d’accordo e vogliono conciliare. Queste opzioni possono essere vantaggiose per entrambe le parti coinvolte, evitando costi legali e semplificando il processo di recupero del credito.