Cos’è il Reddito di Libertà e come fare domanda per averlo?
In questo approfondimento vogliamo parlare di una misura molto importante, specie dal punto di vista dei beneficiari che delle finalità.
Non se ne parla molto, eppure si tratta di un sostegno economico rivolto a una particolare categoria di persone.
Reddito di Libertà: un Aiuto per le Vittime di Violenza
Negli ultimi tempi le pagine di cronaca sono piene di notizie riguardanti episodi di violenza. Le vittime sono per lo più donne, ma non solo. Per tentare di arginare la piaga ed offrire un aiuto rapido e immediato a chi è vittima di violenza, è stata approvata nel 2019 la Legge n.69, meglio nota come
Codice Rosso, di cui parleremo in seguito.
Altresì, si è voluto al contempo offrire alle vittime che versano in gravi difficoltà economiche un supporto per garantire loro indipendenza ed emancipazione.
Stiamo parlando del cosiddetto Reddito di Libertà, istituito con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 17 dicembre 2020 e rivolto alle donne vittime di violenza, con figli minorenni o senza.
Nello specifico, la misura consiste in un contributo di 400 euro, erogato per 12 mesi. La somma, cumulabile con altre forme di sostegno al reddito, serve per permettere alle beneficiarie di affrontare le spese abitative e quelle atte a garantire loro una propria indipendenza, nonché a supportare il percorso di studio dei figli minori, ove presenti.
Si tratta, certamente, di una cifra che difficilmente aiuta le donne a coprire tutte le spese previste. Per questo, il decreto stabilisce che le Regioni possono provvedere ad un’ulteriore integrazione in denaro.
Il Reddito di Libertà, infatti, prevede che i fondi stanziati (1.850.000 euro per il 2023, messi a disposizione dall’ultima Legge di Bilancio) siano ripartiti tra le Regioni in base al numero di abitanti femminili.
Requisiti per Richiedere il Reddito di Libertà
Prima di vedere come fare domanda, è bene precisare che l’accesso alla misura è garantito alle donne vittime di violenza in possesso di determinati requisiti. Un aspetto questo che potrebbe destare stupore, ma che si spiega con la limitata disponibilità dei fondi. Per questo si è preferito privilegiare chi versa in una situazione economica difficile, aggravata dalla particolarità determinata dalle violenze subite (quali sono gli atti persecutori, le minacce, le violenze fisiche, ecc).
Per accedere al beneficio, è importante che la vittima:
- sia residente in territorio italiano;
- abbia la cittadinanza italiana o se extracomunitaria sia in possesso di regolare permesso di soggiorno;
- stia seguendo un percorso specifico presso un centro antiviolenza accreditato dalla Regione e dai servizi sociali;
- versi in condizioni di povertà, urgenza e bisogno attestata dai servizi sociali territorialmente competente.
Come Fare Domanda per Reddito di Libertà
In presenza di tali requisiti, la persona interessata può inoltrare la domanda, in autonomia o attraverso un supporto legale, presso il Comune territorialmente competente, avvalendosi di un apposito modulo reperibile all’interno della Circolare Inps n.166 del 08 novembre 2021.
Alla domanda, inoltre, è necessario allegare:
- una dichiarazione controfirmata dal rappresentante legale del centro anti violenza presso cui la donna sta svolgendo un percorso di recupero;
- una certificazione dei servizi sociali attestante la condizione di povertà in cui versa la vittima;
- un certificato che accerti la frequentazione di un percorso in un centro anti violenza.
Una volta compilata la domanda, sarà il Comune di riferimento ad inoltrarla all’Inps, che provvederà ai dovuti accertamenti.
L’Istituto, a tal fine, ha messo a disposizione degli
delle linee guida da seguire in merito alla trasmissione delle domande, illustrando le funzionalità della procedura e le conseguenti modalità operative e contabili.
Qualora la domanda non venga accolta per insufficienza dei fondi a disposizione, non c’è bisogno di presentare, all’occorrenza, una nuova domanda, dal momento che quella già presentata sarà accolta in un secondo momento.
Modalità di Pagamento e Revoca del Beneficio
Per quanto riguarda le modalità di pagamento, in sede di compilazione della domanda è richiesto l’inserimento di un IBAN su cui versare gli importi.
Qualora l’Inps, nell’ambito di eventuali verifiche, dovesse rilevare il venir meno dei requisiti utili ai fini dell’erogazione del beneficio, può procedere alla revoca del beneficio.
Il Codice Rosso
Abbiamo parlato sopra del Codice Rosso. Che cos’è? Si tratta di una legge che rafforza la tutela nei confronti delle persone che presentano denuncia per violenze, sia di natura fisica che psicologica, velocizzando i procedimenti penali e l’eventuale adozione di provvedimenti. Ad esempio, esso prevede che il Pubblico Ministero abbia 3 giorni di tempo per ascoltare la vittima dal momento della presentazione della denuncia.
L’importanza della legge, inoltre, è da ravvisare soprattutto nell’individuazione di tutta una serie di nuovi reati, da quello di revenge porn alla lesione fisica fino alla costrizione o induzione al matrimonio e violazione dei divieti di allontanamento o di proibizione di avvicinamento alla dimora della vittima.
Approvata nel 2019, si è tornati ad intervenire sul testo di recente, con l’approvazione della cosiddetta Legge Bongiorno, che prevede, tra le altre cose, l’avocazione al Procuratore del provvedimento se il PM non rispetta il limite dei 3 giorni previsti per ascoltare la vittima.
Il Governo, inoltre, in sede di preparazione della Manovra di Bilancio, starebbe valutando ulteriori interventi, tra cui si parla anche di inasprimento delle pene. Al momento il Codice Rosso, dunque, è allo studio dell’esecutivo. Noi, come sempre, seguiremo tutti gli sviluppi, provvedendo ad informare i nostri lettori.
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