La vertenza sindacale (o semplicemente vertenza) è un istituto di diritto del lavoro che ha come obiettivo quello di mediare situazioni di controversie tra uno o più lavoratori e il datore di lavoro che possono nascere per i motivi più svariati, non ultimo quello di una esagerata richiesta di Ore di Straordinario Mensili chieste al dipendente dall’Azienda. Qui spiegheremo cos’è e quando può essere fatta una vertenza sindacale.
Vertenza Sindacale: come cambia nel 2023
La vertenza sindacale o anche vertenza di lavoro è un atto perpetrato da un lavoratore nei confronti del suo datore di lavoro nel quale il lavoratore dipendente denuncia dei comportamenti del datore di lavoro che non rispetta i diritti dal dipendente.
La vertenza sindacale è un istituto giuridico disciplinato nei contratti collettivi nazionali, dal contratto di lavoro, e dalle normative legislative vigenti.
Lo scopo di una vertenza sindacale è quella di mediare una situazione considerata illecita senza far scaturire il diverbio in una causa di lavoro. La vertenza di lavoro ha inizio così con una segnalazione al sindacato di una situazione di svantaggio per il lavoratore.
Quindi in questa circostanza è il sindacato che si pone come mediatore della diatriba. Infatti una volta accertata la fondatezza della denuncia il sindacato convocherà il datore di lavoro tentando una mediazione tra le parti al fine di risolvere la questione in maniera amichevole senza sfociare in una causa istituzionale di lavoro.
Vertenza Sindacale: come difendersi
Le vertenze sindacali possono essere aperte per diversi motivi. Quando ad esempio il datore di lavoro non eroga gli emolumenti dei dipendenti, o anche quando il datore di lavoro chiede al dipendente di firmare il foglio di dimissioni senza la data, o quando si riscontrano errori nel conteggio delle ferie o dei permessi, o nel caso di mancato riconoscimento delle indennità per astensione obbligatoria o situazioni che si avvicinano a quelle descritte, è possibile aprire una vertenza di lavoro presso il sindacato.
Per tutti i casi descritti la legge consente di aprire delle vere e proprie cause in tribunale ma rivolgersi al sindacato può essere maggiormente vantaggioso per entrambe le parti. Per prima cosa infatti lasciare gestire la controversia alle organizzazioni sindacali permette di risparmiare molti soldi che invece la strutturazione di una causa di lavoro comporta.
Le organizzazioni dei lavoratori prevedono l’offerta di questo tipo di sevizio in via del tutto gratuita, ovviamente pervia iscrizione al sindacato. Il secondo motivo per cui rivolgersi al sindacato è conveniente è la rapidità di risoluzione della controversia.
I tempi infatti in questo saso sono estremamente più brevi soprattutto perché non si deve passare attraverso la porta della macchina burocratica della pubblica amministrazione l’ultimo motivo è che se la pratica dovesse per qualsiasi motivo avere un esito negativo la documentazione preparata per l’istruzione di una vertenza di lavoro al sindacato, potrà essere utilizzata successivamente in sede giudiziaria.
Vertenza Sindacale: quando si può fare
La vertenza sindacale può essere aperta in qualsiasi momento del rapporto di lavoro o anche alla fine dello stesso e non ha quindi bisogno di un termine o di un vincolo temporale. Il primo passaggio da fare per aprire una vertenza sindacale è quella di interfacciarsi per prima cosa con il proprio datore di lavoro comunicando con una lettera di diffida.
Il datore di lavoro potrà decidere se accettare le richieste che gli sono giunte oppure no.
Se il datore di lavoro non aderisce alle richieste il dipendente potrà rivolgersi alle organizzazioni sindacali di categoria. In questa fase il sindacato dovrà controllare con il proprio ufficio specializzato o avvalendosi di legali le richieste che gli giungono dal lavoratore e sulla loro fondatezza anche raccogliendo testimonianze che avvalorino le tesi del lavoratore.
Vertenza Sindacale e Conciliazione
Quando il dossier è pronto con tutte le informazioni necessarie ad istruire la pratica l’organizzazione sindacale di categoria provvede a contattare il datore di lavoro convocandolo all’ufficio del lavoro. Lo scopo di questo incontro è quello di trovare una soluzione tra le parti in via bonaria di forma conciliativa e transattiva.
Essendo lo scopo di questa fase la conciliazione tra le due parti, durante la negoziazione il collegio dovrà prendere in considerazione le motivazioni di entrambe le parti, cioè del datore di lavoro e del lavoratore, al fine di evitare di commettere l’errore di dar ragione ad una parte perpetrando così un torto nei confronti dell’altra.
Quindi una volta ascoltate le ragioni di una parte e le ragioni dell’altra, il collegio, che ha in questa fase un ruolo principalmente neutrale e negoziale, proporrà una soluzione alle parti interessate. Questa soluzione potrà o meno essere accettata dalle parti. In caso di rifiuto di una delle parti e quindi di mancato accordo, la proposta andrà comunque a finire negli atti che dovranno essere trasmessi al giudice del lavoro ed avrà un peso nella fase di valutazione della successiva sentenza.
Se l’accordo non va a buon fine, il sindacato che ha impugnato la causa, il sindacato dovrà inviare la documentazione raccolta durante la trattativa conciliativa al legale di fiducia che si occuperà di seguire il lavoratore dipendente durate tutta la fase processuale.
Vertenza Sindacale: costi
Dal punto di vista economico i costi per la vertenza sindacale sono molto convenienti. La condizione necessaria per il lavoratore è però l’iscrizione all’organizzazione sindacale che segue la pratica.
Al lavoratore, in questo caso, verrà chiesto solamente di pagare il costo necessario per l’istruzione della pratica. Nel caso invece in cui non c’è l’iscrizione all’organizzazione quest’ultima dovrà essere effettuata per proseguire avanti nell’istruzione della vertenza.
Le tempistiche per la vertenza sindacale sono molto generose per il lavoratore. Infatti quest’ultimo ha tempo di rivolgersi al sindacato per vedere tutelati i propri diritti, fino a cinque anni. Questo periodo comincia a decorrere dal giorno in cui termina il rapporto di lavoro quando si è in presenza di aziende che abbiano fino a quindici dipendenti.
Mentre per aziende più strutturate con un numero di dipendenti superiore a 15, il tempo per aprire una vertenza sindacale si comincia a contare a partire dal giorno o mese di maturazione della retribuzione richiesta.
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