Con l’emanazione della nuova Legge di Bilancio e del Decreto Legislativo n. 216/2023, la questione delle detrazioni da lavoro dipendente ha subito ulteriori modifiche rispetto all’anno scorso, che verranno messe in atto nel corso del 2024.
La modifica più importante riguarda certamente il riassetto degli scaglioni Irpef, che per molti lavoratori determina di fatto un aumento in busta paga, considerando la riduzione delle imposte da versare che in taluni casi raggiunge anche le diverse centinaia di euro in un anno!
Nei prossimi paragrafi ti offriremo una panoramica sulle novità introdotte dalle ultime normative, ma per avere un quadro più schematico della situazione, con dati numerici facilmente consultabili, ti invitiamo a dare un’occhiata al nostro approfondimento: Detrazioni Lavoro Dipendente 2024 Tabella.
Legge di Bilancio e Detrazioni Lavoro Dipendente 2024
Con l’introduzione della Legge di Bilancio 2024, nonché con il Decreto Legislativo n. 216/2023 citato in precedenza, sono state introdotte importanti novità in materia di detrazioni da lavoro dipendente, prima di tutto perché ancora una volta sono stati modificati gli scaglioni di aliquote Irpef.
Per meglio comprendere la questione, ti ricordiamo che l’Irpef è un’imposta sul reddito delle persone fisiche, che è dovuta in caso di redditi fondiari, di capitale, di lavoro dipendente, di lavoro autonomo, di impresa e redditi diversi, specificati nell’articolo 67 del Testo Unico delle imposte sui redditi.
Tali novità hanno un impatto significativo anche sull’importo effettivo delle detrazioni applicate in base alle fasce di reddito, nonché sul trattamento integrativo che avrà un importo differente e sarà destinato solo a particolari categorie di lavoratori.
Dunque, ecco quali sono i punti salienti da considerare:
- Riassetto delle aliquote Irpef;
- Nuovi importi delle detrazioni da lavoro dipendente;
- Modifiche sul trattamento integrativo e gli aventi diritto;
- Maggiorazione costi ammessi in deduzione in presenza di nuove assunzioni.
Nuove Aliquote Irpef 2024
Nel corso del 2023 si è discusso ampiamente sulla necessità di modificare ulteriormente i diversi scaglioni delle aliquote Irpef e la ragione è da ricercare nell’obiettivo che il Ministero dell’Economia intende raggiungere entro qualche anno, ovvero applicare a tutti i lavoratori una Flat Tax in un’unica percentuale.
Non solo, a spingere in questa direzione sono state anche le continue pressioni da parte dell’Opposizione sulla necessità di ricalcolare gli stipendi, che ancora oggi risultano fra i più bassi d’Europa, rendendo ancora più difficoltoso il raggiungimento dell’indipendenza economica da parte di migliaia di giovani.
La soluzione è stata quella di riformulare le aliquote Irpef 2024, che da quest’anno si divideranno nel seguente modo:
- 23% fino a 28.000€;
- 35% da 28.001€ a 50.000€;
- 43% da 50.001€.
Da qui si può ben comprendere perché nelle ultime settimane si è tanto discusso di aumenti in busta paga, soprattutto prendendo in considerazione la fascia di reddito che va dai 15.001€ a 28.000€, che fino al 2023 era soggetta ad un’aliquota pari al 25%.
Prima di fornirti un esempio pratico per comprendere al meglio di cosa stiamo parlando, ti ricordiamo che il calcolo delle aliquote viene effettuato in maniera progressiva sul tuo cedolino mensile, applicando ad ogni fascia di reddito la relativa percentuale.
Prendiamo come esempio uno stipendio lordo annuale di 28.000€; secondo le aliquote Irpef 2023, fino a 15.000€ ti sarebbe stato applicato il 23% ovvero 3.450€, mentre sulla restante parte (13.000€) si sarebbero trattenuti 3.250€, che corrispondeva al 25% per lo scaglione fino a 28.000€. In totale, quindi, avresti dovuto corrispondere 6.700€ all’anno.
Con l’introduzione delle nuove aliquote, dal 2024 uno stipendio lordo annuale di 27.000€ rientrerebbe per intero nel primo scaglione, con un’applicazione del 23%, per un totale di 6.210€ di trattenute. In altre parole, si parla di una riduzione delle imposte di quasi 500€ all’anno!
Attenzione: si tratta di calcoli approssimativi, dal momento che in ciascuna busta paga bisogna considerare una serie di tasse e integrazioni applicate in base a casi specifici, come assegni unici, indennità, premi produzione, addizionali regionali ecc.
Nuovi importi su Detrazioni Lavoro Dipendente
Per quanto riguarda le detrazioni sui redditi da lavoro dipendente, benché siano disciplinate dall’articolo 13 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi), con il Decreto Legislativo n. 216/2023 è stato modificato l’importo spettante alla fascia di reddito più bassa.
Ecco di seguito le soluzioni applicate per il 2024:
- 1.955€, se il reddito complessivo non supera 15.000€. L’ammontare della detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 690€. Per i rapporti di lavoro a tempo determinato, l’ammontare della detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 1.380€;
- 1.910€, aumentata del prodotto tra 1.190€ e l’importo corrispondente al rapporto tra 28.000€, diminuito del reddito complessivo, e 13.000€, se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 15.000€ ma non a 28.000€;
- 1.910€, se il reddito complessivo è superiore a 28.000€ ma non a 50.000€; la detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 50.000€, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 22.000€.
Inoltre, come riportato dallo stesso articolo del TUIR, per i redditi complessivi compresi fra 25.000€ e 35.000€ si prevede una detrazione aggiuntiva pari a 65€.
Trattamento integrativo 2024: gli aventi diritto
Il Trattamento integrativo è un bonus destinato ai lavoratori dipendenti che non concorre al calcolo del reddito, sebbene venga elargito mensilmente in busta paga per alcune categorie di contribuenti.
Nel corso del tempo ha subito numerose modificazioni: dapprima era chiamato Bonus Renzi, destinato a tutti i redditi entro 40.000€, ma ad oggi l’agevolazione ha ridotto notevolmente la platea dei beneficiari concentrandosi soprattutto su tutti coloro che appartengono alla fascia reddituale inferiore a 15.000€.
Difatti, a partire da gennaio 2024 si prevede un trattamento integrativo pari a 1.200€ annuali, erogato mensilmente e direttamente sul cedolino; dunque, se appartieni a questa fascia, potrai trovare 100€ in più nello stipendio.
Devi sapere, però, che tale agevolazione potrebbe essere prevista anche per i redditi entro 28.000€, il cui importo è pari alla differenza tra detrazioni fiscali (figli a carico, interessi del mutuo, bonus edilizi ecc.) e Irpef lorda, per un massimo di 1.200€ annuali. Superata questa fascia di reddito, non è previsto alcun trattamento integrativo.
Attenzione: se sei in dubbio sul rientrare o meno fra i lavoratori aventi diritto, puoi richiedere di non farti accreditare mensilmente tale agevolazione, perché qualora venisse elargita pur avendo un reddito più alto, ti verrebbe richiesto per intero al momento della Dichiarazione dei Redditi. Allo stesso modo, se rifiuti di riceverlo in busta, qualora rientrassi nelle fasce di cui sopra, ti verrebbe accreditato in un’unica soluzione dopo la presentazione del Modello 730.
Deduzione lavoro dipendente 2024
Prima di concludere con le novità in merito anche alle deduzioni relative alle nuove assunzioni per il 2024, cerchiamo di fare chiarezza sul significato di questo termine, che viene spesso confuso con la parola detrazioni.
Le deduzioni sono agevolazioni che agiscono sul reddito complessivo, riducendo la base imponibile da cui si calcola l’imposta sul reddito (IRES). Generalmente riguarda una serie di spese che qualsiasi impresa deve affrontare, come l’affitto di immobili, acquisto di attrezzature e materie prime, buoni pasto per dipendenti ecc.
Le detrazioni, invece, si applicano sull’imposta di reddito (IRES) e possono riguardare l’IVA o i lavori di ristrutturazione degli edifici aziendali.
Tornando alle novità introdotte per il 2024, devi sapere che il costo per le nuove assunzioni a tempo indeterminato sarà maggiorato del 20%, che diventa 30% per i lavoratori che necessitano di una maggior tutela, come i disabili, purché alla fine del 2024 risulti effettivamente un incremento occupazionale rispetto all’anno precedente.
Ciò significa che di fatto aumenteranno le deduzioni previste per il lavoro dipendente, ma solo per le aziende che hanno esercitato l’attività per almeno 365 giorni al 31 dicembre 2023.