Agevolazioni-Prima-Casa-Under-36

L’ultima manovra di Bilancio ha confermato anche per il 2023 le agevolazioni Prima Casa per gli Under 36. Di cosa si tratta?

Quando si parla di agevolazioni per la prima casa in favore di soggetti che hanno un’età inferiore ai 36 anni, si fa riferimento ad una serie di misure che rendono possibile, a determinati requisiti, l’ottenimento di un finanziamento da destinare all’acquisto di un immobile da adibire a prima abitazione.

La situazione attuale del mercato del lavoro, caratterizzata da una sempre maggiore precarietà, rende nei fatti difficile, specie per i giovani, l’ottenimento di un mutuo. Le banche, infatti, per concedere il prestito hanno bisogno di solide garanzie ed una di queste è avere una posizione economica e lavorativa stabile. 

Possedere una propria casa è l’aspirazione di molti giovani, ma questi sono tra i più penalizzati sia dal punto di vista lavorativo che da quello dei requisiti utili ad accendere un mutuo. Per far fronte a questa situazione, negli ultimi anni sono state messe in campo misure volte ad agevolare gli under 36 nelle richieste di un finanziamento. Vediamo quali sono queste agevolazioni e quali sono i requisiti necessari per potervi accedere.

Bonus Prima Casa: cos’è

Con il Decreto Sostegni-bis 73/2021, l’allora Governo Draghi ha varato una serie di agevolazioni che permettono ai giovani under 36 (ma non solo) di accedere ad un finanziamento per l’acquisto della prima casa. 

Si tratta di misure che richiedono, ovviamente, l’osservanza di alcuni requisiti, ma che permettono a chi ne beneficia:

  • di non pagare le imposte sulla prima casa;
  • ottenere un prestito del valore pari all’80% del prezzo dell’immobile o addirittura pari al 100%.

Se un mutuo di importo pari all’80% del valore dell’immobile è la norma nelle politiche bancarie in materia di finanziamenti, la novità in questo caso consiste nel fatto che l’importo finanziato è garantito dallo Stato attraverso uno strumento istituito nel 2013, ma potenziato a seguito dell’emergenza: il Fondo di Garanzia Mutui Prima casa.

Si tratta di un fondo statale a garanzia dei mutui concessi per l’acquisto della prima casa e gestito da CONSAP – Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici S.p.A, una società che risponde al Ministero dell’Economia e delle Finanze.

L’intervento del Governo, con il Decreto Sostegni-bis ha modificato alcuni requisiti per l’accesso al Fondo e ha esteso la garanzia dal 50% all’80%. 

In questo modo, a fronte di una garanzia statale su una larga percentuale dell’importo finanziato, il richiedente deve corrispondere alla banca solo il restante 20% a titolo di anticipo, senza costi aggiuntivi in merito alle spese di imposta previste in questi casi, quali:

  • imposta di registro pari al 2% del valore catastale dell’immobile;
  • imposta ipotecaria di 50 euro;
  • imposta catastale di 50 euro.

Se l’acquisto viene effettuato presso un’impresa soggetta a regime IVA, invece, è dovuto il pagamento pari al 4% dell’imposta indiretta, recuperabile però tramite dichiarazione dei redditi o per compensazione sul costo complessivo o su altre spese. Non sono dovute le imposte di registro, ipotecaria e catastale, con un risparmio per il richiedente di 600 euro (200 euro ciascuno).

In alcuni casi, però, le banche (anche se non tutte) possono estendere il finanziamento fino a copertura totale dell’importo richiesto. 

Agevolazioni Under 36: i requisiti

Come accennato, il Governo è intervenuto con dei provvedimenti volti, principalmente, ad ampliare la platea di chi può accedere al Fondo Consap di Garanzia per la Prima Casa.

Sono stati, infatti, aggiunti alcuni nuovi requisiti a quelli già esistenti, che sono:

  • richiesta di mutuo per un importo massimo di 250 mila euro;
  • il mutuo deve essere finalizzato all’acquisto di un immobile da adibire ad abitazione principale e rientrante nelle categorie catastali A/2 (abitazioni di tipo civile), A/3 (abitazioni di tipo economico), A/4 (abitazioni di tipo popolare), A/5 (abitazione di tipo ultra popolare), A/6 (abitazione di tipo rurale), A/7 (abitazioni in villini), A/11 (abitazioni ed alloggi tipici dei luoghi);
  • il richiedente non deve essere possessore di altro bene immobile, anche se all’estero, eccetto quelli di cui è venuto in possesso per successione mortis causa.
  • mutuo finalizzato all’acquisto e ristrutturazione di un immobile da adibire a prima abitazione.

A questi il Decreto Sostegni-bis ha aggiunto due ulteriori requisiti:

  • avere meno di 36 anni al momento della richiesta;
  • avere un ISEE inferiore a 40.000 euro annui.

Sebbene tutti possano fare richiesta per il Fondo Garanzia, Consap ha fissato alcuni requisiti “personali” al fine di agevolare le categorie sociali più svantaggiate. A fronte di più richieste, infatti, viene data priorità:

  • ai giovani under 35 con contratto di lavoro atipico; 
  • a coppie costituite da almeno due anni e con almeno un membro under 35; 
  • ai conduttori di case popolari;
  • alle famiglie monogenitoriali con figli a carico.

Queste ultime, laddove in possesso di tutti i requisiti, possono ottenere una massimizzazione della garanzia offerta, vale a dire possono fare richiesta per un finanziamento che copra al 100% il valore dell’immobile, contro l’80% generalmente erogato (che si riduce al 50% se il richiedente presenta un ISEE superiore alla soglia stabilita di 40.000 euro).

Come presentare la domanda e le tempistiche

Le domande per il Mutuo Giovani e quelle per il Fondo Garanzia vanno presentate esclusivamente alla banca di riferimento o agli istituti di intermediazione finanziaria che aderiscono all’iniziativa.

Quella per l’adesione al Fondo, invece, non vanno mai presentate a CONSAP. 

Sarà, infatti, la banca a trasmettere la domanda all’ente, che la valuterà e darà in seguito comunicazione dell’esito. Qualora questo risulti positivo, la banca dovrà perfezionare l’iter di richiesta del mutuo entro i 90 giorni successivi valutando se è concedibile o meno.

Durata del Bonus Under 36 e banche aderenti

Le agevolazioni sono in vigore da maggio 2021 ed è stato protratto fino al 31 dicembre 2023. Non tutte le banche, come già chiarito, aderiscono all’iniziativa: si possono consultare quelle presenti qui oppure chiedere alla propria filiale.

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