Consultazione-Attestati-di-Malattia-Datore-di-Lavoro

Per un lavoratore dipendente poter restare a casa quando si è malati è certamente un diritto, ma chiaramente ha l’obbligo di presentare l’attestato di malattia al datore di lavoro.

È qualche anno che l’iter degli attestati di malattia avviene in modo telematico attraverso il sito www.inps.it.

Il dipendente non può inserire il proprio certificato di malattia ma dovrà rivolgersi al medico di base il quale avrà il compito di  inserire nel sito dell’Inps il certificato di malattia con la diagnosi e i giorni di astensione dal lavoro, al dipendente resterà il dovere  di avvisare l’azienda della propria assenza e comunicare l’indirizzo presso il quale trascorrerà il periodo di malattia.

Attraverso la pagina internet dell’Inps sarà possibile consultare i certificati e gli attestati di malattia.

Certificato e Attestato di Malattia

Il medico di base compilerà tutta la documentazione necessaria e dovrà inviarla all’inps, come abbiamo detto, tramite il sito web.

A questo punto il datore di lavoro avrà la possibilità di consultare, sempre tramite il sito dell’Inps, l’attestato di malattia, nel quale sono riportati tutti i dati del dipendente. Al datore di lavoro non è permesso visionare il Certificato di Malattia sul quale viene indicata la diagnosi,  ma è comunque disponibile per la persona interessata che potrà, collegandosi al sito, consultare e stampare sia il certificato che l’attestato.

Sul Certificato di Malattia è presente l’indicazione della diagnosi, mentre non la si trova sull’Attestato, questa è l’unica differenza tra i due documenti.

Il sito dell’Inps offre tantissimi servizi, il datore di lavoro infatti può richiedere il servizio di “Ricezione automatica di Attestati di Malattia”, in questo modo riceverà automaticamente tutti gli attestati dei propri dipendenti.

Sempre su sito si possono trovare tantissime informazioni relative a questo argomento. 

Come si accede alla consultazione degli attestati di malattia

Per accedere ai servizi offerti da Inps, per il lavoratore, è sufficiente inserire il codice del certificato e il proprio codice fiscale, entrando nella sezione dedicata ai lavoratori, a questo punto sarà possibile scaricare i stampare sia il Certificato che l’Attestato.

Il datore di lavoro, sempre tramite il sito dell’Inps, nella sezione dedicata alle aziende ed inserendo i dati aziendali, potrà visionare e stampare gli attestati dei propri dipendenti in tempo reale.

È importante ricordare che è sempre il medico di base ad inserire sul sito dell’Inps il certificato di malattia. Al datore di lavoro dovrà pervenire la comunicazione  entro e non oltre due giorni. Viene considerato quindi il primo giorno di assenza e quello successivo.

Il lavoratore potrà, a questo punto,  solo consultare e stampare i propri certificati ed attestati.

Così come il datore di lavoro potrà solo prendere visione e stampare gli attestati.

In nessun modo, né il lavoratore né il datore di lavoro potranno manomettere queste documentazioni che sono fondamentali anche ai fini retributivi.

Condizioni per la retribuzione nel periodo di malattia.

Per quanto riguarda l’aspetto della retribuzione al dipendente, è giusto sapere che  l’Inps se ne  farà  carico solo dal quarto giorno in avanti, i primi tre giorni di malattia non vengono riconosciuti. Ma la norma richiede che sia il datore di lavoro a coprire economicamente la malattia del dipendente per i primi tre giorni, dal quarto sarò onere dell’Inps.

In ogni caso i giorni di assenza dal lavoro per malattia vengono retribuiti al 100% per i primi 3 giorni, che sono quelli a carico del datore di lavoro.

Dal quarto giorno di malattia al 21° giorno l’Inps riconosce solo il 75% della retribuzione lorda. Dal 22esimo giorno la retribuzione viene riconosciuta al 100%.

Termini del Periodo di Malattia consentito

A questo punto si potrebbe pensare che usufruire di un lungo periodo di malattia risulta vantaggioso. Certo un comportamento scorretto non è ben visto dall’Inps che si fa carico della retribuzione del lavoratore. Per ovviare a questa spiacevole situazione, vi è la possibilità, da parte dell’Inps e del datore di lavoro, di inviare un medico di controllo presso il domicilio del dipendente in malattia per certificare che questo sia affettivamente nella condizione di non poter lavorare.

La legge è assai severa riguardo al periodo di assenza per malattia dal posto di lavoro, infatti in taluni casi è prevista la recessione del contratto di lavoro.

Certo è che mantenere il posto di lavoro è un diritto ma se la malattia si protrae per un periodo di tempo eccessivo e se il motivo dello stato di salute impedisce il normale svolgimento delle mansioni lavorative, allora il datore di lavoro può risolvere il rapporto con il dipendente.

Ma non è un cosa di facile attuazione, è necessario che tutto questo venga dimostrato e che il datore di lavoro si trovi effettivamente nella condizione di non poter più usufruire della collaborazione del dipendente.  

Il superamento del periodo massimo di malattia, chiamato in termini tecnici  “Superamento comporto del periodo di malattia” varia a seconda del tipo di contratto di lavoro e della mansione svolta.

In caso di malattia grave e certificata al dipendente deve essere garantito il posto di lavoro in ogni caso, a meno che non si arrivi ad un accordo tra le parti.

Certificato di Malattia e numero di protocollo

In riferimento a quanto sopra possiamo affermare che la malattia per il lavoratore è un diritto a patto che non si sconfini in periodo eccessivo di astensione dal lavoro.

Spetta al medico curante il compito di compilare il certificato di malattia ed inviarlo all’Inps e al datore di lavoro. I certificati, che contengono la diagnosi di malattia, sono a disposizione per il dipendente, online sul sito dell’Inps. Mentre al datore di lavoro arriverà l’attestato. In genere il medico invia un email anche all’assistito, con il numero di protocollo all’interno e il lavoratore dovrà comunicare questo numero all’Azienda nella quale è assunto.

Sul sito di Inps si possono trovare tantissime informazioni relative alle norme che regolano i rapporti di lavoro in caso di malattia.

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