Guida ai Ricorsi Scuola 

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In questa guida vogliamo illustrarti alcuni aspetti fondamentali relativi ai ricorsi scuola

Grazie all’azione di alcune organizzazioni ed enti e alle recenti sentenze della Cassazione, molti docenti possono agire in giudizio contro il Ministero dell’Istruzione.

Perché tutto questo? Cercheremo di capire meglio, nel corso dell’articolo, le ragioni alla base dei ricorsi, chi riguardano e a cosa sono finalizzati.

Scuola e Precariato: Nuovo Record nel 2023

Per capire alcuni aspetti dei ricorsi è necessario affrontare un tema che ogni anno solleva non poche polemiche. Ci riferiamo al precariato dei docenti scolastici. 

Una piaga che rischia di diventare sistemica e contro la quale non si ravvisa alcuna tutela normativa, anche e soprattutto per quanto riguarda il riconoscimento di una serie di diritti.

Secondo le stime, solo per l’anno scolastico 2023/2024, il numero di precari ha raggiunto il livello record di 200mila unità a cui si aggiungono 10mila posti su 50mila rimasti vacanti. La causa di questi ultimi dipende dal fatto che rifiutano di coprire la supplenza perché la destinazione troppo lontana da casa, con costi di vita non in linea con lo stipendio percepito.

Una situazione aggravata, come accennato, dalla mancanza di tutta una serie di tutele, penalizzando docenti che per anni sono costretti a svolgere il loro ruolo da precari.

Ricorsi Scuola Attivi: quali sono?

La mancanza di tutele si ravvisa anche nel mancato diritto all’accesso ai precari ad alcuni benefici riconosciuti esclusivamente ai docenti di ruolo.

In alcuni casi, la Cassazione si era già espressa nei precedenti mesi dichiarando l’illegittimità di tale esclusione, in contrasto con quanto previsto dalla normativa comunitaria in materia di parità di trattamento stabilito dall’accordo quadro europeo sul contratto a tempo determinato.

Sulla base di tale discriminazione, molte associazioni ed enti, come Docenti.it, hanno deciso di muovere ricorso contro il Ministero dell’Istruzione. Nello specifico, essi si impegnano a raccogliere la documentazione necessaria da affidare poi ad uno studio legale di riferimento che provvederà a gestire tutta la procedura presso il Tribunale Ordinario territorialmente competente

Di quali ricorsi di occupano? Nello specifico, al momento sono due i ricorsi attivi per i quali su può presentare domanda:

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Prima di analizzare nel dettaglio in cosa consistono, vediamo chi può presentarli.

Chi Può Presentare Ricorso

Il ricorso può essere avviato da tutti i docenti precari, compresi quelli poi assunti in ruolo per le annualità precedenti l’assegnazione della cattedra. 

Ricorso Carta Docente

Il primo dei due ricorsi attivi è quello relativo alla Carta Docente. Nello specifico, questo ricorso è volto al riconoscimento del diritto alla Carta del Docente ai docenti precari. 

La  Legge 107 del 13 luglio 2016, che ha introdotto la misura consistente nell’erogazione di 500 euro per l’acquisto di servizi e beni per la formazione e l’aggiornamento, ha infatti previsto che esso venga assegnato esclusivamente a:

  • docenti di ruolo a tempo indeterminato delle Istituzioni scolastiche statali
  • docenti in periodo di formazione e prova;
  • docenti dichiarati inidonei per motivi di salute;
  • docenti in posizione di comando o con incarico in scuole estere o militari.

Restano esclusi, pertanto, i docenti precari e coloro assunti tramite Messa a Disposizione.

Lo scorso 27 ottobre, però, la Cassazione ha riconosciuto questa esclusione come illegittima e discriminatoria. 

Ricordiamo che la Carta consente l’acquisto di beni, quali materiali scolastici e tecnologici, e di servizi, come corsi di formazione o aggiornamento. La somma può essere spesa online o tramite uno dei venditori convenzionati, il cui elenco è disponibile sulla piattaforma cartadeldocente.istruzione.it. Per l’anno scolastico 2023/2024, il bonus è utilizzabile fino al 31 agosto 2024.

Come Funziona il Ricorso Carta Docente

La stessa Cassazione, inoltre, ha stabilito un ulteriore requisito per l’accesso alla procedura. Infatti, chi presenta il ricorso deve aver prestato servizio per diverse annualità, per almeno 180 giorni per anno scolastico, anche se in maniera discontinua.

Una volta inoltrata la domanda, il Tribunale liquida la causa entro l’anno scolastico. Non è dato stabilire una precisa tempistica, dal momento che ogni Tribunale agisce in autonomia. Quel che è certo, in caso di esito positivo del ricorso, lo studio legale che ha seguito la pratica trasmetterà la notifica al MIM che, entro i 120 giorni successivi, dovrà caricare il bonus sul portale cartadeldocente.istruzione.it.

Ricorso Retribuzione Professionale Docente

La seconda tipologia di ricorso, invece, è quella volta ad ottenere il riconoscimento della Retribuzione Professionale Docente. Si tratta di un emolumento  di natura fissa e continuativa, corrisposta anche ai docenti non di ruolo con contratto annuale.

La particolarità è che  la RPD non è collegata ad una prestazione specifica, come ad esempio un progetto. Essa viene corrisposta semplicemente sulla base dell’incarico svolto, in misura pari al 10% dello stipendio lordo percepito, ossia pari a circa 185 euro.

Come accennato sopra, il MIM ha escluso i docenti impiegati in supplenze brevi dal pagamento non solo della RPD, ma anche dei compensi accessori, in aperta violazione della Direttiva Comunitaria 1999/70/CE.

A differenza del ricorso Carta Docente, in questo caso il Ministero non ha fornito indicazioni in merito alle modalità di corresponsione delle somme dovute. Pertanto, non siamo ancora in grado di fornire informazioni a riguardo.

Ricorso con Docenti.it

Molti docenti precari sono scoraggiati dal presentare ricorso, spaventati dall’idea di dover gestire un procedimento legale dagli esiti imprevedibili. Per questo molte associazioni, aziende ed enti hanno deciso di offrire la propria disponibilità ad occuparsi di tutta la faccenda, appoggiandosi a studi legali che cureranno gli aspetti procedurali.

Tra i più richiesti da chi intende presentare ricorso c’è Docenti.it. La piattaforma, attiva già da diversi anni, nasce con l’obiettivo di aiutare diplomati e laureati ad entrare nel mondo della scuola. Composta da un team di consulenti professionisti e tutor specializzati, Docenti.it gestisce tutta una serie di servizi, quali:

Docenti.it offre assistenza e informazioni a chiunque voglia iniziare un percorso nel complesso mondo scolastico italiano ovvero necessita di un supporto specifico per situazioni particolari, come nel caso dei ricorsi.

A tal proposito, la domanda può essere compilata online accedendo alla piattaforma e da qui alla sezione Ricorsi Scuola. Clicca sul box del ricorso di tuo interesse e segui tutti i passaggi richiesti.

Guida Ricorsi Scuola: Documenti Richiesti.

Accedendo alla pagina utile per la presentazione del ricorso, noterai una serie di caselle dove inserire alcuni documenti necessari.

Alcuni di questi sono validi per entrambe le tipologie di ricorso, come:

  • Copia documento di identità valido e codice fiscale;
  • Autocertificazione per l’esenzione al pagamento del contributo unificato compilata, ossia il documento che permette l’esenzione del pagamento del contributo unificato per chi non ha redditi superiori a 38.514,03 euro (per l’anno 2023).

A seconda poi del tipo di ricorso, sarà necessario allegare appositi documenti.

Per quello relativo alla RPD, ai documenti sopra menzionati è necessario allegare anche:

  • Cedolini buste paga in cui NON risulta l’accredito della RDP;
  • Copia contratti di lavoro a tempo determinato;
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Per quanto riguarda, invece, il ricorso Carta Docenti, la documentazione ulteriore richiesta da Docenti.it riguarda:

  • la copia dei contratti di lavoro a tempo determinato riferiti alle annualità di servizio per le quali si procede col ricorso o, in alternativa, Prospetto R1 rilasciato dal Ministero.

Approfondimenti

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