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Infortunio sul Lavoro stipendio più alto

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A tutti può capitare di andare incontro ad un infortunio sul lavoro, soprattutto se si parla di impieghi particolarmente pericolosi, per i quali peraltro è previsto l’impiego dei Dispositivi di Protezione Individuale, conosciuti con l’acronimo di DPI.

In molti, però si chiedono se un incidente capitato sul posto di lavoro, tale da determinare delle conseguenze a livello fisico e psicologico, possa determinare uno stipendio più alto, una sorta di risarcimento del danno subito.

In questo articolo cercheremmo di dissipare tali dubbi, offrendoti un quadro chiaro ed esaustivo sulla questione.

Cosa si intende per Infortunio sul Lavoro

A fornire una definizione esaustiva sull’espressione “infortunio sul lavoro” interviene direttamente il Ministero del Lavoro, che racchiude nell’insieme “ogni lesione originata, in occasione di lavoro, da causa violenta che determini la morte della persona o ne menomi parzialmente o totalmente la capacità lavorativa.

Gli elementi che costituiscono tale circostanza, dunque, sono sostanzialmente tre:

  • La lesione che ricevi, che sia una ferita, un ematoma o persino un arto fratturato;
  • La causa violenta, ovvero il fattore scatenante;
  • L’occasione di lavoro, che indica il nesso causale tra la mansione che stai svolgendo e il rischio di andare incontro ad un infortunio.

Soprattutto sull’ultimo punto, bisogna precisare che ogni lavoro comporta tutta una serie di potenziali eventi avversi che gli stessi dipendenti devono conoscere, così come le modalità per tutelarsi, per esempio adottando comportamenti sicuri e indossando DPI.

È per questa ragione che per obbligo di legge, in qualsiasi azienda tu sia regolarmente assunto, sarai invitato a seguire un corso di Sicurezza sul Lavoro aggiornato, in relazione al rischio a cui ti esponi, che potrebbe essere basso, medio o alto.

Detto ciò, pur adottando tutte le accortezze del caso, potrebbe comunque succedere di andare incontro ad un incidente, come tagliarsi con un oggetto contundente, oppure inciampare su una superficie scivolosa, determinando così il cosiddetto infortunio sul lavoro.

Tieni presente che secondo le attuali normative, rientrano nella stessa categoria anche eventuali eventi avversi che si verificano nel tragitto per recarsi o tornare dal luogo di lavoro, prendendo il nome di infortunio in itinere.

Ricorda che gli infortuni si considerano tali anche nel caso in cui la colpa del danno subito dovesse ricadere sul lavoratore stesso.

Cosa fare in caso di Infortunio sul Lavoro

Un aspetto su cui aleggiano ancora dei dubbi fra i diversi lavoratori è come comportarsi in caso di infortunio e per le indicazioni complete bisogna rifarti al sito ufficiale dell’INAIL, ovvero l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, ovvero l’ente preposto all’assicurazione dei dipendenti per i rischi di mansione e all’eventuale risarcimento dei danni.

Dunque, stando alle indicazioni, non appena ricevi una lesione accidentale mentre stai svolgendo la tua professione, devi avvisare immediatamente il tuo datore di lavoro, o comunque inviare un collega ad assolvere tale compito, qualora fossi impossibilitato.

È importante precisare che la segnalazione deve essere effettuata a prescindere dall’entità dell’infortunio, sia esso un taglio sulla mano oppure una sospetta frattura.

Chiaramente in base alla gravità ti si apriranno diverse possibilità:

  • Rivolgerti al medico dell’azienda, se già presente in loco;
  • Recarti al Pronto Soccorso più vicino, anche chiamando il 118;
  • Rivolgerti al tuo medico di base.

Durante la visita medica dovrai spiegare la dinamica dell’incidente, nonché le lesioni riportate, in quanto saranno elementi essenziali per effettuare una diagnosi e determinare il numero di giorni di inabilità temporanea al lavoro.

Il certificato medico sarà inoltrato in modalità telematica all’INAIL dallo stesso medico, ma è importante che tu ne conservi il numero identificativo, la data di rilascio e il periodo di prognosi perché dovranno essere comunicati al datore di lavoro; quest’ultimo, infatti, dovrà avvisare a sua volta l’ente assicuratore entro 48 ore dall’infortunio (scendono a 24 se l’evento ha causato il decesso del dipendente).

Nel caso in cui si stesse parlando di un lavoratore autonomo, non essendoci un datore di lavoro, si prendere come valida la certificazione inoltrata dal medico durante il primo periodo di assistenza; ma non appena gli sarà possibile, lo stesso infortunato dovrà inviare apposita certificazione compilata all’INAIL.

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Infortunio sul Lavoro: stipendio più alto?

L’importanza legata all’avviso degli organi competenti del tuo infortunio è presto detta: se non si attiva l’INAIL, non puoi ricevere l’indennizzo nei giorni in cui non hai modo di lavorare, proprio a causa dell’inabilità temporanea che si è creata.

In particolare, il tuo datore di lavoro è obbligato a pagarti l’intera giornata lavorativa nonostante tu ti sia dovuto allontanare a causa dell’incidente; tuttavia, se avessi necessità di rimanere a casa altro tempo, la tua retribuzione scenderebbe al 60% nei 3 giorni successivi.

Superate queste tempistiche, il carico del pagamento passa all’INAIL secondo le seguenti misure:

  • 60% della retribuzione media giornaliera fino al 90° giorno;
  • 75% della retribuzione media giornaliera dal 91° giorno fino alla guarigione clinica.

In caso di ricovero dell’assicurato in un istituto di cura, l’INAIL può ridurre di un terzo l’importo della indennità al lavoratore senza familiari a carico.

Tieni presente che spesso lo stesso datore di lavoro copre la differenza di percentuali erogata dall’ente per far sì che tu percepisca il 100% della retribuzione. Attenzione, però, al limite temporale della convalescenza: superati i 180 giorni, non vige più l’obbligo di conservazione del tuo posto di lavoro.

Detto ciò, si potrebbe dire che un infortunio sul lavoro comporterebbe uno stipendio più alto? La risposta è che dipende dalle conseguenze subite dall’incidente.

Stipendio più alto dopo Infortunio sul Lavoro: ecco quando

Può succedere che dopo un incidente sul lavoro, si riportino dei danni permanenti a livello fisico e/o psicologico, che vengono dimostrati attraverso apposite certificazioni da parte dei medici.

In questi casi, si aprirebbe la possibilità di ottenere un indennizzo da parte dell’INAIL che va a sommarsi alla tua retribuzione mensile, ma tutto dipende dalla percentuale di menomazione permanente:

  • Quando è inferiore al 6%, non è prevista alcuna franchigia.
  • Tra il 6% e il 15% viene erogato un indennizzo in un’unica soluzione per menomazione all’integrità psicofisica con danno biologico, stabilito in base alle relative tabelle aggiornate secondo il Decreto n. 45 del 23 aprile 2019;
  • Tra il 16 e il 100% è previsto in indennizzo mensile sempre secondo apposite tabelle aggiornate ogni 5 anni (vd. Testo Unico delle Disposizioni per l’Assicurazione obbligatoria), purché nel tempo la percentuale di menomazione non scenda sotto all’11%;
  • In caso di morte dell’infortunato, l’INAIL potrebbe conferire ai parenti superstiti (coniuge e figli) una rendita mensile oppure un risarcimento una tantum.

Attenzione: il lavoratore ha sempre il diritto di agire in forma giudiziaria nei confronti del proprio datore di lavoro, oppure di terzi coinvolti, qualora dovesse reputare di aver subito un danno maggiore rispetto a quanto calcolato dall’INAIL.

In questo caso si parlerebbe di danno differenziale, ovvero la differenza tra il danno biologico accertato e quello effettivamente patito dall’infortunato che procede per vie legali. Il risarcimento che andresti ad ottenere corrisponderebbe dunque alla differenza tra le due tipologie di menomazioni.

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