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Pagamento Assegno Unico Novembre 2023

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Per quando è stato disposto il pagamento dell’Assegno Unico e Universale di novembre 2023?

Manca ormai davvero poco all’emissione mensile per gli aventi diritto dell’Assegno Unico e, come ogni mese, torniamo ad aggiornarvi non solo sulle date di pagamento, ma anche su tutte le novità in materia.

In particolare, cercheremo di capire cosa cambierà nel 2024, sulla base di quanto emerso dalle prime novità contenute nel disegno di Legge di Bilancio, in corso di esame alle Camere. 

Assegno Unico: come funziona e a chi spetta

Prima di scoprire quali sono a novembre le date previste per il pagamento, cerchiamo di fare un riassunto generale sull’Assegno Unico.

Introdotto con Legge n. 197/2022, nel difficile periodo post pandemico, si tratta di una misura a supporto dei nuclei familiari con figli a carico. Nello specifico, consiste in un sussidio economico, dall’importo variabile (come spiegheremo a breve), spettante a tutti quei nuclei familiari in cui siano presenti figli minorenni (o maggiorenni fino al ventunesimo anno di età), nonché disabili, senza alcun limite anagrafico.

La particolarità di questa misura è che essa non è soggetta ad alcun limite reddituale. L’Isee, infatti, rileva solo ai fini della determinazione dell’importo erogabile. A tal proposito, per il 2023 sono state introdotte delle maggiorazioni nella misura del 50% per:

  • famiglie con 4 figli a carico;
  • famiglie con almeno 3 figli a carico e un Isee inferiore ai 40.000 euro. La maggiorazione in questo caso spetta per ciascun figlio di età compresa fra 1 e 3 anni;
  • famiglie con figli di età inferiore ad 1 anno;

I nuclei con Isee inferiore a 16.215 euro e figli disabili, invece, hanno diritto ad un assegno di importo pari fino ad un massimo di 189,20 euro.

Nonostante non vi siano limiti di reddito, è però importante essere in possesso di alcuni requisiti:

  • che i figli siano a carico dei genitori;
  • se maggiorenni, che abbiano un’età compresa fra i 18 e i 21 anni e siano studenti, disoccupati regolarmente iscritti al Centro dell’Impiego, tirocinanti, stagisti o impegnati nel Servizio Civile;
  • che siano disabili a carico;
  • che almeno uno dei due genitori o il tutore sia regolarmente residente o domiciliato sul territorio italiano e, se straniero, da almeno due anni e con contratto di lavoro di almeno sei mesi.

Pagamento Assegno Unico Novembre 2023: le date

Vediamo ora quando e come viene pagato l’Assegno Unico. Esso viene corrisposto mensilmente e caricato sul proprio conto corrente. Al momento della presentazione della domanda, infatti, il richiedente deve necessariamente inserire un codice IBAN al fine di consentire l’erogazione.

Per quanto riguarda le date di pagamento, abbiamo già visto nei precedenti articoli che, a seguito di un accordo intercorso tra Inps e Banca d’Italia, è stato previsto che fino a dicembre il calendario dei pagamenti segua un ordine fisso stabilito. 

In virtù di tale accordo e sulla base delle informazioni in nostro possesso, per il mese di novembre i giorni previsti per il pagamento sono i seguenti:

  • giovedì 16 novembre;
  • venerdì 17 novembre;
  • lunedì 20 novembre.

Non tutti, però, riceveranno il pagamento in questi giorni. Per alcuni, infatti, slitterà alla fine del mese, probabilmente nei giorni compresi tra il 27 e il 30 novembre. Chi deve aspettare e perché?

Ritardo Pagamento Assegno Unico Novembre

Già da qualche mese, alcuni aventi diritto stanno subendo dei ritardi nei pagamenti o, peggio ancora, delle riduzioni dell’importo spettante. Cosa sta accadendo? Della questione, in realtà, ci siamo già occupati nel nostro articolo Ritardo Pagamento Assegno Unico.

Come abbiamo avuto modo di rilevare, l’Inps sta procedendo ad una verifica delle domande pervenute, al fine di rilevare eventuali omissioni o difformità in vista del conguaglio previsto per i primi mesi del 2024. 

In questo caso, tutti coloro a cui è arrivata la comunicazione di provvedere alla rettifica della documentazione hanno tempo fino al 31 dicembre per provvedere. Qualora ciò non si verificasse, i titolari di Assegno Unico non perdono il beneficio, ma verrà loro corrisposta la rata minima prevista, pari a circa 55 euro, di regola spettante a tutti coloro che hanno un reddito Isee superiore a 40.000 euro.

Al momento, quindi, tutti coloro che non hanno ancora provveduto, riceveranno sì l’assegno, ma di importo ridotto

Chi ha percepito importi non dovuti, si vedrà recuperare dopo il conguaglio quanto dovuto. 

Un’altra categoria che subirà dei ritardi nel pagamento è quella dei percettori del Reddito di Cittadinanza. Come sappiamo, infatti, fino a dicembre la misura continuerà ad essere pagata a chi ne ha ancora diritto, ossia coloro che non hanno terminato i 7 mesi previsti dalla Legge di Bilancio 2023 e i nuclei familiari con disabili.

Per questa categoria il pagamento dell’Assegno Unico avverrà in concomitanza con quello del Reddito di Cittadinanza. 

Assegno Unico 2024: quali novità?

Con la prossima approvazione della Legge di Bilancio 2024 potrebbero essere introdotte alcune significative novità in materia di Assegno Unico

Al momento, però, quelle di cui disponiamo sono solo dichiarazioni rese a margine della conferenza stampa indetta all’indomani dell’approvazione della bozza in Consiglio dei Ministri. Sarà necessario, quindi, attendere ulteriori sviluppi. 

Quello che sappiamo, tuttavia, è la destinazione di 1 miliardo di euro a sostegno delle famiglie, soprattutto di quelle numerose e di quelle con reddito più basso.

Tra le misure messe in campo è previsto anche un potenziamento dell’Assegno Unico e in particolare una rimodulazione delle maggiorazioni.

Da questo punto di vista, infatti, si starebbe valutando l’ipotesi di applicare la maggiorazione del 50% ai nuclei familiari con figli a carico a partire già dal secondo figlio. Nello specifico:

  • una maggiorazione del 50% ai nuclei con due o più figli, nel limite di età compresa tra 1 e 3 anni;
  • una maggiorazione mensile di 150 euro ai nuclei con almeno tre figli (rispetto ai quattro attuali).

Inoltre l’Assegno verrà corrisposto per ogni figlio minorenne, a partire dal settimo mese di gravidanza per i nascituri.

Per quanto riguarda i figli maggiorenni a carico, invece, si starebbe valutando l’ipotesi di abolire il limite anagrafico dei 21 anni, anche se limitatamente ai redditi più bassi, purché in possesso dei requisiti visti nel paragrafo precedente.

Queste sono, per ora, tutte le novità emerse. Come sempre, seguiremo l’evolversi della questione, procedendo, appena in possesso di nuove informazioni, ad aggiornare i nostri lettori.

Come Fare Domanda e Come Rinnovarla

L’ultimo aspetto su cui vogliamo soffermarci riguarda la procedura per presentare la domanda. 

Questa può essere inoltrata seguendo tre diverse modalità:

  • online sul sito Inps, al portale dedicato INPS-Assegno unico e universale per i figli a carico, selezionando il pulsante Utilizza il Servizio (come visibile nel box sottostante);
  • chiamando il numero 06164164 da cellulare o il numero verde 803164 da rete fissa
  • Presso i Patronati e i Caf.
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Si ricorda che al momento della presentazione è bene munirsi di Isee e relativa DSU aggiornate all’anno in corso, onde evitare di ricevere il sostegno di importo pari al minimo.

Per quanto riguarda, invece, il rinnovo bisogna distinguere tra:

  • chi  ha presentato domanda entro febbraio 2023: in questo caso non si dovrà provvedere a nessun rinnovo, dal momento che questo avviene in modo automatico
  • chi ha presentato domanda nel periodo compreso fra marzo e giugno 2023: in questo caso anche il rinnovo è automatico, ma ai titolari spettano anche tutti gli arretrati fino a marzo 2023.
  • chi percepisce il Reddito di Cittadinanza: in vista della scadenza di questo, il rinnovo dell’Assegno Unico non è automatico, ma si dovrà provvedere a inoltrare una nuova domanda

Approfondimenti

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