ritardo-pagamento-assegno-unico

Sono stati in molti in questi mesi a subire un ritardo nel pagamento dell’Assegno Unico.

Un problema che ancora non può dirsi risolto. A novembre, infatti, sembrerebbe previsto un ulteriore slittamento. Cosa sta succedendo?

In questo articolo spiegheremo il perché di tali ritardi e come fare per risolvere il problema.

Assegno Unico 2023: cos’è e a chi spetta

Come d’abitudine, per prima cosa facciamo chiarezza su cosa sia e a chi spetta l’Assegno Unico, che abbiamo già trattato in alcuni articoli, che segnaliamo anche qui per chi volesse approfondire:

Inoltre, qui su PosizioniAperte.com puoi trovare articoli dedicati ai pagamenti mensili del bonus, dove riportiamo non solo il calendario con tutte le date, ma anche tutti gli aggiornamenti e le novità in materia.

Chiarito questo e fatte le dovute segnalazioni, possiamo riassumere per sommi capi in cosa consiste la misura.

L’assegno unico è una misura di sostegno al reddito erogato dall’Inps spettante a nuclei familiari con figli a carico fino a 21 anni e senza limiti di età se disabili.

Si tratta di un sostegno spettante a tutti e questo perché non è previsto alcun limite reddituale. L’Isee, infatti, rileva solamente ai fini della determinazione dell’importo. 

Qualora, infatti, non si presenti la DSU, l’importo dell’assegno sarebbe pari al minimo spettante per i redditi più alti (quelli oltre 40mila euro).

Per quanto riguarda l’erogazione, invece, abbiamo già detto che il pagamento viene effettuato con cadenza mensile, nei giorni stabiliti da un recente accordo dello scorso luglio tra Inps e Banca d’Italia:

  • tra il 15 e il 17 del mese;
  • 18 del mese;
  • 19 del mese.

Prima di questo accordo, infatti, non c’erano giorni stabiliti e questo ha generato non pochi problemi. Tuttavia, ciò non ha impedito ritardi intervenuti nei mesi scorsi. Cosa è successo?

Ritardi Pagamento Assegno Unico: le cause

Cercare di risalire al perché dei ritardi avvenuti nei mesi precedenti non è semplice. Non lo è per il fatto che è intervenuto più di un problema. 

Il primo tra questi riguarda la gestione delle domande. L’Assegno Unico, infatti, è rivolto ad una platea molto ampia di aventi diritto (lavoratori, disoccupati, pensionati e percettori di Reddito di Cittadinanza). A questo si deve aggiungere che l’assegnazione non passa attraverso il calcolo del reddito da lavoro e che tutta la pratica passa attraverso un Sistema Centrale gestito da un algoritmo. 

La seconda questione riguarda coloro che percepiscono il Reddito di Cittadinanza. Il pagamento dell’Assegno Unico, in questo caso, è cumulato a quello del Reddito, nel senso che viene effettuato lo stesso giorno di questo, quindi verso la fine del mese

A partire dallo scorso luglio, però, è iniziata la sospensione della misura per molti titolari. Questo ha determinato ulteriori rallentamenti nei pagamenti per le verifiche che l’Inps ha dovuto effettuare e perché chi ha ricevuto la notifica della sospensione del Reddito di Cittadinanza ha dovuto procedere all’invio di una domanda per l’Assegno entro la data del 31 luglio, pena la perdita del beneficio.

Da ultimo, sono da segnalare i ritardi che, specie nel mese di agosto, hanno interessato tutti coloro chiamati ad inoltrare la DSU o a procedere alla segnalazione di variazioni del nucleo familiare o reddituale.

Complice anche la pausa estiva, ciò ha provocato degli slittamenti nei pagamenti, che potrebbero protrarsi ancora di qualche mese, addirittura fino a novembre.

Pagamento Assegno Unico a Novembre?

Tra i motivi che hanno provocato ritardi nel pagamento dell’AUU, un’altra causa è da ravvisarsi nel conguaglio che l’Istituto sta effettuando in questi mesi. Questo sta portando alla luce, infatti, diverse documentazioni contrassegnate da attestazioni Isee difformi o recanti omissioni.

Con una circolare, l’Istituto ha spiegato che per tale motivo, al fine di consentire agli aventi diritto di regolarizzare la propria posizione, i pagamenti di settembre e ottobre potrebbero slittare a novembre. A decorrere da questo mese, se non si è regolata la propria situazione, il beneficio non verrà tolto, ma versato in misura pari al minimo previsto dalla legge (circa 65 euro per ogni componente minorenne o disabile presente nel nucleo familiare).

Cos’è il Conguaglio Assegno Unico

Il conguaglio consiste in un’operazione di verifica da parte dell’Inps della veridicità delle dichiarazioni presentate da parte del titolare del beneficio e della sussistenza dei requisiti per riceverlo. Dall’esito, l’Istituto potrebbe vantare un credito nei confronti del beneficiario oppure essere in debito, provvedendo in questo caso a restituire le somme mancanti. 

Cosa Fare in Caso di Ritardo

Se la tua posizione con l’Inps è regolare e non sei percettore di RDC, ma nonostante questo il pagamento non arriva, cosa fare?

Oltre a verificare, attraverso il servizio Pagamenti del tuo Fascicolo Previdenziale, che il pagamento sia stato disposto o ci siano comunicazioni/segnalazioni (e intervenire tempestivamente cliccando su Modifiche in ‘’Consulta e Gestisci le Domande che hai Presentato), puoi:

  • contattare il Di.Po.Fam – Dipartimento per le Politiche della Famiglia, inviando un’email all’indirizzo dipofam@governo.it;
  • contattare l’Inps attraverso il servizio Inps Risponde o chiamando il Contact Center ai numeri 803 164 da rete fissa o 06 164 164 da rete mobile.

Errori Domanda e Isee Difforme: cosa fare?

Se il ritardo nel pagamento è collegato ad un errore presente nella compilazione della domanda o a difformità riscontrate nell’Isee, ecco cosa bisogna fare per regolarizzare la propria posizione. Premettiamo che sarà l’Inps a comunicare al titolare della prestazione eventuali irregolarità.

Ove queste siano presenti, bisogna:

  • presentare una nuova DSU o in alternativa;
  • chiedere una modifica correttiva al proprio CAF di riferimento, qualora la difformità sia dovuta ad errori a questo imputabili;
  • presentare tutta la documentazione corretta alla sede Inps territorialmente competente.

Se l’errore segnalato dall’Inps riguarda il reddito, occorre inviare all’Istituto una documentazione rilasciata dall’Agenzia delle Entrate attestante che la difformità riportata nell’attestazione ISEE non è più valida.

Come Presentare o Rinnovare la Domanda

Se stai pensando di presentare domanda per ricevere l’Assegno Unico, puoi farlo attraverso una delle seguenti modalità:

  • in maniera autonoma, accedendo al Portale Inps alla sezione Assegno unico e universale per figli a carico in Servizi del cittadino;
  • contattando il Contact Center al numero 803.164 da rete fissa, oppure il 06.164.164 da rete mobile;
  • rivolgendoti ad un Patronato o CAF.

Per quanto riguarda, invece, il rinnovo della domanda, per chi l’ha presentata entro febbraio 2023 questo è automatico. L’unico onere a carico dell’avente diritto è quello di presentare la DSU aggiornata in caso di cambiamenti nello stato di famiglia. Se la domanda è stata presentata nel periodo compreso fra il 1 marzo e il 30 giugno 2023, si ha diritto a tutti gli arretrati fino a marzo.

Approfondimenti

Share.

Comments are closed.