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Dicembre 2023: ultimo mese di pagamento del Reddito di Cittadinanza.

A partire dal 1 gennaio 2024, infatti, la misura verrà abrogata e sostituita da due nuove misure:

  • Assegno di Inclusione:
  • Supporto alla Formazione e al Lavoro.

In questo approfondimento, perciò, non vogliamo limitarci solo a segnalare le date di pagamento del Reddito di Cittadinanza.

Infatti, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha dato il via libero alla presentazione delle domande per l’Assegno di Inclusione a partire da lunedì 18 dicembre.

Alla luce di ciò, vogliamo spiegare qui come e dove inoltrare la domanda e i requisiti necessari per accedere ad entrambe le misure di sostegno al reddito e di contrasto alla povertà.

Chi riceve Reddito di Cittadinanza a Dicembre 2023

L’abrogazione del Reddito di Cittadinanza ha rappresentato uno dei cavalli di battaglia dell’attuale Governo già durante la campagna elettorale. 

Il problema, però, era come attutire l’impatto di una cancellazione immediata della misura e, in secondo luogo, come sopperire all’urgenza di lasciare senza alcun sostegno economico milioni di cittadini.

La soluzione è stata quella di procedere ad una riduzione graduale dell’erogazione e, al contempo, mettere in campo iniziative per favorire la realizzazione di uno degli obiettivi mancati dal Reddito di Cittadinanza, ossia attivare misure attive di ricerca del lavoro.

Già con la Legge di Bilancio 2023, il Governo è intervenuto in materia, stabilendo il limite di 7 mesi per l’erogazione del Reddito. Ciò significa che i percettori avrebbero potuto percepire il beneficio solo per questa durata di tempo (ad eccezione di nuclei familiari con disabile a carico, minorenni o soggetti di età pari o superiore a 60 anni, per i quali il limite di tempo è fissato in 18 mesi). Al contempo, ha ridotto la platea degli aventi diritto, attraverso un abbassamento del reddito Isee necessario per procedere alla richiesta (9360 euro annui). Lo scorso luglio, poi, l’Inps ha proceduto all’invio di comunicazioni per informare gli aventi diritto circa la perdita del beneficio in virtù dello scadere delle 7 mensilità.

Ad oggi, quindi, i soli percettori di RDC sono coloro le cui 7 mensilità non sono ancora terminate e i casi eccezionali di nuclei familiari suddetti (per i quali, comunque, è stato decretato lo scorso novembre dall’Inps l’interruzione dei pagamenti al 31 dicembre).

Reddito di Cittadinanza: date di pagamento

Le modalità di erogazione del pagamento sono rimaste invariate. Pertanto, i percettori continuano a ricevere il beneficio mediante versamento della somma sull’apposita RDC Card rilasciata dagli uffici postali al momento dell’approvazione della domanda (che resterà attiva tutto il mese di gennaio per consentire le operazioni di prelievo e spendita della somma erogata).

Neanche le date di pagamento subiranno variazioni. L’ultima rata del Reddito di Cittadinanza verrà pagata, come di consueto, tra il 27 e il 29 dicembre.

Il 15 dicembre, invece, verrà pagata la rata di novembre per chi ha presentato domanda entro il termine ultimo del 30 del mese scorso, secondo quanto disposto dall’Inps (in questa data sono scaduti anche i termini di invio delle comunicazioni di presa in carico da parte degli assistenti sociali).

In entrambe le date, poi, verranno poi liquidati eventuali arretrati ai nuclei familiari a cui è già stata comunicata la sospensione, ma ai quali è stato riconosciuto un prolungamento del beneficio in virtù della presa in carico da parte degli assistenti sociali.

Assegno di Inclusione: cos’è e come presentare domanda

Dal 1 gennaio 2024 entrerà in vigore la nuova misura di sostegno al reddito denominata ADI (Assegno di Inclusione).

Si tratta di un beneficio economico pari a 6.000 euro annui (innalzato a 7.560 euro annui per  nuclei composti da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni o  da familiari tutti in condizione di disabilità grave), corrisposto per 12 mesi e rinnovato per un ulteriore anno, previo un mese di sospensione.

Anche in questo caso è riconosciuta una quota integrativa (Quota B) spettante ai nuclei familiari residenti in abitazione concessa in locazione.

Per quanto riguarda i destinatari, l’ADI può essere richiesta da tutti i nuclei familiari:

  • con ISEE non superiore a 9.360 euro;
  • che abbiano un componente in condizioni di disabilità;
  • con un componente minorenne oppure:
  • con almeno 60 anni di età;
  • in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza.

Da Quando e Come Presentare Domanda

Con il decreto ministeriale n. 154 del 16 dicembre 2023, il Ministero del Lavoro ha chiarito tutti gli aspetti essenziali dell’ADI e ha decretato il via alla presentazione delle domande a partire da lunedì 18 dicembre

La scelta di anticipare la presentazione delle stesse anticipatamente rispetto all’entrata in vigore della misura è spiegabile con l’intenzione di procedere ai pagamenti già a partire da fine gennaio 2024. 

Come avvenuto per il Reddito di Cittadinanza, infatti, questi verranno effettuati il mese successivo a quello di accoglimento della domanda. 

Circa le modalità di presentazione della stessa, si può procedere autonomamente alla compilazione sul portale Inps dedicato o attraverso i patronati. A partire da gennaio, invece, si può ricorrere anche al supporto di un CAF.

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Oltre a presentare la domanda per l’ADI, il richiedente  dovrà sottoscrivere un Patto di attivazione digitale (PAD), utilizzando la piattaforma SIISL, che subordina l’erogazione del beneficio alla partecipazione a un percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa. I familiari dei beneficiari di età compresa tra 18 e 59 anni idonei al lavoro, invece, saranno indirizzati ai Centri per l’impiego per la sottoscrizione del Patto di servizio personalizzato (PSP).

Supporto per la Formazione e il Lavoro

Già dallo scorso 1 settembre è invece possibile presentare domanda per la seconda delle due misure attive dal 1 gennaio 2024 in sostituzione del Reddito di Cittadinanza. 

Si tratta, in questo caso, della SFL, Supporto per la Formazione e il Lavoro, rivolta a tutti i soggetti di età compresa tra 18 e 59 anni ritenuti abili al lavoro, ma a rischio di esclusione e lavorativa e con ISEE in corso di validità non superiore a 6.000 euro annui.

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Essa, infatti, è concepita come misura di attivazione al lavoro tramite la partecipazione a progetti di:

  • formazione e accompagnamento al lavoro;
  • qualificazione e riqualificazione professionale;
  • politiche attive del lavoro, comunque denominate;
  • progetti utili alla collettività;
  • servizio civile universale.

Anche in questo caso è prevista l’erogazione di un supporto economico della misura di 350 euro per 12 mesi non rinnovabili.

Circa le modalità di presentazione della domanda e dei successivi passaggi per l’inserimento nei suddetti percorsi, la procedura da seguire è identica a quella vista nel paragrafo precedente per l’ADI.

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