Il reddito di cittadinanza è un’integrazione di tipo economico erogata da parte dello Stato italiano in supporto alle famiglie con un basso reddito. Si tratta di una disposizione che fa parte delle politiche attive del Paese; quindi, il suo scopo reale è supportare attivamente la politica del lavoro.
In che modo? Nel momento in cui un nucleo familiare (che può essere composto anche da una sola persona ovviamente) ha diritto a ricevere l’integrazione economica dovrà sapere che, qualora fossero disponibili dei posti di lavoro, il titolare del reddito di cittadinanza non potrà sottrarsi all’adempimento dell’incarico lavorativo.
Infatti, per porre rimedio alla disoccupazione causa di disparità economica e disuguaglianze sociali, lo stato mette a disposizione dei professionisti che provengono da vari ambiti accademici (dottori in psicologia, scienze politiche etc) chiamati navigator per guidare chi percepisce il sussidio verso l’occupazione (e quindi a non averne più bisogno una volta che si inserisce in un contesto lavorativo oppure a continuare a percepirlo svolgendo dei lavori socialmente utili).
Quali sono i requisiti del Reddito di Cittadinanza?
I requisiti per godere del supporto economico statale tramite il reddito di cittadinanza sono principalmente di tipo economico.
Prima di tutto, devi essere:
- Cittadino italiano o dell’UE
- Non hai la cittadinanza? Devi avere documento valido del permesso di soggiorno UE o essere apolide
- Godere del diritto di protezione internazionale.
Dopo di che, per poter ottenere il reddito di cittadinanza i parametri sono esclusivamente di tipo economico e riguardano dati relativi a:
- ISEE (<9.360 euro)
- Patrimonio immobiliare (<30.000 euro)
- Patrimonio mobiliare (massimo 6.000 euro per una persona singola)
- Reddito familiare (massimo 6.000 euro)
Fin qui sembrerebbe che del reddito di cittadinanza si possa usufruire solamente se non si percepisce nessun’altra fonte di reddito da lavoro autonomo o dipendente.
Spesso si vocifera che con l’occupazione il diritto all’integrazione economica in questione decada da sé e che non ci sia bisogno di comunicarlo… ma è proprio così?
Proviamo a rispondere insieme a questa domanda.
Cosa succede se vengo Assunto?
Il reddito di cittadinanza, come abbiamo visto, è un supporto economico garantito ai cittadini su base reddituale.
Ciò significa che se intanto che percepisco il contributo trovo un lavoro ma il mio isee e tutti gli altri parametri non sforano le cifre stabilite dalla normativa non accade assolutamente nulla, se non che alla nuova dichiarazione dei redditi se i miei parametri saranno variati, l’importo del contributo economico subirà una variazione in base ad essi.
Volendo fare un esempio, se in un nucleo familiare formato da una persona singola il reddito di cittadinanza mensile corrisponde a 400 euro, nel momento in cui con il nuovo lavoro il valore isee oscilla e aumenta non percepirò più la somma iniziale ma ipotizzando 350 euro.
Ovviamente la variazione del contributo economico dipende totalmente dal valore dell’isee che subisce un incremento in quanto ci sarà un’entrata ulteriore derivante dal nuovo impiego.
Ma ciò vale per tutti i tipi di impiego?
No, dipende sempre dal peso che questo lavoro avrà a livello di reddito annuale.
Ricordiamoci che stiamo parlando di una misura integrativa garantita su base reddituale per supportare le fasce sociali in difficoltà, per cui il reddito di cittadinanza non decade se veniamo assunti per un part-time svolgendo una ventina di ore settimanali. Un lavoro del genere non impatterà sul nostro reddito e anche se rimodulato manterremo il supporto economico statale.
La situazione è diversa con un lavoro full-time, un contratto a tempo indeterminato e tutti i benefit che ne conseguono.
Quindi, se ci stiamo chiedendo se una volta che troviamo lavoro perderemo la misura integrativa potremo darci una risposta in base alla tipologia di lavoro che andremo a svolgere e al reddito che ci garantirà.
Quando decade il Reddito di Cittadinanza?
Il motivo per cui lo strumento integrativo del Reddito di Cittadinanza decade può derivare da vari fattori.
- A un certo punto l’agenzia per il lavoro chiamerà in sede per un colloquio la persona che usufruisce del servizio economico per compilare il cosiddetto Patto sociale. In questo modo si aggiornano le informazioni relativamente al lavoro e si dovrà ad esempio dichiarare se si ha già un impiego compatibile con la misura integrativa. L’interessato dovrà rinnovare l’impegno a rispondere positivamente nel caso in cui l’agenzia dovesse chiamarlo per un impiego.
- Il sussidio decade se al variare del nucleo familiare (per es. una separazione, una nascita o una morte) non viene presentata una DSU aggiornata.
- Essendo il reddito di cittadinanza una misura di politica attiva, chi lo percepisce riceverà delle proposte di lavoro. Le offerte saranno un massimo di tre, se il soggetto le rifiuta tutte non potrà più godere della tutela economica, mentre al primo rifiuto dopo il rinnovo del sussidio questo subirà un arresto nell’erogazione.
- Le politiche attive riguardano anche l’erogazione di corsi di formazione e iniziative di carattere riqualificativo del soggetto che riceve il sostegno. Il mancato interesse e impegno in tal senso o nei confronti dei progetti istituiti appositamente dai comuni di residenza, porterà alla perdita del sussidio.
- Le attività lavorative vanno sempre dichiarate, perché qualora ci siano dei controlli e il soggetto svolga attività lavorativa da dipendente o autonoma non dichiarata verrà escluso dall’erogazione del servizio integrativo. Le false dichiarazioni o i falsi documenti utilizzati per estorcere sussidi di cui non si ha il diritto di usufruire, hanno delle conseguenze gravi: la reclusione da due a sei anni.
Abbiamo visto come ci siano delle cause di esclusione ovvero di perdita del sussidio integrativo, queste ultime dovute alla mala fede del soggetto fruitore.
Se trovate un lavoro che rientra tra le fattispecie consentite a livello di reddito e di quindi di ore lavorate, potrete continuare a godere del sussidio ma fatelo presente all’agenzia per il lavoro presso cui avete la residenza che vi consiglierà come proseguire in base al Patto sociale sottoscritto e quindi se sarà possibile essere esonerati dalla chiamata per un eventuale lavoro da proporre.
Approfondimenti
Potrete inoltre consultare il portale online dedicato alla vostra pagina personale del sito Inps aggiornato in tempo reale oppure per qualsiasi dubbio consultare la pagina dedicata al reddito di cittadinanza.
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