Quanto-Guadagna-un-Insegnante

Tantissime persone vorrebbero insegnare, sia come prima esperienza che come cambio di vita e di lavoro e quindi sono curiosi di sapere quanto guadagna un insegnante. Abbiamo deciso quindi di realizzare una breve guida con tutte le informazioni utili in merito allo stipendio di un docente e quali sono i requisiti per diventarlo, quali incentivi e bonus gli spettano oltre il semplice stipendio mensile. Se cerchi lo stipendio di una mastra elementare, invece clicca su questa guida.

E’ importante sapere sin da subito che il salario degli insegnanti non è tra i più alti del panorama lavorativo italiano, ma può variare in base a diversi fattori, come l’esperienza e la zona geografica di lavoro. Per questo motivo, prima di intraprendere questa carriera, è importante valutare attentamente tutti gli aspetti, sia positivi che negativi.

Prima di tutto: Cosa fa un insegnante

Quello dell’insegnamento, prima ancora di essere un mestiere, è una scelta di vita che richiede passione, impegno e dedizione. 

Un insegnante ha il compito di educare gli studenti in una determinata materia. Ciò significa che deve preparare lezioni, esercizi e verifiche, oltre a interagire con gli studenti e fornire loro feedback sul loro lavoro. Inoltre, ha anche il compito di monitorare il progresso degli studenti e di segnalare eventuali problemi ai genitori o al personale scolastico.

Come diventare insegnante

Per diventare insegnante, è necessario seguire un percorso formativo che ti permetta di acquisire le competenze necessarie per insegnare. In Italia, i requisiti richiesti sono:

  • Laurea magistrale o specialistica
  • Abilitazione all’insegnamento
  • Tirocinio formativo

Per l’abilitazione all’insegnamento, è necessario superare un concorso pubblico, che prevede una prova scritta e una prova orale. Il tirocinio formativo (obbligatorio per tutti) invece consiste in un periodo di formazione pratica in una scuola.

Per quanto riguarda il percorso di studi da intraprendere per conseguire i titoli richiesti, la scelta della facoltà dipende dall’ordine e dal grado di istruzione in cui si vuole insegnare.

Ad esempio, per insegnare nella scuola primaria, è necessario avere una laurea in Scienze della Formazione Primaria o in Pedagogia. Per insegnare nella scuola secondaria di primo grado, invece, è necessario avere una laurea in Discipline umanistiche, scientifiche o tecnologiche. Per insegnare nella scuola secondaria di secondo grado, infine, è necessario avere una laurea magistrale o specialistica in una specifica materia.

Quanto guadagna un insegnante: la Retribuzione media

Come accennato, la retribuzione di un insegnante in Italia è tra le più basse, se la paragoniamo a quella del resto d’Europa. Lo stipendio medio di un insegnante in Italia, infatti, si aggira intorno 26.000 euro lordi all’anno (RAL Lorda annua), ma questo valore varia in base alla regione, all’esperienza e alla tipologia di scuola in cui si lavora. 

Con l’entrata in vigore, poi, del nuovo contratto nazionale del comparto scuola nel 2022, lo stipendio degli insegnanti è stato rivisto al rialzo e in futuro potrebbe subire ulteriori variazioni.

Ad esempio, secondo l’ultimo CCNL (Contratto collettivo nazionale di lavoro), lo stipendio di un insegnante di ruolo a tempo pieno di scuola secondaria di primo e secondo grado può arrivare fino a € 34.000 lordi all’anno o a 40.000 € se di scuola secondaria di secondo grado.

Stipendio Netto di un Insegnante

Basandoci sul nostro calcolatore dello Stipendio Netto, e partendo dalla RAL Lorda annua che abbiamo visto sopra, possiamo distinguere tre fasce di stipendio netto per chi insegna alla scuola pubblica in Italia (sia statale che comunale):

  • Stipendio base Insegnante (primaria e secondaria): 1.400 € netti al mese, per 13 mensilità, con ferie e permessi.
  • Insegnante primaria e secondaria di primo grado: 1.830 € netti al mese, per 13 mensilità, con ferie e permessi.
  • Insegnante Scuola Secondaria di secondo Grado: 2.100 € netti al mese, per 13 mensilità, con ferie e permessi.

Approfondimenti

Share.

Comments are closed.