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Quando e come inviare la comunicazione sospensione Naspi per un lavoro a tempo determinato?

Alla questione abbiamo già fatto cenno in Come Sospendere la NASpI Online, analizzando tutti i casi in cui è richiesto o meno l’invio di una comunicazione all’Inps per richiedere la sospensione della Naspi. In particolare, abbiamo confrontato le diverse tipologie di lavoro e tutti i casi si rende effettuare questa operazione.

Qui, invece, ci concentreremo sui casi in cui un percettore di indennità di disoccupazione venga assunto con contratto di lavoro a tempo determinato.

Cosa succede alla Naspi? Quando deve inviare la comunicazione per la sospensione all’Inps?

Novità Naspi 2023

Come sempre, prima di procedere, ricapitoliamo alcuni aspetti riguardanti la Naspi, specie alla luce delle novità introdotte per il 2023.

La prima novità, riguarda l’eliminazione del requisito delle 30 giornate di lavoro effettivamente svolto nei 12 mesi precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione. Di fatto, quindi, per richiedere l’indennità è sufficiente aver perso il lavoro per cause indipendenti la propria volontà (o per uno dei motivi eccezionali, quali giusta causa o risoluzione consensuale del rapporto di lavoro) e l’aver maturato almeno 13 settimane di contribuzione nei nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione.

La seconda novità riguarda l’ampliamento della platea dei richiedenti con l’inclusione degli operai agricoli a tempo indeterminato, destinatari, prima, di disoccupazione agricola.

L’ultima grande novità è quella che vede l’importo della Naspi ridursi progressivamente:

  •  del 3% dell’importo mensile Naspi a partire dal sesto mese di fruizione;
  •  del 3% dell’importo mensile dall’ottavo mese di fruizione per gli over 55.

Per approfondire ulteriori aspetti relativi alla Naspi 2023 ti invitiamo a leggere il nostro approfondimento NASpI 2023: Ecco Cosa Cambia.

Naspi e Lavoro a Tempo Determinato

Non è insolito che il percettore dell’indennità di disoccupazione trovi un’occupazione durante il periodo di erogazione della Naspi (che, ricordiamo, è fino ad un massimo di 24 mesi).

Qualora in contratto con cui si viene assunti è a tempo determinato, cosa succede alla Naspi?

Due sono i fattori rilevanti in questo caso:

  • la durata del rapporto di lavoro;
  • il reddito percepito dallo svolgimento dell’attività.

In base a questi fattori si determina la sospensione o la riduzione della Naspi.

L’importo si riduce, infatti, quando si viene assunti con contratto di lavoro a tempo determinato di durata inferiore ai 6 mesi e con un reddito annuo percepito inferiore a 8145 euro.

Se, invece, il rapporto di lavoro è inferiore sì a 6 mesi, ma ne deriva un reddito annuo superiore alla cifra sopra indicata, allora la Naspi viene sospesa per tutta la durata del rapporto di lavoro, per riprendere poi automaticamente a contratto concluso. 

Cosa accade, invece, se il rapporto di lavoro si conclude prima della scadenza del contratto? In questo caso si continua a percepire la Naspi. In caso di sospensione, però, questa sarà nuovamente erogata solo alla data di fine del rapporto di lavoro prevista dal contratto. Ad esempio, se ci si dimette a due mesi dalla scadenza naturale del contratto, la Naspi resterà sospesa anche per i due mesi intercorrenti tra le dimissioni e la fine del contratto.

Quando Inviare la Comunicazione all’Inps

Dopo aver analizzato le diverse ipotesi di sospensione o riduzione della Naspi, vediamo ora in quali di questi casi è necessario comunicare all’Inps per informare l’inizio del nuovo lavoro.

Nel caso di contratto di lavoro a tempo determinato inferiore a 6 mesi e con reddito annuo inferiore a 8145 euro occorre inviare all’Inps, entro 30 giorni dall’inizio del nuovo lavoro, una comunicazione segnalando il reddito annuale percepito. In caso di mancata osservanza di questo passaggio, il rischio è quello di perdere la Naspi.

Anche se il reddito percepito è superiore a 8145 euro (determinando la sospensione della Naspi), è necessario comunicare all’Inps il reddito annuo percepito. 

Infatti, la comunicazione non è richiesta solo se:

  • si tratta di un rapporto di lavoro saltuario, da cui deriva un reddito annuo non superiore ai 5mila euro;
  • in caso di contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Comunicazione Sospensione Naspi: come inviarla

Inviare la comunicazione all’Inps è molto semplice, grazie al nuovo servizio Naspi-Com.

A questo si accede dalla homepage del sito dell’Istituto, selezionando la sezione Prestazioni e Servizi e da qui la voce Servizi.

Una volta individuata la domanda Naspi di interesse, tutto ciò che bisogna fare è aprire la scheda Nuova Attività di Lavoro Subordinato, provvedendo a compilare le sezioni relative a:

  • reddito percepito;
  • segnalazione relativa al fatto che il datore di lavoro presso cui si presta l’attività lavorativa è diverso da quello presso cui si lavorava prima della disoccupazione.

Ricordiamo che per usufruire del servizio è sempre necessario essere in possesso di un’identità digitale, quale SPID, CIE o CNS.

Sospensione Naspi e Lavoro Autonomo

Cosa succede se il titolare di Naspi intraprende un’attività autonoma? Anche in questo caso la sospensione o meno dell’indennità di disoccupazione è collegata al reddito percepito

Se il reddito derivante da tale attività non supera i 4800 euro, si ha diritto a percepire ancora la Naspi, con una riduzione dell’importo pari all’80% del reddito previsto.

Per quanto riguarda la comunicazione all’Inps, essa va inviata:

  • entro 30 giorni dall’inizio dell’attività, se successiva alla presentazione di domanda di disoccupazione;
  • entro 30 giorni dalla data di presentazione della domanda di Naspi se l’attività è stata intrapresa prima del periodo di disoccupazione.

Entro la fine del mese di gennaio di ogni anno, poi, va comunicato all’Inps il reddito presunto per l’anno in corso.

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