Il lavoro è uno degli aspetti fondamentali del vita, a questo punto però può capitare che si senta forte il desiderio di un nuovo impiego, per migliorarsi, perché vogliamo andare a vivere altrove oppure semplicemente per cogliere una nuova opportunità.
I buoni rapporti sociali sono fondamentali per poter affrontare l’esistenza con serenità, soprattutto quando si lascia un posto di lavoro e possiamo chiedere delle referenze all’azienda che stiamo lasciando. Questo perché se riusciamo a mantenere buoni i rapporti con la nostra ex Azienda, potremmo richiederle una lettera di Referenze da allegare al Curriculum e presentare al nostro prossimo datore di lavoro.
Cos’è e perché è Importante
La lettera di referenze (detta anche Lettera di Presentazione di un’Azienda ad un’altra Azienda) che rilascia un’azienda è uno scritto, rigorosamente su carta intestata dell’Azienda, che il datore di lavoro dal quale il dipendente si sta congedando, scrive a favore dello stesso. In tale lettera l’ex titolare o il responsabile presenta il dipendente uscente come una persona di buone qualità, precisa, preparata, che svolge correttamente ed efficientemente il proprio lavoro. In termini popolari una ‘lettera di raccomandazione‘.
Il posto di lavoro si può cambiare per una moltitudine di motivi differenti, sia che il lavoratore decide di cambiare, come abbiamo detto, per migliorare oppure semplicemente perché sono cambiate le esigenze e le aspirazione, oppure perché scade un contratto a tempo determinato, ma purtroppo il rapporto di lavoro può cessare anche perché la figura professionale ricoperta non è più necessaria in quella realtà.
Certo trovare un nuovo lavoro non è cosa scontata, il mercato è molto competitivo e per alcune posizioni di rilievo viene spesso richiesta, allegata al curriculum, una lettera di referenze scritta dell’azienda precedente, questo offre al candidato delle maggiori chance nella selezione presso una nuova società.
Come Richiederla
Non è sempre facile però ottenere una lettera di referenze, perché a volte, soprattutto a seguito di dimissioni spontanee, si possono creare dei dissapori, soprattutto se il lavoratore uscente era una figura di spicco all’interno dell’azienda.
Va precisato che non vi è obbligo, da parte del datore di lavoro, rilasciare tale lettera di raccomandazione, il dipendente uscente può richiederla come cortesia, in caso ottenga una rifiuto con la scusa che occuperebbe del tempo, può comunque offrirsi di scriverla, farla leggere per accertare che corrisponda al vero e quindi richiedere solo il timbro e la firma. È importante che venga letta perché in quel caso l’azienda si prende la responsabilità di ciò che dichiara.
Una cosa da non fare mai è pensare di falsificarla, perché anche se non è un reato penale, nel momento in cui si dovesse scoprire, il dipendente rischierebbe di perdere il nuovo posto di lavoro o comunque passare per una persona poco onesta, in ogni caso questo gesto avrebbe ripercussioni negative sul nuovo impiego.
È consigliabile, come si diceva, di mantenere sempre buoni rapporti con l’azienda con cui finisce il rapporto lavorativo, sia nel caso di licenziamento che di dimissioni volontarie, per poter lasciare un buon ricordo e quindi avere possibilità presso altre società.
Come deve essere Scritta
Una lettera di referenze deve essere sempre ben compilata, intanto è d’obbligo che sia scritta su carta intestata, riporti la data di emissione, il nome corretto del dipendente, e soprattutto evidenzi il periodo e la durata del rapporto di lavoro, le mansioni svolte, eventuali responsabilità. Ma la cosa importante è che deve contenere delle note positive riguardanti il dipendente, la serietà, professionalità, affidabilità, insomma, un elogio che possa invogliare altre aziende a prendere in serie considerazione il candidato con la certezza che stia facendo una buona assunzione.
Chi scrive dovrà sicuramente essere una fonte autorevole, il titolare, un responsabile dell’ufficio di competenza oppure delle risorse umane, un soggetto che si assumerà l’onere di controfirmare la lettera a favore del dipendente.
Esempio di Lettera di Presentazione
Per poter meglio spiegare di cosa si tratta, qui di eseguito un esempio di lettera di referenze: come abbiamo detto deve essere obbligatoriamente su carta intestata.
Alla cortese attenzione dell’Ufficio Risorse Umane
Oggetto: lettera di presentazione del candidato X.
Sono il dottor Rossi Mario e presso l’azienda X occupo il ruolo di Responsabile dell’ufficio X.
Lavoro nel settore X da diverso tempo e ho avuto modo di conoscere un gran numero di collaboratori, ultimamente ho avuto il piacere di collaborare con il signor X. Il nostro rapporto lavorativo è iniziato a gennaio 2018 e si è concluso nel dicembre 2020. Il signor X si è rivelato un validissimo collaboratore, preciso, affidabile, molto preparato, ha dimostrato ottime competenze professionale, per questo motivo sono certo che chiunque assumerà il signor X, avrà il piacere di lavorare a stretto contatto con una persona validissima, collaborativa ed estremamente preparata.
Poche righe sulla storia professionale del dipendente all’interno dell’azienda
Quindi si concluderà con nome e cognome, ruolo, azienda, timbro e firma.
Luogo e data.
Conclusione e Consigli
Una lettera di referenze, da non confondersi con una lettera di presentazione che è sempre autoriferita, cioè il candidato propone se stesso e quindi mette in evidenza le proprie qualità, in questo caso è l’azienda che promuove la candidatura presso altre società.
La lettera di referenze è una buona pratica molto apprezzata da chi si occupa di reclutamento, mette il candidato in una posizione di vantaggio rispetto ad altri, per questo si consiglia di allegare al curriculum vitae sempre una o due lettere di referenze.
È raccomandato, per evitare spiacevoli malintesi, che la lettera corrisponda sempre alle esperienze maturate e descritte nel curriculum vitae, non esagerare le proprie competenze è un modo per non trovarsi in difficoltà, è sempre meglio dimostrare il proprio valore concretamente sul posto di lavoro, anziché rischiare di esagerare la propria preparazione e poi non essere in grado di sostenere le aspettative.