Come o a chi rivolgersi per effettuare il calcolo della pensione? Sono molte le persone, che ormai prossime al pensionamento, sono curiose di sapere a quanto ammonterà il proprio assegno pensionistico.
Dopo gran parte della vita trascorsa a lavoro, d’altronde, è innegabile che bisogna fare i conti con una nuova realtà, anche economica. Per questo è sempre prudente sapere in anticipo quanto si percepirà, più o meno, di pensione.
In questo articolo vi forniremo dei suggerimenti su alcuni strumenti utili da utilizzare per calcolare la pensione o, in alternativa, a chi rivolgersi per un calcolo più preciso.
Andare in Pensione nel 2023
Quella pensionistica è una materia sempre soggetta a cambiamenti e revisioni. Ogni legislatura interviene su di essa al fine di adattarla ai tempi correnti o per mantenerla in linea con la spesa pubblica.
In vista della Legge di Bilancio 2024, il Governo ha già annunciato nuovi interventi, prospettando un aumento dell’importo per tutti e discutendo se prorogare anche per il nuovo anno alcune delle misure già in vigore, come:
- Quota 103 (62 anni di età + 41 anni di contributi);
- Opzione Donna.
Già con la Legge di Bilancio 2023, d’altronde, l’Esecutivo è intervenuto in materia, con una riforma che ha riguardato, soprattutto, le pensioni minime, sulla basa della quale si è avuto:
- un innalzamento degli assegni pensionistici fino a 4 volte il minimo;
- un aumento fino a 600 euro per le pensioni minime degli over 75;
- una riduzione degli importi per le fasce pensionistiche più alte.
Queste citate fino adesso sono tutte tipologie di pensione, spettanti a chi non ha raggiunto i requisiti contributivi necessari per accedere alla cosiddetta pensione ordinaria o di vecchiaia (pensioni minime) ovvero che permettono un’uscita anticipata dal lavoro (Quota 103, Opzione Donna).
Fatta eccezione per questi casi, dal 2019 il limite di età e di contributi richiesti per accedere alla pensione di vecchiaia è fissato a 67 anni e 20 anni di contributi accumulati.
Da questa panoramica generale dell’attuale disciplina pensionistica, possiamo già cogliere l’importanza che hanno l’età anagrafica e contributiva per poter presentare domanda di pensionamento, ma non solo. Questi requisiti sono essenziali anche per effettuare il calcolo della pensione.
Calcolo della Pensione in breve
Vediamo in breve come si effettua il calcolo della pensione, o meglio, quali sono gli elementi da tenere in considerazione per farlo.
La formula è molto semplice:
Montante contributivo x Coefficiente di trasformazione
Cerchiamo, ora di capire a cosa essi si riferiscono.
- Montante Contributivo: è la somma di tutti i contributi versati dal lavoratore nel corso della sua carriera lavorativa e che si può conoscere richiedendo all’Inps un apposito certificato, l’EcoCert – Estratto Conto Certificativo;
- Coefficiente di Trasformazione: è un valore percentuale collegato all’età anagrafica (ossia che varia in base a questa) e aggiornato ogni tre anni, applicato per tutte quelle tipologie pensionistiche che prevedono il calcolo col metodo contributivo, per alcune tipologie retributive o miste e per Opzione Donna.
Attualmente, per chi va in pensione a 67 anni il coefficiente di trasformazione è pari a 5,72%.
Tramite questo calcolo si può avere una prima stima di un’eventuale pensione lorda. Se poi si vuole conoscere l’importo netto, consigliamo la lettura del nostro approfondimento Calcolo della Pensione Netta.
Calcolo della Pensione: a chi rivolgersi
Certo è che effettuare il calcolo di un’eventuale pensione può essere non semplice per molti, specie nel capire quale coefficiente applicare, il calcolo complessivo dei contributi e così via. Fortunatamente esistono diversi strumenti a cui ricorrere, come i simulatori online.
Senz’altro, se ci si vuole affidare ad uno strumento di fiducia, non possiamo non parlare de La Mia Pensione Futura di Inps.
La Mia Pensione Futura Inps
Si tratta di un servizio messo a disposizione da Inps per simulare quanto si andrà a percepire di pensione, in base alla tipologia scelta. Il servizio è rivolto a:
- lavoratori iscritti al Fondo pensioni lavoratori dipendenti;
- lavoratori iscritti alla Gestione Separata;
- lavoratori iscritti alla Gestione Dirigenti di aziende industriali;
- lavoratori iscritti ad altri fondi e gestioni Inps.
Il servizio, inoltre, permette non solo di conoscere l’eventuale importo della pensione, calcolato basandosi sull’età, la storia lavorativa e la retribuzione/reddito del lavoratore, ma anche di:
- controllare che i contributi versati all’Inps siano in regola e, in caso contrario, comunicare all’Istituto i periodi di contribuzione mancanti;
- conoscere la data in cui si matura il diritto alla pensione;
- scegliere il fondo su cui basare la simulazione.
Per accedere al servizio, che procede a tutte le operazioni sulla base della normativa vigente, è richiesto il possesso di un’identità digitale, quale SPID, CIE o CNS.
Inoltre è possibile controllare in ogni momento la propria situazione contributiva nell’apposita sezione contenuta nel proprio fascicolo previdenziale del cittadino e comunicare tempestivamente all’Istituto eventuali irregolarità o mancanze.
PensAMI
Un altro servizio Inps, meno dettagliato rispetto all’altro, accessibile anche a chi non è in possesso di un’identità digitale è PensAMI (Pensione a Misura). Questo non consente di sapere nel dettaglio l’eventuale importo della pensione, ma solo di conoscere quando e come ci si andrà, sempre sulla base della normativa vigente.
CAF, Patronati e Consulenti del Lavoro
Non tutti i cittadini sono pratici con gli strumenti digitali o, semplicemente, si “fidano poco” della tecnologia. In questi casi, un’alternativa valida è rivolgersi a dei professionisti e in particolare:
- recarsi presso gli uffici Inps territorialmente competenti;
- richiedere il calcolo della pensione ad un CAF o Ente di Patronato;
- richiedere il supporto di un Consulente del Lavoro.
Quest’ultimo è una figura professionale esperta del settore lavorativo e delle relazioni industriali. Si tratta di una figura interna o esterna alle aziende, per lo più del settore privato, con una formazione specifica in diritto del lavoro e risorse umane. Le sue competenze si esplicano in una molteplicità di settori, tra cui:
- aiutare le aziende a gestire le risorse umane;
- redigere contratti in conformità alla normativa vigente;
- offrire consulenza su aspetti vari del mondo del lavoro, come salari, norme, sicurezza e diritti dei lavoratori;
- mediare nelle controversie sul luogo di lavoro tra datore e dipendenti;
- fornire consulenza in materia di licenziamenti e terminazioni dei rapporti di lavoro, ma anche effettuare analisi relative ai costi di gestione del personale, come salari, contributi previdenziali e altro.
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