Lavorare-come-Colf-o-Badante-normativa-e-contratto

Secondo le più recenti indagini Istat, in Italia l’indice di vecchiaia è in costante aumento, raggiungendo quota 187,6 anziani ogni 100 giovani nel 2022, il dato più alto registrato in tutta l’UE.

Non c’è da stupirsi, quindi, se il settore dei lavoratori domestici sia sempre più florido, a causa delle crescenti domande di assunzione da parte di privati, che prevalentemente cercano badanti in grado di occuparsi di familiari anziani non autosufficienti.

Se hai deciso di sfruttare l’opportunità per iniziare questo mestiere, devi tener conto di alcuni aspetti importanti, fra cui il fatto che sia regolato da una normativa ben precisa ed esiste persino un contratto nazionale.

In questa breve guida affrontiamo il tema lavorare come colf o badante, fornendoti un quadro più chiaro sui diritti e doveri derivanti da tale mansione. Leggi anche questo articolo: Quanto costa una Badante a Tempo Pieno con Vitto e Alloggio.

Cosa significa lavorare come colf o badante

Il mestiere del collaboratore domestico è sicuramente uno dei più antichi, in quanto da tempo immemore si sente l’esigenza di assumere personale che aiuti nelle incombenze di casa, soprattutto nel caso di dimore piuttosto grandi, famiglie numerose o presenza di persone non autosufficienti.

Nel corso del tempo è nata così l’esigenza di regolamentare tale categoria di lavoratori, attraverso la Legge n. 339 del 2 aprile 1958, aggiornata poi nel 2009, che considera collaboratori domestici tutti coloro che eseguono queste tipologie di mansioni in modo continuativo per almeno 4 ore al giorno.

Più nel dettaglio, non si parla solo di pulizie, ma anche di babysitting, cura degli anziani, cucinare pasti da mettere in tavola, badare al giardino, o ancora, occuparsi degli eventuali animali domestici. Tutti lavori che possono essere eseguiti sia da uomini, che da donne, anche se tradizionalmente si pensa sempre a queste ultime.

In generale, se ci si occupa prevalentemente di pulizie e di cucina, si parla di colf, mentre il badante si concentra sulla cura dell’anziano o del disabile. È bene precisare, però, che le diverse occupazioni sono divise per livelli, sulla base di quanto indicato nel CCNL Colf e Badanti.

Colf o Badante: inquadramento del lavoratore

Come già anticipato, esiste un inquadramento ben preciso per ciò che concerne il lavoratore domestico, ben specificato dal CCNL precedentemente citato, che individua quattro livelli principali di mansioni, ai quali corrispondono determinati parametri di retribuzione.

Inoltre, ciascuno di essi prevede anche una variante Super, riservata a chi presenta delle qualifiche superiori.

Di seguito ti riportiamo un breve riepilogo:

  • Livello A – Assistente familiare che svolge mansioni pratiche, sotto il diretto controllo del datore di lavoro, per esempio, pulizie, servizi di lavanderia, cura di animali (anche quelli da stalla) e di aree verdi.
  • Livello A Super – Addetto alla mera compagnia di persone autosufficienti.
  • Livello B – Collaboratori che svolgono mansioni pratiche specifiche, come l’autista, il giardiniere, custode e cameriere.
  • Livello B Super – Assistenti di persone autosufficienti oppure babysitter che, all’occorrenza, si occupano anche della casa dove vivono.
  • Livello C – Assistenti familiari con specifiche competenze di base, teoriche e tecniche, che svolgono il proprio lavoro in completa autonomia e responsabilità, come per esempio il cuoco.
  • Livello C Super – Coloro che assistono persone non autosufficienti in autonomia, ma senza essere formati, gestendo eventualmente anche la casa.
  • Livello D – Collaboratori domestici che esercitano la professione in totale autonomia, con potere decisionale e di coordinamento, come amministratori dei beni familiari, capocuochi, istitutori e maggiordomi.
  • Livello D Super – Educatori e assistenti di persone non autosufficienti con una formazione professionale. Attenzione: non si parla di pedagogisti ed educatori, i cui profili professionali sono specificati nel’art. 1, commi 594 e seguenti, L. 205/2017 e nemmeno di OSS (Operatori Socio Sanitari).

Può capitare che i familiari chiedano da contratto di svolgere più compiti sopra elencati; in questo caso, l’inquadramento lavorativo dipende dalle mansioni che vengono effettuate più di frequente.

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Lavorare come Colf o Badante: serve una formazione specifica?

Per rispondere a questa domanda è necessario fare una distinzione fra le due mansioni: per esercitare il lavoro di Colf non è richiesto un particolare titolo di studio, ma generalmente viene dato molto credito all’esperienza pregressa.

Per esempio, aver lavorato come addetto alle pulizie in altre imprese potrebbe giovare a tuo favore e dimostrare al potenziale datore di lavoro di essere in grado di coordinare e organizzare ogni faccenda domestica, senza tralasciare nulla di propria competenza.

Detto ciò, esistono comunque dei corsi di formazione per addetti alle pulizie, che insegnano fra le altre cose la chimica dei detergenti e potrebbero conferirti una qualifica aggiuntiva da inserire nel tuo curriculum vitae.

Discorso diverso per quanto riguarda la figura del badante, per il quale è auspicabile un determinato percorso di studi che generalmente si identifica con un corso professionale di assistente familiare di circa 160 ore nel primo livello e 100 ore nel secondo livello.

Questo perché assistere una persona comporta una serie di responsabilità aggiuntive che consistono nel garantirne la salute psico-fisica, oppure di ripresa da una determinata patologia.

Per saperne di più, ti invitiamo a leggere l’articolo Corso di Formazione Gratuito per Badanti.

In ogni caso, ricorda che per seguire i corsi di cui sopra e diventare collaboratore domestico si richiedono i seguenti requisiti: maggiore età, regolare permesso di soggiorno (se cittadino straniero) e conoscenza almeno basilare della lingua italiana.

Lavorare come Colf o Badante: il contratto

Prima di iniziare a lavorare, devi sapere che non esiste un contratto universale da stipulare fra privati, in quanto tutto dipende dalla tua disponibilità lavorativa e dalle esigenze del datore di lavoro.

Per esempio, se si tratta di una collaborazione occasionale che avviene per un breve periodo di tempo nel corso dell’anno, si può procedere con il pagamento attraverso i voucher o buoni, accedendo con le credenziali Spid, CIE o CNS all’apposito servizio dell’Inps. In questo caso, riceveresti una retribuzione lorda di 10€ l’ora, con versamento dei contributi da parte del datore di lavoro.

Per approfondire la questione, ti consigliamo di leggere la guida aggiornata proprio di recente, secondo le ultime normative introdotte: Voucher Lavoro Occasionale 2023.

Se, al contrario, dovessi svolgere il lavoro di colf o badante in modo continuativo, venendo assunto come dipendente, per la regolazione del contratto bisogna rifarsi al CCNL Colf e Badanti, che stabilisce fra le altre cose, le seguenti disposizioni orarie:

  • Full-time convivente – 10 ore al giorno non consecutive, 54 in tutta la settimana;
  • Full-time non convivente – 8 ore non consecutive, 40 alla settimana;
  • Part-time convivente – 10 ore al giorno non consecutive per 3 giorni a settimana oppure turni 6-14/14-22, per un massimo di 30 ore settimanali.

Qual è la retribuzione come Colf o Badante

A questo punto è lecito chiedersi a quanto ammonta la retribuzione di un assistente domestico e ancora una volta la risposta non può essere univoca, in quanto è necessario fare riferimento ai livelli esposti in precedenza.

Difatti, stando alle ultime disposizioni del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ecco qual è il minimo degli stipendi lordi previsti per collaboratore full-time convivente:

  • Livello A: 725,19€
  • Livello AS: 857,06€
  • Livello B: 922,98€
  • Livello BS: 988,90€
  • Livello C: 1.054,85€
  • Livello CS: 1.120,76€
  • Livello D: 1.318,54€
  • Livello DS: 1.384, 46€

A questi valori chiaramente bisogna aggiungere eventuali straordinari, ore lavorative notturne e indennità, come indicato dall’accordo sui minimi retributivi aggiornato al 2023.

Se il tuo desiderio è quello di lavorare come badante a tempo pieno con vitto e alloggio, ti consigliamo di leggere il relativo articolo, che specifica anche la retribuzione prevista dalla legge.

Ti ricordiamo, infine, che esiste il versamento dei contributi anche per colf e badanti, come previsto dalle normative, e per sapere l’ammontare degli importi e le scadenze, ti invitiamo a consultare il nostro approfondimento linkato.

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