Hai deciso che è il momento di cambiare lavoro e iniziare una nuova esperienza lavorativa o di vita magari mettendoti in proprio? Prima di farlo devi rassegnare le dimissioni dal lavoro precedente e per farlo hai bisogno di presentare una lettera di dimissioni: scopriamo come funziona e come compilarla. Per rendere più agevole la cosa, puoi consultare il nostro articolo ‘Come Scrivere una Lettera di Dimissioni‘ dove troverai anche un Facsimile da copiare.
Come scrivere una lettera di dimissioni
Gli elementi che vanno inseriti in una lettera di dimissioni affinchè sia efficace sono:
- le generalità del lavoratore
- i riferimenti al datore di lavoro
- la volontà di terminare il rapporto lavorativo
- la data di decorrenza delle dimissioni
- la data ultima di presenza in azienda
- la data di consegna o spedizione della lettera
- la firma del dipendente dimissionario
- la firma del datore di lavoro
Se il dipendente non si trova nelle condizioni di rispettare pienamente i tempi di preavviso previsti, potendo assicurare la prestazione di lavoro per un periodo più breve, dovrà specificare nella lettera di dimissioni senza preavviso la data ultima della presenza in azienda. A seguito inoltre delle riforme introdotte dal Jobs Act, le dimissioni devono essere comunicate al datore di lavoro obbligatoriamente in forma telematica.
Dimissioni Telematiche
Come dare le dimissioni in pratica? La procedura richiede al lavoratore di effettuare l’accesso al sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, tramite il codice fiscale o il codice PIN INPS Dispositivo. Il lavoratore avrà dunque accesso alla sua area personale da cui sarà possibile notificare le dimissioni in via telematica al datore di lavoro.
Una volta compilato il modulo preformulato, il sistema provvede a concludere la procedura telematica inviandone copia alla Direzione territoriale di competenza e al datore di lavoro.
Dimissioni con preavviso
Ogni lavoratore assunto gode della libertà di dimettersi dal posto di lavoro ma, nel momento in cui decide di troncare una collaborazione lavorativa è necessario effettuare una comunicazione formale all’azienda dove svolge l’attività e deve farlo dando un preavviso.
In mancanza di preavviso, il lavoratore è tenuto a corrispondere all’altra parte l’importo della retribuzione che sarebbe stata percepita nel periodo di preavviso questo viene chiamato indennità sostitutiva del preavviso.
Il lavoratore deve rendere formale la sua volontà di lasciare l’azienda presentando la lettera di dimissioni.
Dimissioni senza preavviso
I contratti collettivi e la legge italiana prevedono, per il lavoratore che intenda recedere dal rapporto di lavoro a tempo indeterminato, un obbligo di preavviso.
Se, però, il lavoratore non si trova nelle condizioni di poter rispettare tale preavviso imposto per legge, se non si raggiunge un accordo amichevole con il datore di lavoro per un esonero di preavviso, il lavoratore sarà tenuto a corrispondere l’indennità di preavviso. Tale indennità corrisponde alla retribuzione che il lavoratore avrebbe percepito nel periodo di preavviso che non è stato concesso al datore di lavoro.
Se, poi, il mancato preavviso deriva da un fatto imputabile al datore di lavoro o all’azienda, il dipendente può presentare dimissioni per giusta causa e richiedere l’indennità sostitutiva del mancato preavviso.
Dimissioni per Giusta Causa
La legge prevede che, se è presente una giusta causa, il lavoratore può recedere senza preavviso dal rapporto di lavoro. In tale ipotesi il lavoratore dimissionario non è tenuto al pagamento di una indennità del mancato preavviso ma, l’azienda, è tenuta al pagamento di una indennità sostitutiva del preavviso.
La giusta causa attiene ad un fatto imputabile all’azienda che comporti, per il lavoratore, la necessità di recedere dal rapporto di lavoro. Dal momento che il verificarsi della giusta causa produce un duplice effetto, in capo al lavoratore viene meno l’obbligo di preavviso, e in capo al datore di lavoro sorge l’obbligo di pagamento di una indennità sostitutiva, è necessario che tale causa sia dimostrabile e verificabile, ad esempio per Mobbing o in molti casi per cessione del ramo di azienda o trasferimento della società.
Alcuni eventi che danno luogo a dimissioni per giusta causa sono:
- demansionamento ingiustificato del lavoratore
- mancata regolarizzazione della posizione contributiva
- tentativo dell’impresa di coinvolgere il lavoratore in attività illecite
- mancata osservanza delle norme sulla sicurezza e sulla sanità
- omissione del versamento dei contributi previdenziali
Dimissioni con esonero di preavviso
Il lavoratore che si trovi nella condizione di non poter rispettare l’intero preavviso previsto dal contratto collettivo nazionale in cui è inquadrato, può accordarsi con il datore di lavoro affinché questo lo esoneri dal preavviso.
In questo caso, il datore prende atto della volontà del lavoratore di recedere dal rapporto senza il preavviso e, allo stesso tempo, rinuncia a pretendere dal dimissionario l’indennità per il mancato preavviso.
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