Ci sono diversi campanelli d’allarme che devono suonare al lavoratore e che sono indicativi del fatto che l’azienda dove sta lavorando versa in cattive acque. Uno di questi, quello più grave è il ritardo nel pagamento degli stipendio o peggio il mancato pagamento degli stessi.
Quando questo succede significa che l’azienda dove si è assunti non ha la liquidità sufficiente per pagare gli stipendi dei lavoratori, e la cosa è grave perché rappresenta il primo passo per il fallimento dell’azienda stessa, quindi il lavoratore dovrebbe iniziare a chiedersi se non sia il caso di dare le dimissioni e cambiare lavoro.
Cosa fare se non viene pagato lo Stipendio
Come ci si deve comportare se il datore di lavoro non ha pagato lo stipendio del mese in corso? Anzitutto occorre immediatamente chiedere un colloquio con il proprio responsabile per sincerarsi che la cosa sia solamente un problema momentaneo e non qualcosa di più grave a livello strutturale.
Va detto che se il datore di lavoro non ha avvertito prima i dipendenti del ritardo o del mancato pagamento questo significa che la situazione è grave. Insieme alla richiesta di colloquio personale occorre inviare subito una raccomandata di sollecito o una pec: se in azienda è presente il rappresentante sindacale conviene coordinare tutto questo con lui.
Il più, occorre rivolgersi ad un legale di propria fiducia, esperto in contenziosi di lavoro, che possa iniziare subito a prendere gli incartamenti per sviluppare una strategia che consente di rientrare immediatamente dello stipendio o delle mensilità arretrate. Non bisogna aspettare infatti che i mesi di mancato pagamento incomincino ad accumularsi, con scuse da parte dell’azienda: si rischia di accumulare debiti e difficilmente si riuscirà a recuperare tutto il dovuto.
Molte aziende in difficoltà tendono a prendere tempo con i lavoratori e incominciano ad accumulare forti ritardi e mesi di buco nel pagamento degli stipendi.
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