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Come ogni anno, il Censis ha pubblicato la classifica delle università italiane, statali e non.

Uno strumento utile, questo, per migliaia di studenti che a breve si troveranno a decidere quale percorso di studi intraprendere. 

In questo articolo non ci limiteremo a riportare la classifica, ma anche a segnalare quali sono stati i criteri adottati dall’istituto di ricerca per la compilazione e valutazione degli Atenei.

Scegliere l’Università: un Passo Importante

La classifica redatta dal Censis, come detto, tiene conto di diversi fattori, ognuno dei quali qualsiasi studente intenda iscriversi ad una università dovrebbe considerare. Di questo, però, parleremo dopo. 

Senza dubbio, questa classifica viene redatta in primo luogo per aiutare gli studenti e le famiglie ad orientarsi alla scelta del percorso di studio, un momento importante nella vita, che prepara al passo successivo: l’introduzione nel mondo del lavoro.

Una scelta per fare la quale bisogna considerare molti fattori: 

  • se studiare nella propria città o spostarsi addirittura in un’altra regione;
  • eventuali costi da sostenere per vitto, alloggio, tasse universitarie;
  • qualità della vita della città dove si andrà a studiare;
  • qualità dei programmi di studio proposti;
  • struttura dell’Ateneo, organizzazione, servizi…

Ecco, nella scelta dell’università questi aspetti sono tutti da tenere in considerazione. La classifica può aiutare in linea di massima a selezionare tra i numerosi atenei presenti in Italia, ma bisogna poi fare i conti (in tutti i sensi) con le proprie disponibilità e il proprio stile di vita. 

Classifica delle Università Italiane Statali

Al fine di agevolare la consultazione, il Censis ha adottato uno schema che suddivide i vari atenei tra:

  • Mega atenei
  • Atenei grandi
  • Atenei medi
  • Atenei piccoli 
  • Politecnici

Anche noi adotteremo questo schema, in modo tale da offrire ai nostri lettori la possibilità di scegliere quale dei gruppi consultare, in base alle sue aspettative e aspirazioni.

Mega Atenei

Sono definiti così tutti quegli atenei il cui numero di iscritti supera i 40mila studenti. Sul podio, anche quest’anno ci sono:

Seguono:

Atenei Grandi

Sono ricomprese in questo gruppo tutte le università il cui numero di iscritti varia tra i 20mila e i 40mila.

Il primato è mantenuto anche quest’anno dall’Università di Pavia, e a seguire:

 Atenei Medi

Tali sono gli Atenei con un numero di iscritti compreso tra 10mila e 20mila. La classifica vede in prima posizione l’Università di Trento, seguita da:

Atenei Piccoli

Sono quelli che raggiungono i 10mila iscritti.

Politecnici

La classifica del Censis si chiude con la segnalazione dei politecnici. Si tratta, ovviamente, di una scelta del tutto casuale che non riguarda la maggiore o minore importanza di questi rispetto agli atenei. 

Ricordiamo che un Politecnico è un istituto di studi superiori, caratterizzato da autonomia amministrativa e didattica, incentrata quest’ultima su studi attinenti al settore tecnologico. Diffusi in tutto il mondo, in Italia sono in classifica i tre principali politecnici:

Classifica Università Non Statali

Passiamo ora in rassegna la classifica delle università private, ossia quelle che non ricevono pubbliche, ma finanziamenti di altra natura, molti dei quali raccolti dalle rette universitarie (abbastanza alte) pagate dagli studenti.

Anche in questo caso, le università private sono suddivise in gruppi:

  • Grandi
  • Medie
  • Piccole

Atenei Privati Grandi

Tra i grandi atenei privati (ossia con più di 10mila iscritti) sono milanesi i due che occupano la classifica:

Atenei Privati Medi

Sono quelli che presentano un numero di iscritti compreso tra  5mila e 10mila

Atenei Privati Piccoli

Criteri di valutazione

Nello stilare un qualsiasi tipo di classifica, ci si deve ovviamente attenersi a dei parametri tali da consentire di attribuire un giudizio, sovente espresso in punteggio. Il Censis, in questo caso, ha considerato ben 948 variabili, tra cui:

  • Strutture Disponibili
  • Servizi Erogati
  •  Borse Di Studio 
  • Livello Di Internazionalizzazione
  • Comunicazione
  • Occupabilità

Inoltre, anche se meno rilevante, il Censis tiene anche conto del numero di iscritti, monitorati ogni anno. In effetti, per lo scorso anno accademico si è avuto un incremento delle iscrizioni, concentrate al centro-sud, mentre un calo si è registrato al Sud. Allo stesso tempo, però, continua a crescere il numero di coloro che decidono di abbandonare gli studi (7,3% nell’a.a. 2021/2022).

Censis: Centro Studi Investimenti Sociali

Cos’è e di cosa si occupa il Censis? Il Centro Studi Investimenti Sociali è un ente di ricerca italiano, fondato nel 1964, specializzato nel condurre studi e rapporti su diversi aspetti attinenti alla sfera sociale, economica e culturale italiana. Le sue pubblicazioni sono ritenute autorevoli e su di esse spesso si concentrano progetti, discussioni, iniziative utili per la stesura di programmi.

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