Pensione-di-Vecchiaia

Come funziona la pensione di vecchiaia e a chi spetta? Questo è l’oggetto del nostro articolo, specie per fare chiarezza su molti aspetti di un argomento complesso e sempre al centro del dibattito politico, con continui interventi che generano nel cittadino non pochi dubbi e confusione.

Pensione di Vecchiaia: l’obiettivo di tutti

Il sistema pensionistico italiano, infatti, è caratterizzato da una serie di regole complesse e spesso poco trasparenti. Ci sono infatti molte tipologie di pensioni, che dipendono dal tipo di lavoro svolto, dal reddito e dal numero di anni di contributi versati. Inoltre, il sistema prevede l’esistenza di diverse finestre di uscita, ovvero dei momenti in cui è possibile andare in pensione con requisiti diversi a seconda dell’anno di nascita e del genere.

Tutto ciò rende difficile per i cittadini capire quando e come potranno accedere alla pensione, e quali saranno le loro prestazioni economiche. In molti casi, i cittadini si trovano a dover lavorare più a lungo di quanto avrebbero voluto, perché non hanno accumulato abbastanza contributi per accedere alla pensione anticipata.

Pensione di vecchiaia: facciamo chiarezza

La pensione di vecchiaia è in pratica la classica pensione che si raggiunge in maniera naturale al termine di una vita di lavoro: è la principale prestazione economica previdenziale attualmente in vigore, riconosciuta sulla base del possesso, da parte del richiedente di:

  • un requisito anagrafico (cioè l’età);
  • un requisito contributivo (cioè i contributi versati).

Circa il primo, si tratta di un requisito soggetto nel tempo a numerose variazioni e fissato, attualmente a 67 anni, ma su cui incide la cosiddetta ‘speranza di vita’, ossia un parametro legato alle trasformazioni demografiche che determinano un innalzamento della prospettiva di vita (secondo le rilevazioni Istat) e che determina un adeguamento dell’età pensionabile, generalmente con cadenza biennale. 

Ma, e come spesso succede quando si parla di pensione, le novità non mancano: è infatti possibile andare in pensione anche a 64 anni, purché si abbiano almeno 38 anni di contributi versati, e si sia iniziato a lavorare quindi a 26 anni con un contratto regolare a tempo indeterminato.

Per quanto riguarda il secondo, invece, la legge prevede che la pensione di vecchiaia possa essere richiesta qualora, oltre al raggiungimento dell’età anagrafica, siano stati accumulati 20 anni di contributi a qualsiasi titolo versati (anche da riscatto, figurativi e contributi volontari).

Allo stato attuale, quindi, non sono previsti adeguamenti, cosa che potrebbe, invece, verificarsi nel biennio 2025/2026, secondo il meccanismo previsto e disposto dalla Legge n.122/2010.

Casi particolari, Età e Contributi per ottenerla

Come accennato in introduzione a questo articolo, esistono diverse tipologie di pensione, caratterizzate da una serie di regole specifiche. Alcune di queste prevedono delle variazioni, in termini di requisiti (specie anagrafici), per l’accesso alla pensione di vecchiaia. Vediamo le principali:

  • per i lavoratori che, nonostante abbiano compiuto i 67 anni di età, non hanno raggiunto i 20 anni di contributi, l’accesso alla pensione di vecchiaia, l’età pensionabile diventa di 71 anni,  a condizione di versare  ulteriori 5 anni di contributi;
  • per i lavoratori che svolgono mansioni considerate gravose, l’accesso alla pensione di vecchiaia è subordinato al raggiungimento dei 66 anni e 7 mesi di età e 30 anni di contributi
  • per i lavoratori che hanno versato contributi in diverse casse, gestioni o fondi previdenziali, l’accesso alla pensione di vecchiaia è possibile una volta raggiunti i 66 anni di età in regime di totalizzazione, con erogazione trascorsi 18 mesi dal raggiungimento dei requisiti.

Negli altri casi, invece, la pensione si calcola a partire dal raggiungimento dell’età pensionabile, mentre l’erogazione decorre dal primo giorno del mese successivo il raggiungimento del requisito contributivo.

Come presentare la Domanda

La pensione di vecchiaia si ottiene inoltrando un’apposita domanda all’Inps. Per la presentazione della stessa si può ricorrere ai seguenti strumenti:

  • attraverso i servizi telematici dell’INPS a cui si accede dal portale dell’ente, attraverso SPID;
  • utilizzando il servizio call center dell’INPS;
  • ricorrendo ai centri di patronato.

Pensione di Anzianità vs Vecchiaia

Un errore molto comune è confondere la pensione di vecchiaia con quella di anzianità. Quest’ultima, caratterizzata dal requisito contributivo di 35 o 40 anni e età anagrafica di 62, oggi non esiste più, ma è stata sostituita con le varie tipologie di pensione anticipata, introdotte dalla Legge Monti-Fornero, simile nell’obiettivo alla precedente: consentire al lavoratore un’uscita anticipata dal lavoro.

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