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In Italia sono presenti diverse tipologie di contratti di lavoro: ognuno di questi prevede delle differenze che vanno dalla durata allo svolgimento dell’attività ma anche ai benefit e alle garanzie previste. Consideriamo che in genere il costo di un dipendente in Italia è molto più alto della medie UE e molte aziende chiedono ai collaboratori prestazioni a partita iva o a ritenuta d’acconto.

Comprendere qual è il contratto di lavoro proposto da un’azienda che ti vuole assumere, o presente in un’offerta di lavoro che stai valutando è molto importante. Al momento, secondo la normativa presente in Italia, sono state legittimate delle specifiche tipologie di contratto per i lavoratori assimilabili o dipendenti.

Queste sono:

Vediamo insieme, nello specifico cosa prevede ogni forma contrattuale che abbiamo appena sopracitato.

Contratto a tempo indeterminato

Quello indeterminato è il contratto di lavoro a cui aspirano tutti i lavoratori sono quelli a tempo indeterminato. Infatti, questa tipologia offre la possibilità di avere delle tutele che impediscono la possibilità che intercorrano licenziamenti considerati illegittimi. Come si comprende dal termine, questo contratto prevede una durata non definita, che solitamente vede il suo compimento nel momento in cui si deve andare in pensione.

Naturalmente anche in questo caso è possibile licenziarsi volontariamente, o per giusta causa (se non si viene pagati). Inoltre, potrebbe sussistere il licenziamento da parte dell’azienda ma solo se ha una buona causa (ad esempio la cattiva condotta del lavoratore), oppure è possibile essere licenziati a causa della chiusura delle società per la quale si era stati assunti.

Rispetto ad altre forme contrattuali, questo comunque offre maggiore sicurezza lavorativa, inoltre man mano che passano gli anni presso l’azienda, i lavoratori hanno garantito un avanzamento di carriera e una retribuzione maggiore nel tempo. Inoltre, si hanno diritti quali ferie pagate, malattia, tredicesima e quattordicesima.

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Contratto a tempo Determinato

Uno dei contratti più utilizzati nel mondo del lavoro è il contratto a tempo determinato. Questa forma prevede una fine ben specificata all’atto dell’assunzione. Quindi si sa già il momento in cui si interromperà il rapporto di lavoro. Il contratto a tempo determinato può avere una durata massima pari a 36 mesi. Questo inoltre, a discrezione dell’azienda può essere rinnovato sino a un massimo di 5 volte.

In caso di rinnovo devono sussistere intervalli di tempo pari a 10 giorni se la durata del primo contratto è stata inferiore a 6 mesi, di 20 giorni se invece è superiore a questo periodo. In caso di maturazione delle ferie durante il contratto di lavoro, allora si avrà diritto a richiederle, inoltre è necessario dare la tredicesima o quattordicesima se maturata durante il contratto.

Questa tipologia solitamente è impiegata per assunzioni di carattere produttivo, organizzativo, tecnico o sostitutivo.

Contratto a chiamata

Il contratto a chiamata è un lavoro subordinato che non prevede la partecipazione costante del lavoratore. Ciò vuol dire che il datore può contattare l’impiegato solo nel momento in cui necessita di una prestazione di tipo temporaneo.

Questo tipo di contratto non può durare più di 400 giorni totali distribuiti per un totale di 3 anni. Nel settore dei pubblici servizi, turistici o di spettacolo, invece non sono previste limitazioni alla durata del contratto.

La retribuzione in questo caso è prevista solo nel momento in cui il lavoratore esegue la prestazione, anche i contributi verranno versati solo in base ai giorni di presenza al lavoro.
Il contratto a chiamata può essere sia a tempo indeterminato (quindi senza una data precisa per la chiusura della prestazione lavorativa, sia a tempo determinato, che vede una data di chiusura specifica.

La chiamata da parte del datore di lavoro dev’essere sempre effettuata con il giusto preavviso, e il lavoratore dovrebbe a sua volta dare la disponibilità a presentarsi durante la giornata richiesta.

Contratto di somministrazione

L’ex lavoro interinale, conosciuto oggi come lavoro somministrato è un contratto che viene fatto da un’impresa utilizzatrice che richiede la manodopera a specifiche agenzie autorizzate iscritte all’Albo.

Il contratto di somministrazione coinvolge dunque tre soggetti specifici: lavoratore, agenzia e impresa. Le forme contrattuali presenti invece sono due:

  • Un contratto a scopo lavorativo tra lavoratore e somministratore a tempo determinato o indeterminato
  • Contratto di lavoro di natura commerciale tra utilizzatore e somministratore a tempo indeterminato o determinato

La retribuzione del lavoratore in questo contratto e il versamento dei contributi assicurativi e previdenziali sono a carico del somministratore. Solo successivamente avviene all’agenzia il rimborso da parte dell’utilizzatore del servizio.

Apprendistato o Stage

L’apprendistato o stage è una forma di contratto che si utilizza per dare ai giovani accesso al mondo di lavoro. Questo contratto infatti può essere stipulato solo per coloro che hanno un’età tra i 15 e i 29 anni, in base alla tipologia di apprendistato che si deve fare.

In questo contratto il datore del lavoro non sempre fornisce una retribuzione di base, ma deve impegnarsi a formare il giovane al lavoro per il quale si è candidato, dandogli le competenze formative e professionali necessarie all’apprendista.

Al momento, in Italia si può accedere a tre apprendistati:

  • Qualifica per il diploma professionale
  • Alta formazione e ricerca
  • Professionalizzante

Durante l’apprendistato professionalizzante c’è la possibilità di assumere anche i lavoratori in mobilità e coloro che stanno prendendo la NASPI.

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Contratto Part-time

Il contatto part time può essere sia a tempo indeterminato sia determinato. In questi casi, non si lavora 40 ore settimanali, ma l’orario è ridotto e le ore che deve effettuare il lavoratore devono essere indicate al momento della stipula. Questi contratti prevedono una retribuzione oraria fissa per le ore concordate, mentre se si lavora più ore la retribuzione sarà data sotto forma di straordinario. Ad esempio, i lavori part time sono quelli delle consegne del cibo a domicilio.

Esistono diverse tipologie di contratto part time, queste sono:

  • Verticale: in caso di lavoro a tempo pieno in alcuni momenti dell’anno
  • Orizzontale: nei casi in cui il lavoro prevede un orario fisso per tutta la durata del contratto
  • Misto: in caso di lavoro con sistema sia verticale sia orizzontale

In alcuni casi è possibile passare dal part time a full time o viceversa, nel caso in cui ci siano motivazioni valide che l’azienda sceglie di considerare per un cambio contrattuale.

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Tirocini formativi

tirocini formativi sono un periodo di formazione durante il quale il lavoratore può scegliere di inserirsi o reinserirsi nuovamente nel mercato lavorativo, la cosiddetta alternanza studio lavoro che tanto fa discutere. Interessano gli studenti che si sono appena laureati o appena diplomati.

Esistono varie tipologie di tirocini formativi, tra le principali troviamo:

  • Tirocini curriculari: sono a titolo gratuito e sono promossi dalle scuole e dalle università e regolati dagli istituti ed enti che li emettono in accordo con aziende, società ed enti pubblici.
  • Tirocini formativi: sono periodi di formazione necessari ad acquisire nuove competenze per il reinserimento nel mondo del lavoro, oppure per i giovani che non hanno mai avuto un impiego.
  • Tirocini Garanzia giovani: questi permettono ai ragazzi di lavorare sei mesi o un anno presso aziende o enti pubblici e privati per fare esperienza in settori specifici. Questi sono retribuiti, con un rimborso spese che vede il pagamento di circa 450 euro mensili.

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